venerdì 19 luglio 2019

Osho: NON GIUDICARE


 
"La purezza degli altrui insegnamenti per noi è un'impurità. Nella realtà, non considerare nulla come puro o impuro."

È uno dei messaggi fondamentali del Tantra. Serve per aiutarti a crescere al di là di purezza e impurità, al di là di ogni divisione, di ogni dicotomia. Il Tantra afferma che l'esistenza è "nonduale", è un'unità, e che tutte le distinzioni sono create dall'uomo. Ma noi continuiamo a dividere, a etichettare, a criticare e a giustificare. Questo è un invito a guardare l'intera esistenza in quanto fatto nudo e semplice, senza etichettare: solo allora gli insegnamenti del Tantra potranno essere compresi. Non dire buono o cattivo, non introdurre la mente, perché altrimenti crei subito una finzione. A quel punto non esisterà più un semplice fatto, una realtà: ci sarà invece la tua proiezione. Quella che si ritiene virtù secondo certi insegnamenti è peccato per noi, e viceversa. Il concetto di purezza divide. Se definisci "santo" un uomo, avrai creato il peccatore. Allora dovrai condannare qualcuno, per contrasto, perché il santo da solo non può esistere. E, per assurdo, lottiamo contro i peccatori, sperando in un mondo di soli santi: ma si tratta di due facce della stessa medaglia! Non puoi distruggere un lato soltanto, sono parti integranti di uno stesso fenomeno! Il Tantra invita a non interpretare, perché purezza e impurità sono solo le nostre attitudini, proiezioni sovrapposte alla realtà. Provaci: si tratta di una tecnica molto difficile, poiché noi siamo assolutamente focalizzati sul pensiero duale, al punto che non siamo neppure consapevoli dei nostri giudizi, delle nostre condanne. Sarà una tecnica ardua perché l'abitudine è scesa profondamente, è diventata radicale: continui a condannare, a giustificare. Con un gesto, guardando o non guardando, sorridendo o meno, in ogni modo possibile imponi le tue opinioni: dici che qualcosa è bello, ma così avrai condannato qualcos'altro come brutto. E questa attitudine dualista ti divide interiormente: dentro di te sei due persone! Una parte di te è buona, l'altra cattiva; e, ovviamente, tu ti identifichi con la parte buona. Allora vivrai in un continuo conflitto: non potrai mai essere un individuo, sarai sempre una casa divisa e in lotta contro se stessa. Così non conoscerai pace, né silenzio. Sentirai solo tensioni e angoscia. Ed è così che ti senti, senza saperne il motivo. Come potrai essere in pace? Dove metterai il tuo lato cattivo, demoniaco? Lo dovrai distruggere. Ma si tratta di te: non puoi distruggere quella parte. Tu non sei due realtà. La realtà è una sola, e solo a causa della tua attitudine a dividere hai dissezionato la realtà esterna, e di conseguenza la tua realtà interiore. Puoi vincere solo se non dividi. Come essere indivisi? Non condannare, non definire una cosa buona e l'altra cattiva. Distogliti semplicemente da ogni concetto di purezza o di impurità. Osserva il mondo, ma non dire nulla. Sii ignorante, non essere troppo saggio. Non etichettare, resta in silenzio, non condannare, non giustificare. Pian piano quel silenzio penetrerà dentro di te. E se all'esterno non esiste più divisione alcuna, essa scomparirà anche dalla tua consapevolezza interiore, poiché le due cose coesistono. A quel punto tutto si fonde in un'unica realtà e tu diventerai un'unità organica. Non esisterà più nulla di puro e nulla di impuro. Conoscerai il reale. Questa tecnica serve a creare unità dentro di te, ad avere un'esistenza indivisa, libera da ogni conflitto.

Osho: Il sentiero dell'essere

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