giovedì 20 giugno 2019

Osho: AL CENTRO DEI SUONI

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"Immergiti nel centro del suono, come fosse il suono continuo di una cascata. Oppure, mettendo le dita nelle orecchie, senti il suono dei suoni."

Siedi in un posto qualsiasi. I suoni sono ovunque. Puoi essere sulla piazza del mercato o sull'Himalaya: i suoni sono sempre presenti. Siedi in silenzio... i suoni hanno qualcosa di peculiare: ovunque siano presenti, tu sei il centro. Quindi, ovunque ti trovi, se vuoi praticare questa tecnica, chiudi semplicemente gli occhi e senti l'intero universo ricolmo di suoni. Senti ogni suono come se si muovesse verso di te, e tu fossi il centro. Perfino questa sensazione di essere il centro ti darà una profonda quiete. L'intero universo diventa la circonferenza e tu sei il centro; e ogni cosa si muove verso di te, ricade in te. Perché quest'enfasi sul tuo essere al centro? Perché nel centro non esiste alcun suono. Nel centro non c'è suono, per questo puoi sentire tutti i suoni, altrimenti non potresti. Un suono non ne può sentire un altro. Il centro è assoluto silenzio. Se riuscirai a scoprire quel centro, il luogo in te a cui tutti i suoni giungono, all'improvviso i suoni scompariranno e tu entrerai nell'assenza di suono. Se riesci a percepire quel centro, avverrà un improvviso trasferimento di consapevolezza. A quel punto, nessun suono potrà più disturbarti. Ma non pensare ai suoni, non giudicarli: devi solo mettere a fuoco quel centro. All'inizio potrai provare un senso di vertigine: non ti sei mai lasciato invadere tanto dai suoni, il tuo udito è molto selettivo. Solo il due per cento di ciò che senti, entra in te. Ora devi lasciar entrare ogni cosa: devi diventare più liquido, aperto. Tutto ti entra dentro, poi accompagnati a quei suoni e raggiungi il centro, là dove li senti. Dov'è quel centro? Rimarrai sorpreso, perché vedrai che non è nella testa, sembra esserlo perché tu non hai mai sentito dei suoni, ma solo delle parole, e il centro delle parole è la testa. In Giappone, nei templi si usa un gong: ogni volta che viene colpito, chi medita è aiutato a scendere dentro di sé. Dove? Fino all'ombelico: il suono colpisce sempre l'ombelico, mai la testa. "Oppure... ", puoi creare il suono semplicemente usando le dita, o qualsiasi altra cosa chiuda fermamente le orecchie. A quel punto sentirai un suono: di cosa si tratta? Sentirai la semplice assenza di suoni. Non solo gli occhi possono vedere 'il negativo' di una fotografia, anche le orecchie possono farlo. Questo suono negativo è conosciuto come "il suono dei suoni", perché non è un vero suono, bensì un'assenza. O meglio, è un suono naturale, poiché non è prodotto da alcunché. Tutti i suoni sono creati, questo non lo è. Si tratta di un'esperienza molto sottile. Cosa ti darà? Nel momento in cui non ci sono più suoni, ricadi in te stesso. Con i suoni ti muovi verso l'esterno, verso l'altro. Con i suoni sei in relazione con l'altro, comunichi. Con l'assenza di suono ricadi nel tuo stesso abisso, in te stesso. All'improvviso sentirai di essere nel tuo centro interiore. Ecco perché il silenzio è stato usato tanto. Ma non ti fissare: qualsiasi cosa pratichi, continua a praticare anche la cosa opposta. Resta in silenzio qualche ora, poi parla. Non ti fissare mai: medita per qualche giorno, poi smetti e fai qualsiasi cosa possa creare tensione dentro di te; quindi torna a meditare. In questo modo sarai più vivo e più dinamico, e conoscerai i due estremi. E se riesci a spostarti tra i due estremi con facilità, potrai restare giovane per sempre. Coloro che si fissano in qualsiasi cosa invecchiano e muoiono.

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