mercoledì 8 maggio 2019

OSHO: VIVERE NELLA PAURA

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Tutte le tue paure sono un prodotto dell’identificazione.

Ami una donna e, nello stesso pacchetto dell’amore, arriva la paura: potrebbe lasciarti – ha già lasciato qualcun altro per venire con te. C’è un precedente; magari farà lo stesso con te. Hai paura, ti si annoda lo stomaco. Sei troppo attaccato.

Non comprendi un semplice fatto: sei venuto al mondo da solo; ieri eri qui da solo, senza questa donna, e andava tutto bene, non avevi lo stomaco annodato. E domani, se questa donna se ne va… a che ti serviranno i nodi allo stomaco? Sai come vivere senza di lei, e potrai esistere anche senza di lei.

La paura che le cose possano cambiare domani… Qualcuno potrebbe morire, potresti fare fallimento, ti potrebbero togliere il lavoro. Ci sono mille cose che potrebbero cambiare. Sei oberato da un numero sempre più grande di paure, e nessuna di queste è valida, perché ieri eri colmo delle stesse paure, e senza ragione. Le cose possono essere cambiate, ma tu sei ancora vivo. E l’uomo ha un’immensa capacità di adattarsi a qualsiasi situazione.

Si dice che solo l’uomo e gli scarafaggi siano dotati di questa straordinaria capacità d'adattamento. Ecco perché quando c’è l’uomo, ci sono anche gli scarafaggi, e quando ci sono gli scarafaggi trovi l’uomo. Vanno di pari passo, perché hanno qualcosa in comune. Persino in posti distanti come il Polo Nord o il Polo Sud… Quando l’uomo è arrivato in quei posti, ha scoperto subito di aver portato con sé gli scarafaggi – in perfetta salute, in grado di vivere e di riprodursi.

Se osservi in giro per il pianeta puoi vederlo: l’uomo vive in migliaia di climi diversi, situazioni politiche, geografiche, sociologiche e religiose diverse, ma riesce comunque a sopravvivere. E ha vissuto per secoli… le cose continuano a cambiare, e l’uomo continua ad adattarsi.

Non c’è nulla di cui aver paura. E se il mondo finisse? Allora finirai anche tu con esso. Pensi di poter rimanere su di un isola deserta, mentre il mondo finisce, lasciandoti tutto solo? Non preoccuparti. Avrai almeno con te qualche scarafaggio!

Se arriva la fine del mondo, qual è il problema? Questa domanda mi è stata fatta molte volte. Ma che problema c’è? Se il mondo finisce, finisce. Non crea alcun problema, perché noi non ci saremo; finiremo con esso, e non ci sarà niente di cui preoccuparsi. Sarà veramente la più grande libertà dalla paura.

Se il mondo finisce, tutti i problemi finiscono, tutti i nodi allo stomaco finiscono. Non vedo il problema. So però che tutti sono pieni di paura.

Ma la questione è sempre quella: la paura è parte della mente. La mente è vigliacca; dev’esserlo, perché non ha alcuna sostanza. È vuota, cava, e ha paura di tutto. Di base ha paura che un giorno tu possa diventare consapevole. Quella sarà veramente la fine del mondo! Non la fine di questo mondo, ma il tuo diventare consapevole, il tuo arrivare a uno stato di meditazione in cui la mente scompare. Questa è la sua paura fondamentale. A causa di questa paura, la mente tiene la gente lontana dalla meditazione, la rende nemica di persone come me che cercano di diffondere qualcosa della meditazione, un modo di essere consapevoli e di osservare. Queste persone diventano miei oppositori, e non senza una buona ragione – la loro paura è ben fondata.

Possono anche non esserne coscienti, ma la loro mente ha veramente paura di qualsiasi cosa che possa creare una maggiore consapevolezza. Quello sarà l’inizio della fine per la mente. Sarà la sua morte. Ma, per quanto riguarda te, non c’è da avere alcuna paura. La morte della mente sarà la tua rinascita, l’inizio del tuo essere realmente vivo. Dovresti essere felice, dovresti celebrare la morte della mente, perché nulla può creare una libertà più grande. Non c’è nient’altro che possa darti le ali per volare nel cielo; nulla che possa far diventare tuo il firmamento intero.

La mente è una prigione.
La consapevolezza vuol dire uscire dalla prigione – o comprendere che non eri mai stato in prigione; pensavi solo di esserci. Tutte le paure scompaiono.
Anch’io vivo nel mondo in cui vivi tu, ma non ho mai provato, nemmeno per un momento, alcuna paura, perché non c’è nulla che possa essermi tolto. Possono uccidermi, ma io potrò osservarlo mentre accade; quindi ciò che viene ucciso non sono io, non è la mia consapevolezza.

La scoperta più importante della vita, il tesoro più prezioso, è la consapevolezza. Senza di essa rimarrai necessariamente nell’oscurità, pieno di paure. E continuerai a crearne di nuove – senza fine. Vivrai nella paura, morirai nella paura, e non sarai mai capace di provare il gusto della libertà. La libertà è il tuo potenziale da sempre; avresti potuto rivendicarla in qualsiasi momento, ma non l’hai mai fatto.
La responsabilità è tua.


Osho, Beyond Psychology, # 19

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