martedì 30 aprile 2019

OSHO: UNA RIVOLUZIONE CHIAMATA ESTASI

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Come mai di solito scegliamo d'essere infelici? Com’è che non ci rendiamo conto del fatto che è una scelta?

Questo è uno dei problemi umani più complessi a cui dev’essere data una considerazione molto profonda; non è un fatto teoretico – riguarda proprio te. È così che si comportano tutti: scelgono sempre la parte sbagliata, scelgono sempre di essere tristi, depressi, infelici. Ci dovranno essere ragioni profonde per questo, e in effetti ci sono.

Per prima cosa, il modo in cui gli esseri umani vengono allevati gioca un ruolo molto preciso in questo fatto. Se sei infelice, guadagni qualcosa, sempre. Se sei felice perdi sempre.

Fin da principio, un bambino intelligente può percepire la differenza. Quando è infelice, tutti sono simpatetici verso di lui, riceve la simpatia di tutti. Tutti cercano di essere amorevoli con lui – ottiene amore. E inoltre, quando è infelice, tutti sono attenti verso di lui – ottiene attenzione. L’attenzione è cibo per l’ego, uno stimolante alcolico di grande forza. Ti dà energia; senti di essere qualcuno. Per questo esiste un tale bisogno, un desiderio così grande di ricevere attenzione.

Se tutti ti guardano, diventi importante. Se nessuno ti guarda, senti di non esistere, senti d’essere scomparso, d’essere una non-entità. La gente che ti guarda, che si preoccupa di te, ti dà energia. L’ego esiste quando sei in relazione. Più la gente ti presta attenzione, più l’ego cresce. Se nessuno ti guarda, l’ego si dissolve. Se si sono dimenticati completamente di te, come può esistere l’ego? Come puoi sentire che esisti? Ecco perché nasce il bisogno delle società, delle associazioni, dei club. In tutto il mondo esistono i club: Rotary, Lions’, logge massoniche… milioni di club e di associazioni. Essi esistono solo per dare attenzione alle persone che non riescono a ottenere attenzione in altri modi.

È difficile diventare presidente di una nazione o dirigente di una grande industria. È più facile diventare presidente di un Lions’ Club; allora un gruppo specifico ti dà attenzione. Sei molto importante – senza fare nulla! I Lions’ Club, I Rotary Club non fanno assolutamente nulla, ma sentono lo stesso di essere importanti. Il presidente cambia; quest’anno è uno, l’anno prossimo un altro. Tutti ottengono attenzione. È un accordo reciproco, in cui tutti si sentono importanti.

Fin da principio il bambino impara la politica. E la politica è quella d’avere l’aria infelice, in modo che ottiene simpatia e tutti sono premurosi verso di lui. Se hai l’aria malata, diventi importante. Un bambino malaticcio diventa un dittatore; tutta la famiglia deve seguire lui – tutto ciò che dice diventa legge.

Quando è felice, non lo ascolta nessuno. Quando sta bene, nessuno si preoccupa di lui. Quando è perfetto, nessuno fa attenzione. Fin da principio scegliamo il lato più infelice, triste, pessimistico, oscuro della vita. Questa è la prima cosa.

La seconda cosa, collegata alla prima, è questa: quando sei felice, gioioso, estatico, tutti ti invidiano. Quest’invidia vuol dire che tutti sono ostili, nessuno è amichevole; in quel momento sono tutti tuoi nemici. È per questo che hai imparato a non essere tanto estatico da rendere gli altri ostili verso di te – a non mostrare la tua gioia, a non ridere.

Guarda la gente quando ride; lo fa con calcolo. Non è una risata di pancia, non nasce dalla profondità del loro essere. Prima ti guardano, poi giudicano… e poi ridono. E ridono solo fino a un certo punto, fino al punto in cui puoi tollerarlo, fino al punto in cui non te la prenderai a male, fino al punto in cui non provocherà l’invidia di nessuno.

Persino i tuoi sorrisi sono politici. La risata è scomparsa; l’estasi è diventata del tutto sconosciuta, ed è quasi impossibile, perché non è permessa. Se sei infelice, nessuno penserà che sei matto. Se sei estatico, se danzi, tutti penseranno che sei impazzito. La danza viene rifiutata, cantare non è accettabile. Una persona estatica… pensiamo che qualcosa è andato storto.

Ma che società è questa? Se qualcuno è infelice, va tutto bene; è perfettamente a posto, perché tutta la società è infelice, più o meno. Fa parte del club, fa parte di noi. Se qualcuno diventa estatico, pensiamo che sia andato fuori di testa, che sia impazzito. Non fa parte di noi… e poi siamo invidiosi.

È per invidia che lo condanniamo. Per invidia, cerchiamo in ogni maniera di riportarlo alla condizione precedente. Chiamiamo quella condizione normalità. Gli psicoanalisti saranno di aiuto in questo; gli psichiatri aiuteranno a riportare la persona alla sua normale infelicità.

In Occidente la società è contraria alle droghe psichedeliche. Le leggi, lo stato, il governo, gli esperti legali, i tribunali, i legislatori, i preti, i papi… tutti sono contrari. Ma la realtà non è che sono contrari alle droghe psichedeliche, ma che sono contrari al fatto che la gente diventi estatica. Non hanno nulla contro l’alcol, o contro altre droghe, ma sono contrari agli psichedelici perché creano un cambiamento in te. La vecchia crosta che la società ha creato intorno a te, il tuo imprigionamento nell’infelicità, può essere spezzato. Puoi uscirne, anche solo per qualche istante, e diventare estatico.

La società non può permettere l’estasi. L’estasi è la più grande rivoluzione. Lo ripeto: l’estasi è la più grande rivoluzione. Se la gente diventasse estatica, la società dovrebbe cambiare completamente, perché è fondata sull’infelicità.

Se la gente è felice e beata, non puoi portarla in guerra – in Vietnam o in Egitto o in Israele. No. Una persona felice si metterà a ridere ed esclamerà: “Ma che sciocchezze!”.

Se la gente è felice e beata, non puoi renderla schiava dell’ossessione del denaro. Non sprecherà la sua vita ad accumulare soldi. Le sembrerà folle che qualcuno distrugga tutta la sua vita, che dia la sua vita per del denaro morto, morendo allo scopo di accumulare soldi. E il denaro sarà ancora lì quando sarà morto. È un’assoluta follia! Ma non puoi accorgerti di questa follia se non sei estatico.

Se la gente è estatica, tutta la struttura di questa società dovrà cambiare. Questa società esiste solo grazie all’infelicità. Per questa società l’infelicità è un grosso investimento. In questo modo alleviamo i nostri figli creando fin dall’inizio una propensione all’infelicità. Ecco perché poi scelgono sempre l’infelicità.

Ogni mattina, all’inizio della giornata, hai una possibilità di scelta. E non solo di mattina, in ogni momento puoi scegliere se essere felice o infelice. Ma tu scegli sempre l’infelicità, perché hai un investimento in essa. Scegli sempre di essere infelice, perché è diventata un’abitudine, uno schema mentale, qualcosa che hai sempre fatto. Sei diventato molto efficiente in questo, è diventato un percorso obbligato. Nel momento in cui la mente deve scegliere, immediatamente va verso l’infelicità.
Il percorso verso l’infelicità sembra essere in discesa, quello verso l’estasi in salita. L’estasi appare molto difficile da raggiungere, ma non è così. In effetti è vero proprio l’opposto: la strada verso l’estasi è in discesa, quella verso l’infelicità è in salita. L’infelicità è una cosa molto difficile da ottenere, perché l’infelicità è contraria alla natura, ma tu ci sei riuscito, hai fatto l’impossibile… Nessuno vuole essere infelice e tutti sono infelici.

La società ha fatto proprio un bel lavoro. Il sistema educativo, la cultura e gli agenti della cultura – genitori, insegnanti – hanno fatto proprio un bel lavoro. A partire da dei creatori estatici sono riusciti a fare delle creature infelici. Ogni bambino nasce come un dio. E ogni uomo muore da folle.

Se non guarisci, se non recuperi la tua infanzia, non potrai diventare come le nuvole bianche di cui parlo. Questo è tutto il lavoro che devi fare, il sadhana, il cammino: recuperare l’infanzia, reclamarla. Se riesci a diventare di nuovo bambino, l’infelicità non esisterà più.

Con questo non voglio dire che per un bambino non ci sono momenti d’infelicità – ci sono. Eppure l’infelicità non esiste. Cerca di comprendere questo fatto.

Un bambino può diventare infelice, intensamente infelice per un momento, ma è totale in quell’infelicità, è una cosa sola con essa, quindi non c’è divisione. Non esiste un bambino separato dall’infelicità. Il bambino non può osservare l’infelicità come una cosa separata, divisa. Il bambino è infelicità, è completamente immerso in essa. E quando diventi tutt’uno con l’infelicità, non è più infelicità. Se diventi uno con essa, acquista una sua bellezza.

Osserva un bambino – uno ancora innocente, intendo. Se è arrabbiato, tutta la sua energia diventa rabbia; non lascia indietro nulla, non c’è nulla che venga messo da parte o risparmiato. È entrato nella rabbia, è diventato rabbia; non rimane nessuno che la manipoli o la controlli – non c’è mente. Il bambino è diventato rabbia; non è arrabbiato, è diventato rabbia. Allora potrai vedere la bellezza, la fioritura della rabbia. Il bambino non è mai brutto; persino nella rabbia apparirà bello.

Sembrerà solo più intenso, più vitale… un vulcano pronto a eruttare. Un bambino così piccolo, e un’energia così grande, un essere atomico – che può far esplodere l’universo!

Dopo questo scoppio di rabbia, il bambino sarà silenzioso. Dopo questo scoppio di rabbia sarà molto pacifico, si rilasserà. Noi possiamo pensare che ci sia molta infelicità nell’essere così arrabbiati, ma il bambino non è infelice – anzi ne gode.

Quando diventi tutt’uno con qualcosa, diventi estatico. Se ti separi da qualunque cosa, persino dalla felicità, diventi infelice.

Quindi la chiave è questa: essere separati, essere un Ego è la base di tutta l’infelicità; essere integri, totali, fluire con tutto ciò che la vita ti porta, essere in ogni cosa in modo così intenso e totale che non esisti più, ti perdi, vuol dire essere felici. C’è una possibilità di scelta, ma tu non sei più consapevole di questa possibilità. Hai scelto sempre in modo sbagliato; ora è diventata un’abitudine morta, e scegli in modo automatico. Non rimane più alcuna scelta.

Diventa consapevole. In qualsiasi momento, se scegli di essere infelice, ricorda che è una tua scelta. Ti sarà di grande aiuto avere attenzione, essere consapevole del fatto che è una tua scelta e che tu sei responsabile, che è una cosa che stai facendo a te stesso, una cosa che fai tu. Subito sentirai una differenza: la qualità della mente cambierà.

Quando comprendi che è una tua scelta, diventa tutto un gioco. Se ti piace essere infelice, sii infelice, ma ricorda che è una scelta tua, e non lamentarti. Non c’è nessun altro che ne sia responsabile – è un tuo dramma. Se ti piace così, se ti piace essere infelice, se vuoi passare la vita nell’infelicità, è una tua scelta, un tuo gioco. Sei tu che lo stai giocando, quindi giocalo bene!

Non andare a chiedere a qualcuno cosa fare per non essere infelice – è assurdo. Non andare a chiedere a guru e maestri com’essere felice. I cosiddetti guru esistono perché sei stupido. Sei tu a creare l’infelicità, e poi vai a chiedere a qualcun altro come eliminarla. E allo stesso tempo continui a crearla, perché non ti rendi conto di ciò che stai facendo. A partire da questo stesso istante prova a essere felice ed estatico.

Osho, My Way: The Way of the White Cloud, #3

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