domenica 9 settembre 2018

COMPRENDERE


09/09/2018
 75 # Comprendere
“Il sapere è vano.
È soltanto un bagliore.
Porta quel bagliore nelle profondità del tuo inconscio e
osserva.
Quando inizi a far mostra del tuo sapere, guarda perché.”

Amato Osho,
capisco quello che dici circa la cosiddetta conoscenza, ma questa persiste
ancora.

Non scomparirà col semplice comprendere intellettualmente ciò che dico.
La comprensione intellettuale non è di nessun aiuto. Infatti, se comprendi ciò
che dico soltanto dal punto di vista intellettuale, diventerà una ulteriore
conoscenza, si sommerà al sapere già in tuo possesso, sarà un ulteriore
accumulo di conoscenza.
Lo stolto, quando mi ascolta, migliora il suo sapere; il saggio abbandona
completamente il suo sapere e diventa ignorante; dipende da te.
E ricorda: comprendere una cosa intellettualmente… ovviamente, se l’hai
compresa totalmente non c’è nessun problema, proprio nella sua
comprensione il problema scompare. Se il problema persiste, significa
semplicemente che è soltanto comprensione intellettuale.
Quando mi comprendi logicamente, quella comprensione non ti sarà di
nessun aiuto. La logica non trasforma mai nessuno perché nella logica sei
dominato dall’inconscio – non dal conscio. Quando comprendi che il sapere è
vano, che si trova soltanto in superficie… Ma sotto sotto, il sapere
rappresenta un grande investimento.
Sei importante grazie al tuo sapere, grazie al sapere sei qualcuno, grazie
al sapere il tuo ego è appagato e fortificato, grazie al sapere ti puoi sentire
superiore, superiore a quelli che non sanno – e grazie al sapere puoi avere il

sopravvento.
Questi sono tutti investimenti nel sapere. A meno che tu non li abbandoni,
il sapere persisterà.
E comunque, le abitudini sono dure a morire. L’abitudine al sapere è
quella più antica adottata dall’uomo; è l’abitudine più pericolosa perché ti
impedisce di vedere, ti impedisce di entrare in profondo contatto con la realtà.
Un vecchio giocatore d’azzardo sul letto di morte parlava a suo figlio:
“Figlio mio, promettimi che non toccherai mai una carta da gioco.
Soprattutto, non giocare mai a blackjack. È un gioco che ti costa una fortuna,
spreca il tuo tempo, rovina la tua salute e ti procura inenarrabili momenti di
angoscia e dolore. Mi prometti, qui, sul mio letto di morte, con il
compassionevole angelo della morte che aleggia su di me e il signore dio
onnipotente come testimone, che non giocherai mai a blackjack, che non
toccherai mai le carte da gioco?”.
“Sì, padre”, rispose il devoto figlio.
“E ricorda”, aggiuse il vecchio giocatore, “se devi proprio giocare,
assicurati di tenere il banco!”.
Vecchie abitudini: un giocatore è sempre un giocatore.
Tu mi ascolti, ascolti questi mormorii, questi sussurri del Tao e per un
momento una piccola luce brilla sulla superficie della tua consapevolezza. Fà
un po’ di luce, ma è una luce intermittente – va e viene. In
quell’intermittenza, per un momento, avviene la comprensione. Ma dalle
profondità del tuo inconscio arriva una tempesta che spazza via quella piccola
luce con grande facilità.
All’università di Dartmouth, un professore di inglese sorprende un suo
collega a scrivere su una parete dei bagni.
“Elmer!” esclama il professore incredulo. “Non mi dire che sei quel tipo
di persona che scrive oscenità sulle pareti delle toilette!”


“Non dire assurdità” sbuffò il professore. “Sto solo correggendo la
grammatica.”
Sulla spiaggia una folla s’era radunata a guardare l’uomo applicare la
respirazione artificiale all’ereditiera che aveva appena salvato. I genitori della
ragazza si fecero largo fra la folla, felici di vedere la loro figlia sana e salva.
“Mami” disse il padre “dà un dollaro a quell’uomo. Le ha salvato la vita.”
“Ma papà” protestò la ragazza “ero mezza morta!”
“Giusto” disse il padre “dagli cinquanta centesimi.”
Vecchie abitudini… Osserva quello che proviene da dentro di te. Prestagli
più attenzione, perché ti mostra abitudini profondamente radicate, e dovrai
diventare consapevole di tutte queste abitudini.
Non ti sto dicendo di combatterle, no. Non ti sto dicendo di abbandonarle
compiendo uno sforzo, no. Qualsiasi cosa abbandoni per mezzo di uno
sforzo, tornerà, e sarà ancora più forte. Non lottare mai con le vecchie
abitudini, perché lottando si crea una divisione, lotti con te stesso.
Semplicemente, comprendile, presta loro più attenzione.
Ora hai compreso una cosa: il sapere è vano. È soltanto un bagliore. Porta
quel bagliore nelle profondità nel tuo inconscio e osserva. Quando inizi a far
mostra del tuo sapere, guarda perché.
Quali sono le motivazioni profonde? Guarda in quelle motivazioni e
troverai motivazioni dietro motivazioni dietro motivazioni.
Quando arrivi a conoscere tutte le motivazioni e tutti gli investimenti che
hai riposto in esse, quando hai cercato ovunque nel tuo essere, ti accorgerai
che all’improvviso, tramite quella comprensione, le abitudini scompaiono.
Non c’è bisogno di lottare, non c’è bisogno di fare sforzi – altrimenti quel
piccolo bagliore che a volte accade non si tradurrebbe mai nella tua vita.
Ci sono due tipi di persone: il primo, una volta che comprende qualcosa
intellettualmente, inizia a pensare di aver capito. Sta solo ingannando se

stesso. Prima o poi la situazione mostrerà che la sua comprensione è
superficiale. Basta grattare un po’ e la realtà affiora.
Poi c’è il secondo tipo di persona che non si fa ingannare da quel piccolo
bagliore. È una finestra minuscola, importante, ma non abbastanza. Deve
tradursi nelle profondità del tuo essere, ma questo significa che devi
osservare tutto ciò che è contro quel bagliore.
Osserva senza giudicare, osserva senza entrare in conflitto con quelle
cose. Osserva semplicemente e guarda cosa è cosa. Quando hai compreso chi
è chi e cosa è cosa dentro di te, le cose iniziano a cambiare; quel
cambiamento ti sorprende perché non hai fatto niente direttamente per farlo
succedere. Arriva come un sottoprodotto, come una conseguenza della
comprensione.

Osho: Tao: The Pathless Path, VOL. I CAP. 12


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