martedì 4 settembre 2018

AVIDITÀ


04/09/2018
 70 # Avidità
“Io non ti dico di non essere avido.
Ti dico di essere più consapevole e sarai sorpreso: con il
crescere della tua consapevolezza, l’avidità inizia a
scomparire, inizia a cadere come fanno le foglie ormai
morte, e non lascia nessuna traccia dietro di sé.”

Amato Osho,
probabilmente sono la persona più avida al mondo. Cosa fare a riguardo?

La tua è una confessione o ti stai vantando? Il mondo è così grande, cosa ne

sai tu dell’intero mondo? È impossibile essere il più di niente, nemmeno il
più avido. Nessuno può primeggiare! Non preoccuparti dell’avidità e non
sentirti nemmeno in colpa: tutti sono avidi.
A meno che tu non conosca il tuo essere immortale, resterai avido;
l’avidità nasce a causa della morte. Forse non ci hai mai pensato, ma l’avidità
esiste perché hai paura della morte; poiché esiste la morte, desideriamo avere
quanto più possibile della vita.
Siamo avidi. Vogliamo mangiare di più, avere più donne possibile, più
denaro possibile, perché esiste la morte. “Presto tutto sarà finito; quindi,
prima che accada, cerca di avere quanto più possibile.” Ecco come nasce
l’avidità.
La persona veramente impavida non è assolutamente avida ma condivide.
Non è possessiva, è felice di dare. Continua a dare, qualsiasi cosa abbia, per
la semplice gioia di donare.
Resterai avido a meno di non fare esperienza del tuo essere eterno,
dell’impossibilità della morte di intaccarti in alcun modo, di cambiarti in
alcun modo; la morte accade solo al corpo, la tua consapevolezza continua.
La tua consapevolezza è l’unico fenomeno eterno, tutto il resto cambia. Ma tu
non conosci niente della consapevolezza… da qui l’avidità.
Tutte le religioni del mondo insegnano a non essere avidi, ma la cosa non
fa alcuna differenza, anzi, ha semplicemente reso la gente avida dell’aldilà,
ha semplicemente reso la gente avida delle gioie del cielo. Non ha cambiato
la loro avidità, l’ha aumentata.
Io non ti dico di non essere avido. Ti dico di essere più consapevole e
sarai sorpreso: con il crescere della tua consapevolezza, l’avidità inizia a
scomparire, inizia a cadere come fanno le foglie ormai morte, e non lascia
nessuna traccia dietro sé.
Una coppia si reca in un centro commerciale e, come consuetudine, lascia


il bebé nella carrozzina fuori da un negozio con numerose altre carrozzine in
attesa. Dopo lo shopping i due si avviano verso casa. A un certo punto la
moglie, in pieno panico, dice al marito che spinge la carrozzina: “Ma questo
non è nostro figlio!”.
“No” risponde il marito. “Ma questa carrozzina è migliore della nostra.”
La gente vive nell’avidità. È difficile essere il più avido! Rendersi conto
della propria avidità è un buon segno; è un inizio, un buon inizio se ne diventi
consapevole. E ricorda, non sentirti in colpa perché quello è il modo per
perdere di nuovo la tua consapevolezza.
Non iniziare a pentirti, perché pentirsi significa che stai pensando al
passato, e il passato non esiste più. Non cercare di non essere avido, perché
qualsiasi cosa farai sarà avidità; persino lo sforzo di non essere avido avrà le
sue radici nell’avidità. Si può essere veramente avidi della mancanza di
avidità. Ho visto gente così avida della mancanza di avidità che continua a
rinunciare a questo e a quello; la loro avidità ha assunto una nuova
connotazione, è capovolta, sta facendo shirshasana, la posizione yoga a testa
in giù e gambe in alto!
Ora la mancanza di avidità è ciò che vogliono possedere, è diventato il
loro denaro, il loro potere. Adesso quelle persone sono rispettate per la loro
mancanza di avidità; prima erano rispettate per il loro denaro, ora sono
rispettate per la loro rinuncia al denaro.
Continuano a rinunciare a quanto più possono – fino all’estremo;
rinunciano ai vestiti, stanno nude… Possono rinunciare a tutto, ma sotto sotto
l’avidità è sempre presente, sono ancora avide. Ora sperano di essere
ricompensate in paradiso, credono che una grande ricompensa li stia
aspettando.
Quindi non cercare di non essere avido. Una persona avida non può fare
nulla a riguardo, e lo stesso vale per altre situazioni: una persona arrabbiata

che cerca di non esserlo, non cambierà il suo essere. Una persona violenta,
che cerca di non esserlo, rimane comunque violenta, la sua violenza assumerà
forme più sottili.
L’unica cosa possibile è cercare di essere consapevole della tua avidità.
Non ti sto dicendo che sarai ricompensato in paradiso per questo, non sto
dicendo nulla riguardo il futuro. Sto semplicemente dicendo questo: se ne
diventi consapevole, l’avidità scompare. E quando scompare, la vita diventa
beatitudine quieora, non nel futuro, non come ricompensa.
L’avidità ti rende storpio, e così la rabbia, la violenza. Quando queste
cose scompaiono, lo fanno tutte tramite un solo metodo. Basta un solo
metodo – la meditazione è sufficiente.
Tutte le malattie scompaiono grazie a una sola medicina. Le parole
medicina e meditazione provengono dalla stessa radice: la meditazione è la
medicina suprema, ti cura da tutti i malanni.

Osho: Walking in Zen, Sitting in Zen, CAP. 4


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