sabato 21 luglio 2018

NESSUNO TI PUÒ SALVARE


21/07/2018
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“Assumiti la completa responsabilità della tua vita.
Nessun altro può farlo.”

Il meccanismo della mente è tale per cui nessuna proibizione avrà mai
effetto. La proibizione stessa diventa una provocazione, una sfida. Chi ti dice
di non fare qualcosa, la rende improvvisamente attraente, la fa diventare
un’ossessione. Non creare ossessioni nella tua vita, non essere rigido; la
rigidità è una qualità dei morti.
Vivi più giocosamente invece, in modo meno serio, sii flessibile.
Sviluppa il senso dell’umorismo, ogni tanto fatti una bella risata, una di
quelle provenienti dalle profondità di te stesso; ne sarai rinfrescato, ti darà
una vitalità nuova, un’energia capace di muovere le montagne.
Abbiamo vissuto più di diecimila anni senza comprendere i sottili
meccanismi della mente. Tutte le religioni ti dicono: “Non fare questo”, e
hanno creato il mondo che vedi. Questo è il mondo creato da chi ha
continuato a dirti: “Non fare questo, non fare quello”. Il risultato è che le cose
negate sono proprio quelle che tutti fanno in continuazione!
Più enfasi si pone sulla negazione… La vita reagisce con grande forza
contro ogni negazione, e finisci col trovarti in un conflitto davvero
complesso.
Se segui la vita, non puoi seguire le sacre scritture; dentro di te questo
crea un senso di colpa. Continuare ad accumulare sensi di colpa è come
alimentare un cancro spirituale al proprio interno.
Se segui i comandamenti delle sacre scritture, andrai contro la tua natura,
contro la vita stessa; in quel caso, per te non ci sarà alcuna soddisfazione,
nessuna gioia – ci saranno soltanto buio e infelicità.
Piano piano ti sentirai avvolto da una specie di morte perché non ti è
permesso vivere la vita nella sua totalità. Dove non abbiamo permesso alla
vita di fiorire, quello spazio lasciato vuoto sarà inevitabilmente riempito dalla
morte.
Porti dentro di te così tante idee velenose e contrarie alla vita, da ritrovarti
in un limbo, come sospeso a mezz’aria: non puoi fare ciò che la vita richiede
– totalmente, completamente, senza trattenerti – e non riesci nemmeno a
reprimerti. Tu sei la natura stessa: chi reprimerà chi? Dovrai dividerti in due
parti, dovrai creare delle caste dentro di te.
In India ci sono persone che vogliono creare una società senza caste, e
non si rendono conto che l’uomo, dentro di sé, è diviso in caste.
In questo Paese i brahmani sono simbolizzati dalla testa, i sudra – il
ciabattino, il manovale e gli operai in genere – sono simbolizzati dai piedi, i
guerrieri sono simbolizzati dalle braccia. Esiste una gerarchia; i piedi non
possono diventare la testa e qualsiasi cosa uno sia, non può cambiare, non ci
si può trasformare. Ciascuno deve accettare il proprio fato: è stato insegnato
così per millenni.
Il risultato è questa umanità miserabile. Questa umanità è il risultato a cui
hanno portato tutte le religioni e tutti i profeti e tutti i salvatori. Questo è ciò
che hanno fatto, questa è la salvezza che ti hanno offerto.
Di questi tempi non si fanno vedere molto in giro – forse ti hanno salvato
definitivamente! Forse sono andati a salvare qualcun altro su qualche altro
pianeta. Questi salvatori esistono perché vuoi che qualcun altro faccia il
lavoro di crescita spirituale al posto tuo. Nessun altro può farlo.
Essere felice o infelice è una tua scelta e una tua libertà; scegliere di
rimanere nel buio o di vivere una vita nella luce è la prerogativa degli esseri
umani.

Devi assumerti la completa responsabilità della tua vita.
Nel momento in cui accetti la totale responsabilità di te stesso, diventi
libero di essere qualsiasi cosa la tua natura esige da te, libero di essere
qualsiasi cosa la tua natura voglia. E solo quando soddisfi ciò che chiede il
tuo destino – da solo – trovando la tua strada e rischiando tutto per trovarla,
solo allora vivere non è più vegetare. Solo allora la vita è una canzone,
un’estasi profonda.
Ma devi abbandonare l’idea che qualcun altro lo possa fare per te. Devi
lasciar perdere l’idea che un sapere raccolto dai testi sacri possa assolvere
quel compito. Devi essere maturo e accettare che “Questa è la mia vita e
soltanto io posso fare qualcosa in merito”.
In questo modo diventi un individuo. Ed è così che ti liberi dalle religioni
organizzate, da qualsiasi ideologia politica o filosofica.
In questo modo torni a essere innocente. I tuoi occhi sono limpidi e hanno
profondità; il tuo cuore è pronto a danzare.
E se riesci a dimenticarti di te e iniziare a danzare e a cantare…
Per me la qualità fondamentale di un uomo religioso è l’assenza di paura.
L’uomo veramente religioso rischierà tutto, ma non potrà andare contro la
propria intelligenza; seguirà la sua intuizione senza curarsi delle
conseguenze.

Osho: Sermons in Stones, CAP. 6


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