domenica 29 aprile 2018

Perché Mozart, Verdi, Pink Floyd e altri usavano la frequenza di 432Hz?

29/04/2018

432Hz nasce da una naturale risonanza con le frequenze alla base del nostro organismo e dell’universo. La musica regolata su 432 Hz si propaga nel corpo e nella natura, donando energia e senso di pace, oltre a dare al suono un carattere più chiaro e caldo

Per mezzo dell’accordatura del LA a 432 si arriva ad un Do di 256Hz, e all’interno di questa scala 8 Hz diventano il 27° sopratono di DO. Per il principio delle armoniche secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza, anche i Do delle altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz.

8 HZ ALLA BASE DELLA VITA
8Hz è il “battito” fondamentale del pianeta, noto come “risonanza fondamentale di cavità Schumann”;
8 Hz è la frequenza su cui opera la molecola del DMT, una sostanza allucinogena prodotta dalla nostra ghiandola pineale;
8 Hz sono la frequenza di replicazione del DNA umano e 8 Hz sono anche il ritmo delle onde Alfa del cervello nella quale i nostri “processori paralleli”, o bi-emisferi cerebrali, sono sincronizzati per lavorare insieme;
Dalle leggi di Keplero si sa che l’arrangiamento planetario del nostro sistema solare segue la scala di sintonia DO a 256 Hz, e questi ultimi sono persino un’ottava all’interno del Frattale Triangolare di Sierpinski.

8 HZ E RISVEGLIO DELLE FACOLTA’ UMANE

Ananda Bosman afferma che la neocorteccia, per il 90% “non assegnata”, viene risvegliata in questa sincronizzazione, operando in tutti i dentriti delle cellule con il flusso massimo di informazioni per quella scala. Le onde di consapevolezza “ordinarie” variano da 14 a 40 Hz. In questo range operano solamente alcuni dentriti delle cellule del cervello che utilizzano prevalentemente l’emisfero sinistro come centro di attività, dove il flusso di informazioni è miliardi di volte più debole. Un po’ come quando si utilizza un vecchio processore 386 comparato ad un Pentium di ultimissima generazione. In altri termini, a 8 Hz ognuno di noi potrebbe operare esattamente come un super-computer.

432 HZ: L’ACCORDATURA NATURALE, DA MOZART AI PINK FLOYD

Moltissimi ricercatori e musicisti hanno sperimentato tale beneficio tanto da sostenere con vigore che l’Accordatura Naturale è data solo sincronizzandosi sul LA a 432Hz. Questa frequenza già appartenuta al passato dell’uomo (vedi strumenti antichi greci ed egizi) è stata sostituita dal comune La 440Hz nel 1953 a Londra (dopo il tentativo del ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, nel 1939, di ottenere lo stesso risultato).


Molti sono i sostenitori della cosidetta accordatura aurea: da Mozart ai Pink Floyd a Mick Jagger, cantante dei Rolling Stones a livello internazionale, mentre in Italia da A. Bosman, Flavia Vallega, Andrea Doria a Riccardo Tristano Tuis. Fu sostenuta anche da Verdi, e in tempi più recenti da Pavarotti e Placido Domingo.

Giuseppe Verdi in una lettera del 1884, indirizzata alla commissione musicale del governo italiano, che non ebbe successo nel suo tentativo, parlava di una riduzione che anche lui avrebbe visto di buon grado e cioè dal corista “normale” di 435Hz ad un corista di 432Hz, scrivendo al riguardo una frase di notevole importanza: “per esigenze matematiche“.

Maria Renold (1917 – 2003) nella sua interessante opera dal titolo: “Intervals, Scales, Tones and the Concert pich C 128Hz”, in cui con dati di grande fascino e ricchezza scientifica delucida in termini pitagorici tra altre informazioni vitali il 128Hz e il 432Hz conducendo il lettore ai frutti delle sue pluriennali ricerche, indicando l’importanza del LA 432Hz.

In concerti eseguiti con strumenti accordati sul La a 440 hz gli ascoltatori assumevano atteggiamenti polemici, antisociali. Ma gli stessi ascoltatori, invitati a riascoltare lo stesso concerto, stavolta eseguito con strumenti regolati su un La a 432 hz, acquistavano un atteggiamento positivo, se non entusiasta.
Non solo, 9 ascoltatori su 10 apprezzavano di più il secondo concerto, pur non sapendo indicare il motivo.

LA MUSICA A 432HZ GUARISCE

Molti medici e studiosi asseriscono che il motivo per cui una parte del corpo si ammala è perché la relativa frequenza si è alterata e, conseguentemente, il corpo vibra in modo disarmonico. L’essere in salute, secondo questi scienziati, è un vibrare all’unisono in modo armonico. Se si conosce la corretta frequenza di risonanza di un organo sano e la si proietta sulla parte malata, l’organo può tornare alla sua frequenza normale e quindi guarire. Se, al contrario, si proietta una frequenza disarmonica su un corpo sano, questo si ammala.

La musica a 432Hz essendo accordata sulle frequenze di armonia dei processi biochimici del nostro corposostiene e attiva il processo di guarigione. Alla cosiddetta frequenza dell’universo, vengono associati numerosi benefici psicofisici.. possiamo definirlo un “potere curativo“. Le onde sonore, infatti, modificano le caratteristiche corporee quali la respirazione, il battito del cuore, la sudorazione, le onde cerebrali e la risposta neuro-endocrina, stimolando l’equilibrio ed il rilassamento dellamente e del corpo.
ALTRA REALTA': Perché Mozart, Verdi, Pink Floyd e altri usavano l...

sabato 28 aprile 2018

LA PARABOLA DELL'ALBERO DEI DESIDERI

28/4/2018

Il pensatore è creativo con i suoi pensieri; questa è una delle verità fondamentali che è bene comprendere. Tutto ciò che sperimenti è una tua creazione. Come prima cosa lo crei, poi lo sperimenti e infine ne resti intrappolato, poiché non sai che la fonte di ogni cosa è dentro di te.

Un uomo, mentre era in viaggio, per caso entrò in paradiso. Nel paradiso concepito dagli hindu esistono alberi che soddisfano i desideri. Ti siedi semplicemente sotto uno di loro, desideri una cosa qualsiasi e immediatamente viene soddisfatta: tra desiderio e appagamento non c’è alcun lasso di tempo. Tu pensi e immediatamente la cosa si concretizza.

Questi alberi rappresentano simbolicamente la mente. La mente è creativa, creativa con i suoi stessi pensieri.

Quell’uomo era stanco, per cui si addormentò sotto uno di questi alberi. Quando si svegliò, era molto affamato, per cui disse: “Quanto vorrei poter trovare del cibo da qualche parte!” Immediatamente il cibo apparve dal nulla, fluttuava nell’aria; erano manicaretti deliziosi. L’uomo divorò ogni cosa e quando si sentì sazio, in lui sorse un altro desiderio: “Se solo potessi avere qualcosa da bere…” e poiché in paradiso non esiste alcun proibizionismo, immediatamente apparvero vini pregiati.

Dopo aver bevuto, mentre si rilassava alla fresca brezza del paradiso, quell’uomo iniziò a chiedersi: “Cosa sta succedendo? Sto sognano? Oppure ci sono nei pressi dei fantasmi che si prendono gioco di me?” E subito comparvero dei fantasmi: feroci, orribili, stomachevoli. L’uomo si mise a tremare e in lui sorse un altro pensiero: “Adesso di certo verrò ucciso. Questi mostri mi uccideranno!” E fu ucciso.

Questa è una parabola antica, il cui significato è molto profondo. La tua mente è l’albero dei desideri: qualsiasi cosa pensi, prima o poi si avvererà. A volte lo spazio tra il desiderio e il suo compimento è talmente grande che ti dimentichi completamente di aver mai desiderato proprio quella cosa: a volte passano anni, a volte addirittura intere incarnazioni, per cui non sei in grado di risalire alla fonte. Ma se osservi con attenzione e in profondità, vedrai che tutti i tuoi pensieri stanno creando te e la tua vita. Essi creano il tuo inferno e il tuo paradiso. Creano la tua infelicità e la tua gioia. Creano il negativo e il positivo. Ognuno di noi è un mago; ognuno tesse e ricama un mondo magico intorno a sé… e poi ne resta intrappolato. Il ragno stesso è intrappolato nella sua tela.

Quando lo comprendi, le cose iniziano a cambiare. A quel punto puoi giocare con la vita: puoi cambiare il tuo inferno in paradiso, si tratta solo di dipingerlo partendo da un’altra prospettiva. D’altra parte, puoi amare a tal punto la tua infelicità da crearne quanta ne vuoi, a piacimento! Ma in quel caso non ti lamenti più, poiché sai che si tratta di una tua creazione, è un tuo dipinto, non puoi renderne responsabile qualcun altro. In quel caso, l’intera responsabilità è tua.

Allora nasce una nuova possibilità: puoi smettere di creare il mondo, puoi non crearlo più. Non è più necessario creare il paradiso e l’inferno, non è più necessario creare. Il creatore si può rilassare, può ritirarsi. Quel ritirarsi della mente è meditazione.

Osho

La via del Transurfer: LA PARABOLA DELL'ALBERO DEI DESIDERI

venerdì 27 aprile 2018

L’arte di nutrire se stessi con l’amore – Osho

27/04/2018

 D: Per favore, puoi parlarci dell’arte di nutrire se stessi con l’amore?

R: Non esiste nessuna arte perché non c’è alcun bisogno di sforzi. L’amore è il nutrimento. Ma l’umanità è stata così confusa dai suoi leader che non si conosce il più profondo, il più intimo regno del proprio essere. L’amore è nutrimento in sé. più troverai spazi inesplorati in cui l’amore continua a diffondersi intorno a te, come un’aura. Ma quel tipo di amore non è stato consentito da nessuna cultura.

 L’amore è stato costretto in un tunnel molto ristretto: puoi amare tua moglie, tua moglie può amarti; puoi amare i tuoi figli, puoi amare i tuoi genitori, puoi amare i tuoi amici. E due cose sono state radicate molto in profondità in ogni essere umano. Una è che l’amore è qualcosa di molto limitato agli amici, alla famiglia, ai figli al marito, alla moglie. E la seconda cosa su cui si è insistito è che ci sono molti tipi di amore. Tu ami in un certo modo quando ami tuo marito o tua moglie; ma poi devi trasmettere un altro tipo d’amore quando ami i tuoi figli, e un altro tipo di amore quando ami i tuoi genitori, la tua famiglia, i tuoi insegnanti; e ancora un altro tipo di amore rispetto ai tuoi amici. Ma la verità è che l’amore non può essere classificato nel modo in cui è stato classificato nel corso dell’intera storia dell’umanità.

 https://www.meditare.net/wp/meditazione/l-arte-di-nutrire-se-stessi-con-lamore-osho/

giovedì 26 aprile 2018

L'industria dei bus elettrici manda in crisi il petrolio

26/4/2018


L'industria dei bus elettrici manda in crisi il petrolio

fonte: Il Sole 24 Ore
Altro che "nicchia". L’industria dei bus elettrici si sta espandendo con numeri che potrebbero farsi sentire sul mercato petrolifero, infliggendo un colpo sensibile alla produzione quotidiana di barili. A trainare il fenomeno è la Cina, il mercato che detiene il 99% dei 385mila bus elettrici diffusi in tutto il mondo. Il 17% dell’intera flotta disponibile nel paese, con una media di 9.500 bus a zero-emissioni aggiunti sulle strade ogni settimana. Secondo una stima di Bloomberg Energy News Finance, ogni “infornata” di 1000 bus a batterie rende superflui 500 barili di petrolio al giorno. A fine anno si potrebbe arrivare a un taglio 279mila barili al giorno, l’equivalente dei consumi energetici di un paese come la Grecia. Sempre secondo l’agenzia Usa, i bus ecologici stanno cavalcando la tensione politica e amministrativa per frenare l’inquinamento nei grossi centri urbani. Un’emergenza particolarmente sentita in Cina, non a caso leader del mercato, dove le soglie di smog d’allarme hanno causato 1,6 milioni di vittime nel 2015.
L’azienda leader: risparmiamo 6,8 miliardi di litri di benzina l’anno
Byd Auto, l’azienda cinese che detiene il 13% del mercato domestico, ha messo sulle strade 14mila veicoli nella sola città di Shenzen e ne ha costruiti un totale di 35mila (con una flotta di 20 bus anche a Torino). La capacità produttiva è di 15mila bus l’anno, con impatti stimati dalla stessa azienda in un risparmio complessivo di 6,8 miliardi di litri di carburante e 18 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno (quanto prodotto in un ann0 da 3,8 milioni di automobili). Il fenomeno si sta facendo largo anche fuori dai confini cinesi. A quanto riporta Bloomberg, la lista delle 13 metropoli impegnate nei «trasporti a emissione zero» include Parigi, Londra, Los Angeles e Città del Messico. Londra, in particolare, sta riconvertendo la sua storica flotta con l’obiettivo di arrivare al 100% di bus a impatto zero entro il 2037. Il network della City ha un fabbisogno di 1,5 milioni di barili di carburante l’anno. Se la flotta diventasse del tutto green, si parlerebbe di un taglio di 430 barili al giorno per ogni migliaio di bus elettrificati. L’equivalente dello 0,7% di consumi di diesel in meno nell’intero Regno Unito.

https://www.ilblogdellestelle.it/2018/04/lindustria_dei_bus_elettrici_manda_in_crisi_il_petrolio.html



mercoledì 25 aprile 2018

CITAZIONI SELEZIONATE DAL LIBRO LIBERI DI ESSERE, ...

25/4/2018


1. Dobbiamo essere ribelli, non rivoluzionari.

2. Per secoli la consapevolezza umana non è cresciuta, non si è evoluta. Solo una volta ogni tanto qualcuno fiorisce… ma su milioni di persone, la fioritura di uno solo non è la regola, bensì l’eccezione. E poiché quella persona è sola, la folla non può tollerarla. La sua esistenza diventa una sorta di umiliazione; la sua stessa presenza sembra un insulto, perché apre i tuoi occhi, rendendoti consapevole del tuo potenziale e del tuo futuro. E fa male all’ego accorgersi che non hai fatto nulla per crescere, per essere più consapevole, più amorevole, più estatico, più creativo, più silenzioso… Non hai fatto nulla per creare intorno a te un mondo di splendore.

3. Io propongo una nuova religiosità. Non sarà né il cristianesimo, né l’ebraismo, né l’induismo: questa religiosità non avrà alcun aggettivo. Sarà semplicemente la qualità dell’essere integro.

4. E’ difficile essere felici quando lo stomaco ha fame.

5. Tutto ciò che l’esistenza contiene è per noi, e dobbiamo usarlo in ogni modo possibile; senza alcun senso di colpa, senza alcun conflitto, senza alcuna scelta. Goditi tutto ciò di cui la materia è capace, senza fare scelte, e apprezza tutto ciò che la consapevolezza può offrire.

6. Le religioni dividono inevitabilmente le persone, creano un dualismo nella mente dell’uomo; questo è il loro modo di sfruttarti.

7. Per me, questa è la religione: godersi l’aria, il mare, la sabbia; perché non esiste altro Dio all’infuori dell’esistenza stessa.

8. Una volta che hai imparato a nuotare non importa quanto sia profonda l’acqua.

9. Essere totale nelle tue azioni genera gioia. Tutto ciò che fai con apatia, anche se è una cosa bellissima, provocherà infelicità.

10. Ogni tanto sii profondamente felice, e ogni tanto sii profondamente triste; entrambi questi stati d’animo hanno la loro bellezza. Se cerchi di evitare la tristezza, dovrai cancellare anche la possibilità di essere felice. Quando passi dalla felicità alla tristezza, e dalla tristezza alla felicità, c’è un momento di profondo silenzio, esattamente nel mezzo… Goditi anche quello.

11. Quando sei vivo sei un movimento incessante, un flusso.

12. Se non assapori fino in fondo, non puoi parlare. E neppure quando assapori fino in fondo puoi parlare, perché ciò che conosci è tale che nessuna parola è adeguata.

13. Le religioni hanno condannato il sesso, l’amore per il cibo, per tutto ciò che puoi apprezzare: la musica, l’arte, il canto, la danza.

14. Non occorre provare vergogna. L’universo vuole che tu sia fatto così, ecco perché sei quello che sei. Non essere te stesso è per me l’unica azione irreligiosa.

15. Non hai bisogno del prete o dello psicanalista; non hai bisogno dell’aiuto di nessuno, perché non sei malato, non sei zoppo, né paralizzato. Tutte le deformità e le paralisi si dissolvono nel momento in cui scopri la libertà.

16. Quando Gesù diceva: <...>, gettava i semi del comunismo.
17. Esternamente tutto è disponibile, ma è andato perduto il contatto con l’interiorità. Ora è presente tutto ciò di cui una persona ha bisogno, ma non c’è più l’essere umano. La ricchezza esiste, ma la gente non si sente affatto ricca; al contrario, si sente estremamente povera.

18. Alla fine viene punito il criminale, non chi ha creato la tentazione. Andrebbero puniti entrambi!
19. L’altruismo è imposto, l’egoismo fa parte della natura.
20. “Servizio” è una parola sporca, è una parolaccia; non usarla mai.
21. Se possiedi qualcosa che ti dona pace, gioia ed estasi, condividilo. E ricorda che quando condividi, lo fai senza motivo.

22. La tua responsabilità primaria, quella più importante, è sbocciare, divenire pienamente consapevole, risvegliarti, essere totalmente presente e all’erta; grazie a quella consapevolezza potrai comprendere cosa puoi condividere, come puoi risolvere i problemi.

23. Qualcuno ammassa soldi anche se non li usa mai. E’ strano: una cosa deve essere usata, altrimenti è inutile. Qualcuno mangia senza avere fame; anzi, sa che mangiare troppo lo fa stare male, lo fa ingrassare, ma non riesce a trattenersi. Anche questo ingozzarsi è un modo di accumulare.

24. Io sono contrario alle religioni, ma non alla religiosità.
25. L’errore fondamentale compiuto da tutte le religioni è questo: nessuna ha avuto il coraggio di riconoscere che ci sono cose che non sappiamo.
26. Quando è la mente a conoscere, lo chiamiamo sapere. Quando è il cuore a conoscere, lo chiamiamo amore. Quando è l’essere a conoscere, la chiamiamo meditazione.

27. Nel centro più intimo del tuo essere non c’è altro che silenzio.
28. Solo gli idioti sono seri, è inevitabile: per ridere, devi avere un po’ di intelligenza.
29. Stai trasferendo il tuo conto in banca da questo mondo all’altro.
30. Non forzare, non reprimere.

31. Ti affidi alla psicologia delle masse, che è la peggiore di tutte. Non entrare in conflitto con la folla, lascia che quelle persone litighino tra loro.. sono bravissime a farlo! Nel frattempo, cerca di trovare te stesso.
32. La vita è pronta a scioccarti in ogni istante.
33. La prima condizione (per la felicità) è abbandonare ogni confronto.
34. Tutti sono diventati attori, ipocriti: fanno cose che non hanno mai voluto fare e non fanno ciò che aspirano a realizzare.

35. Non farti distruggere da ciò che è morto.
36. Sii semplicemente te stesso; per quanto grezzo e selvaggio tu possa sembrare all’inizio, presto comincerai ad avere una tua grazia, una tua bellezza. Sii una semplice consapevolezza prima di programmi e di condizionamenti.
37. Io non faccio distinzioni fra atei e teisti: sono tutti sulla stessa barca. La miscredenza è ignorante tanto quanto la fede.

38. Quando le cose accadono senza sforzo, possiedono un’incredibile bellezza.
39. L’esterno è solo un’opportunità per dischiudere l’interno.
40. Se i pensieri ti stanno troppo vicino, non li puoi osservare. Essi ti alterano, ti influenzano: la rabbia ti rende arrabbiato, l’avidità avido, la lussuria lussurioso, perché non c’è alcuna distanza.
41. Attraverso la psicanalisi, la persona può essere aiutata a operare in modo più efficiente nella società, ma la psicanalisi non risolve mai alcun problema. Un problema può essere risolto solo quando riesci ad andare al di là di esso. Se non riesci a trascenderlo, TU sei il problema. Un problema correttamente compreso è risolto, perché qualsiasi problema nasce da una mente priva di comprensione. Tu crei il problema perché non capisci.

42. Se un problema non ti appartiene, puoi sempre dare un buon consiglio sulla sua soluzione.
43. La psicanalisi riguarda i problemi, la meditazione riguarda te direttamente. Alla meditazione i problemi non interessano affatto. I problemi sono infiniti; se cominci ad affrontare tutti i problemi, in realtà non riuscirai mai a gestirli. Affronta la persona e dimentica i problemi; affronta l’essere stesso, e aiutalo a crescere. Man mano che l’essere cresce e diventa più consapevole, i problemi scompaiono; non te ne devi preoccupare.

44. I tuoi problemi ti piacciono: per questo li crei. L’umanità intera è malata.
45. Se la libertà non ti porta più in alto di ciò che eri in schiavitù, non ha senso. E’ possibile che la libertà ti porti più in basso della schiavitù.
46. Qualunque cosa sia l’essere umano, è solo un seme; non conosciamo il potenziale che racchiudiamo dentro di noi.
47. Nella vita non esistono punti fermi, nemmeno i punti e virgola; ci sono solo piccole virgole.

48. Esistono oggetti cristiani, oggetti hindu, oggetti musulmani, ma non esseri cristiani, hindu o musulmani.
49. Nel momento in cui accetti di essere stato creato, devi accettare anche la controparte: in qualsiasi momento lo stesso uomo capriccioso può distruggerti.
50. Il sì ha senso solo quando puoi dire di no.
51. Dio è la presenza totale dell’esistenza, l’essere, il fondamento stesso dell’essere. Il divino esiste ovunque ci sia unione.
52. Quando la pace inizia a danzare, è beatitudine. La pace deve danzare e il silenzio cantare. E se la tua realizzazione più profonda non si trasforma in una risata, manca ancora qualcosa. Qualcosa va ancora fatto.
53. Se diventi parte di un gruppo abbandonando la tua individualità, ti stai suicidando.

54. La persona buona non ha bisogno di essere potente. Il bene non ha bisogno del potere, perché possiede un potere intrinseco.
55. L’amore è il più grande miracolo dell’esistenza.
56. Non farti ingannare dai dizionari.
57. Più cerchi di essere eccezionale, più sembri ordinario, perché tutti inseguono la straordinarietà. Osserva cosa accade quando accetti l’idea di essere ordinario: ti liberi da un grande peso. Le persone umili, che accettano di essere ordinarie come chiunque altro, hanno una luce negli occhi.
58. Chi cerca fallisce e chi non cerca improvvisamente consegue.
59. Se sei una persona ordinaria, che bisogno hai di essere un ipocrita? Puoi aprire il cuore a chiunque, perché non stai simulando nulla. Diventi riservato quando cominci a simulare.

60. E’ pericoloso essere ipocriti, perché prima o poi comincerai a pensare che questo è il tuo vero volto.
61. Anche se tutto il mondo ride di te, che importa? Sono tutte persone straordinarie, hanno il diritto di ridere. Tu hai il diritto di danzare. Le loro risate sono finte, la tua danza è reale.
62. Chi è attratto dalla politica dovrebbe ricevere subito cure psicologiche.
63. Non importa cosa tu faccia. Ciò che conta è come lo fai: in base alla tua visione, alla tua intuizione, con il tuo amore. In questo caso qualsiasi cosa tocchi si trasforma in oro.

64. Se il falso ti appaga, non penserai mai al reale.
65. L’intelligenza non riguarda i pensieri. Di fatto , tu pensi troppo. “Intelligenza” implica per lo più fermare i pensieri e guardare direttamente in ogni situazione che ti trovi di fronte. Se non ci sono pensieri, non ci sono barriere; i tuoi occhi sono liberi dalla polvere e possono vedere chiaramente.
66. Talvolta persino il veleno può essere una medicina, mentre in certi casi la medicina può essere un veleno.

67. Tu stesso sarai la guida della tua vita.
68. Improvvisamente ti accorgi che sei una cosa sola con l’intero universo.
69. Se l’ingiustizia scompare, la giustizia perde significato.
70. Purtroppo l’intero sistema della giustizia serve a proteggere le molte ingiustizie esistenti, e le persone al potere vogliono che quelle ingiustizie continuino.
71. Nessun criminale ha bisogno di punizioni; tutti i criminali hanno bisogno di cure.

72. Se sei un testimone di qualcosa – della paura, della rabbia, dell’odio – se semplicemente l’osservi mentre nasce, senza alcun giudizio né condanna, (ciò che è sbagliato) scomparirà, lasciando dietro di sé un’enorme quantità di energia che potrai usare per la creatività, mentre ciò che è giusto crescerà, e inizierà ad assorbire le energie liberate. Alla fine, resterà solo una grande fragranza d’amore, di luce e di risate.
73. Qualunque cosa accada, un uomo di consapevolezza risponde con la sua totalità, senza trattenere nulla; ecco perché non ha mai rimpianti né si sente in colpa.

74. Volevi ridere, ma la società non te l’ha permesso.
75. Quando diventi troppo controllato, non permetti alla vita di accaderti.
76. Sii come un fiume impetuoso, e dietro l’angolo troverai ad aspettarti moltissime cose che non puoi nemmeno sognare, immaginare, sperare; esse sono alla tua portata, ma devi aprire le mani.
77. La vita è semplice, quando comprendi.
78. Una vita comoda non è una vita estatica; in questo caso mancherai la gioia, perché quest’ultima è possibile solo se vivi pericolosamente.
79. Quando cerchi di evitare un problema, stai evitando anche la soluzione.
80. Sarà una gioia sapere che sei in grado di essere spontaneo.
81. Libertà e responsabilità arrivano o svaniscono insieme. Più ami la libertà, più sarai pronto ad accettare le responsabilità.
82. Rinunciando al mondo e scappando nella foresta o sulle montagne, stai semplicemente fuggendo da una situazione che avrebbe potuto insegnarti qualcosa.

83. La persona istruita è la più cieca del mondo, perché opera in base al suo sapere e non vede la realtà.
84. Qualcuno ti elogia e il tuo ego si gonfia, ti senti alle stelle; poi arriva qualcun altro, dice qualcosa contro il tuo ego e ti senti sprofondare. Non sei padrone di te stesso.
85. Impara a sedere in silenzio, diventa uno specchio. Il silenzio tramuta la tua consapevolezza in uno specchio, a quel punto agirai momento per momento. Rifletterai la vita, non porterai più nella tua testa un album pieno di vecchie fotografie: i tuoi occhi saranno limpidi e innocenti, possiederai chiarezza di visione e resterai sempre fedele all’esistenza. Questa è vita autentica.
86. In passato eri immobile perché eri in catene, ma nemmeno ora che le catene sono scomparse ti muovi.

87. La tua energia continuerà a muoversi in cerchio. Non tornerà mai a casa.
88. L’amore dona. Il sesso vuole solo prendere.
89. Il sesso è l’energia. Quando dividi le tue energie, tu sei diviso; a quel punto sarai pro o contro il sesso. Io non sono né pro né contro, perché non divido.
90. Se reprimi, TU sei il diavolo.
91. Rendi l’esperienza del sesso un’esperienza di meditazione. Medita facendo l’amore.
92. In un orgasmo sessuale, TU SEI.
93. Una persona sessuale usa l’amore come un mezzo per il sesso, è una strategia.
94. Persino in mezzo alla folla la gente è sola, perché tutti hanno paura degli altri. Seduti gli uni accanto agli altri, tutti si trattengono, al punto che l’intero essere si irrigidisce.
95. L’amore rende creativa una persona.

96. Se uccidi una persona per strada, finirai sui giornali; se invece doni una rosa, nessuno sentirà parlare di te.
97. La gioia nasce solo creando gioia negli altri, non c’è altro modo.
98. Il sesso non è accettato, questo è il problema. Se il sesso non verrà accettato come un fenomeno naturale, l’umanità continuerà a soffrire. L’intero problema delle relazioni uomo/donna sorge unicamente perché il sesso è condannato.
99. Se neghi troppo una cosa, diventa molto importante; la negazione stessa rende importante. Ti ossessiona.
100. Se ragazzi e ragazze potessero stare insieme, a chi interesserebbero le foto di nudi?

101. La pornografia è creata dai tuoi preti.
102. Dovrai imparare a vedere lo straordinario nell’ordinario, e questa è una grande arte.
103. L’arte dell’amore non ti è stata insegnata ma, tutti pensano di sapere cos’è l’amore. Ti è stata insegnata l’arte della paura, non dell’amore.
104. I vestiti sono stati inventati per stimolare il tuo desiderio sessuale.
105. Adesso la gente non è più disposta a soffrire, per cui è passata all’estremo opposto. Adesso si indulge in tutti i tipi di attività sessuale, si cambia partner, ma nemmeno questo porterà alcun appagamento.
106. L’esistenza è tutta qui: esplodere in milioni di fiori.
107. La verità viene realizzata attraverso tre stadi: assimilazione, indipendenza e creatività.

108. Solo le persone creative sono belle.
109. Memorizzi il passato solo se non sei in grado di assimilarlo; se lo assimili, ne sei libero. Quando hai assimilato il cibo, non lo devi ricordare. La sua esistenza non è separata da te: si è trasformato nel tuo sangue, nelle tue ossa, nel tuo midollo. E’ diventato te. Il passato va digerito: non c’è nulla di sbagliato in esso. La persona che è ancora contro il passato non è davvero libera.
110. Non si reagisce in base al passato, né si reagisce in funzione del futuro.
111. Per giudicare (una persona) è necessario il passato. Se non chiami in causa il passato, verrà alla luce una bellezza di qualità completamente diversa. In quel momento, la persona non è né bella né brutta; tutti i giudizi sono scomparsi. E sono in quel momento al di là del giudizio sboccia l’amore. Quando non giudichi, ma semplicemente guardi negli occhi senza giudizio, all’improvviso avviene un incontro, una fusione delle energie. Se accade con una persona, a poco a poco diventerà possibile anche con le cose. Se guardi un fiore senza giudizio, improvvisamente il suo cuore ti si apre; hai ricevuto un invito. Nel giudizio c’è il critico, non l’amante; c’è la logica, non l’amore; c’è la superficialità, non la profondità. Quando giudichi, anche se tocchi una persona, quest’ultima resta una pietra senza vita.
112. La mente è sempre nel passato o nel futuro. Non può essere nel presente; è assolutamente impossibile per la mente essere nel presente. Quando sei nel presente, la mente non c’è più.
113. I pensieri sono oggetti sottili, sono materiali; non sono spirituali, perché la dimensione spirituale comincia solo quando non ci sono pensieri.
114. “Consapevolezza” vuol dire essere nel momento così totalmente che non esiste alcun movimento verso il passato o verso il futuro.
115. Se pensi troppo a come essere nel presente, il tuo pensare non sarà d’aiuto.
116. La mente è aggressiva, salta alle conclusioni con una rapidità tale che manca totalmente il punto. In realtà, ha già concluso: sta semplicemente aspettando che quelle conclusioni si rivelino giuste.
117. Il corpo ha fame, la mente è piena di lussuria e tu stai cercando di essere meditativo!
118. “Meditazione” non vuol dire focalizzare la mente su qualcosa, bensì svuotarla di ogni contenuto.

https://martinapaglione.wordpress.com/2014/04/25/liberi-di-essere-il-libro-della-comprensione-osho/
Rè Interiore: CITAZIONI SELEZIONATE DAL LIBRO LIBERI DI ESSERE, ...

martedì 24 aprile 2018

Gurdjieff

24/04/2018

Fissa la tua attenzione su te stesso/a.
Sii cosciente in ogni istante di ciò che pensi, senti, desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai iniziato.
Fai quello che stai facendo nel migliore dei modi possibili.
Non t’incatenare a niente che alla lunga ti distrugga.
Sviluppa la tua generosità senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente stretto.
Metti in ordine quello che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni dono.
Smetti di autodefinirti.
Non mentire né rubare, se lo fai, menti e rubi a te stessa.
Aiuta il tuo prossimo senza renderlo dipendente.
Non occupare troppo spazio.
Non fare rumore né gesti innecessari.
Se non la possiedi, imita la fede.
Non lasciarti impressionare da personalità forti.
Non impossessarti di niente né di nessuno.
Distribuisci equitativamente.
Non sedurre.


Mangia e dormi lo strettamente necessario.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non giudicare né discriminare quando non conosci la maggior parte dei fatti.
Non stabilire amicizie inutili.
Non seguire mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai firmato.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o gli esiti del prossimo.
Parla solo di ciò che è necessario.
Non pensare nei benefici che ti procurerà la tua opera.
Giammai minaccia.
Realizza le tue promesse.
In una disputa, mettiti nei panni dell’altro.
Ammetti che qualcuno ti superi.
Vinci le tue paure.
Aiuta l’altro ad aiutare sé stesso.
Vinci le tue antipatie ed avvicinati alle persone che desideri rifiutare.
Trasforma il tuo orgoglio in dignità.
Trasforma la tua collera in creatività.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per i valori dell’altro.
Trasforma il tuo odio in carità.
Non ti lodare né ti insultare.

Tratta ciò che non ti appartiene come se ti appartenesse.
Non lamentarti.
Sviluppa la tua immaginazione.
Non dare ordini solo per il piacere di essere obbedito.
Paga i servizi che ti danno.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di risvegliare negli altri, sentimenti verso di te come: pietà, simpatia, ammirazione, complicità.
Non trattare di distinguerti per la tua apparenza.
Non contraddire mai, solo taci.
Non contrarre debiti, acquista e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se l’hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti rendi conto di aver detto qualcosa di sbagliato, non insistere in quell’errore per orgoglio e desisti immediatamente dai tuoi propositi.
Non difendere le idee antiche, solo perché fosti tu chi le enunciò.
Non conservare oggetti inutili.
Non decorarti con idee altrui.
Non fotografarti insieme a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno; sii il tuo proprio giudice.
Non definirti mai per quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.
Renditi conto che niente è tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione su qualcuno o qualcosa, di solamente le sue qualità.

Quando ti ammali, invece di odiare quel male, consideralo tuo maestro.
Non guardare con la coda dell’occhio, guarda fisso.
Non dimenticare i tuoi morti, però riservagli un luogo limitato che gli impedisca invadere la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, riserva sempre un posto a ciò che è sacro.
Quando realizzi un servizio non risaltare i tuoi sforzi.
Se decidi lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se dubiti fra fare e non fare, rischia e fa’.
Non trattare di essere tutto per il tuo compagno; ammetti che cerchi in altri ciò che tu non puoi dargli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico, non accudire per contraddirlo e rubargli l’audience.
Vivi di soldi guadagnati da te.
Non ti invischiare in avventure amorose.
Non ti vantare delle tue debolezze.
Non visitare mai nessuno solo per riempire il tuo tempo.
Ottieni per distribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, fai andare quel diavolo a meditare.

- Gurdjieff -

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lunedì 23 aprile 2018

Il coraggio della solitudine

23/4/2018 Sulle montagne, come al mercato, la nostra natura è essere soli...

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 246



Una strana situazione
La prima cosa da comprendere è che sei solo, che tu lo voglia o no. La solitudine è la tua natura. Puoi tentare di dimenticarlo, puoi cercare di non essere solo trovando amici e amanti, gettandoti nella mischia… Ma qualunque cosa fai rimane in superficie: nel profondo di te la tua solitudine è irraggiungibile, fuori dalla tua portata.
Ogni essere umano si ritrova nella stessa strana situazione: la nascita accade sempre in una famiglia. E non c’è altro modo, perché il cucciolo dell’uomo è il più debole di tutta l’esistenza. 
Gli altri animali nascono completi. Un cane resta un cane per tutta la vita: non cresce né si evolve. Certo invecchia, ma non diventa più intelligente e consapevole, non si illumina. In questo senso, tutti gli animali restano esattamente al punto in cui sono nati: non vanno incontro ad alcun cambiamento essenziale. Per loro la nascita e la morte sono orizzontali, accadono sullo stesso piano.
Solo l’uomo ha la possibilità di muoversi in verticale, verso l’alto, e non solo in orizzontale. Ma la maggior parte dell’umanità si comporta come gli altri animali: la vita è solo un processo di invecchiamento, non di crescita. E crescere e invecchiare sono esperienze del tutto diverse.


Una paura misteriosa
L’uomo nasce in una famiglia, in mezzo ad altri esseri umani. Fin dal primo istante non è mai da solo e per questo motivo sviluppa una particolare psicologia che lo spinge a stare insieme agli altri. Da solo comincia ad avere paura, una paura misteriosa. Non sa esattamente di che cosa abbia paura, ma non appena si allontana dalla moltitudine, qualcosa dentro di lui comincia a sentirsi a disagio. In compagnia degli altri si sente al sicuro, tranquillo, protetto.
È per questa ragione che non scopre mai la bellezza della solitudine: la paura glielo impedisce. Dal momento che è nato in un gruppo, continua a farne parte e man mano che cresce comincia a formare nuovi gruppi, nuove associazioni, nuovi amici. Le collettività già esistenti – la nazione, la religione, il partito politico – non lo soddisfano, per cui comincia a crearne di nuove: il Rotary Club, il Lions Club. Ma tutte queste strategie servono solo a una cosa: a non stare mai da solo.


Quasi come una morte
L’esperienza della vita nel suo complesso consiste nello stare in compagnia degli altri e la solitudine è percepita quasi come una morte. In un certo senso è così: è la morte della personalità che hai creato nella collettività, un dono che hai ricevuto dagli altri. Nel momento in cui ti allontani dalla moltitudine, ti allontani anche dalla tua personalità. 
Nella collettività sai esattamente chi sei: conosci il tuo nome, il tuo titolo di studio, la tua professione e sai tutto ciò che ti serve per il passaporto e la carta d’identità. Ma quando ti allontani dalla folla, qual è la tua identità? Chi sei? 
Improvvisamente ti accorgi di non essere il tuo nome: è un nome che ti è stato attribuito. Non sei la tua etnia: che rapporto ha un’etnia con la consapevolezza? Il tuo cuore non è né hindu né musulmano, il tuo essere non è limitato ai confini politici di una nazione, la tua consapevolezza non fa parte di alcuna organizzazione né di una chiesa. Chi sei?
All’improvviso la tua personalità comincia a disperdersi. Questo è ciò che fa paura: la morte della personalità. Ora dovrai scoprire e chiederti la prima volta chi sei. Dovrai cominciare a meditare sulla domanda: “Chi sono?”. E c’è il timore, la possibilità, di non essere affatto! Forse non eri altro che la combinazione di tutte le opinioni degli altri, forse non eri altro che la tua personalità.
Nessuno vuole essere nulla. Nessuno vuole essere nessuno. 
Ma invece tutti sono nessuno. 


Nessuno
C’è una bellissima storia… Alice è appena arrivata nel Paese delle Meraviglie. Va a far visita al re che le chiede: “Alice, hai incontrato un messaggero che veniva nella mia direzione?”.
Lei risponde: “Nessuno”.
Il re dice: “Se hai incontrato Nessuno, perché non è ancora arrivato?”.
Alice è molto confusa e dice: “Non hai capito. Nessuno è nessuno”.
Il re risponde: “È ovvio che Nessuno è Nessuno, ma dov’è? A quest’ora dovrebbe essere arrivato. Questo vuol dire semplicemente che Nessuno cammina più lentamente di te”.
Naturalmente Alice è molto contrariata e si dimentica di trovarsi davanti al re. Esclama: “Nessuno cammina più velocemente di me!”.
Ora tutta la conversazione ruota intorno a questo “nessuno”. 
Alice interpreta ciò che il re dice come: “Nessuno cammina più lentamente di te”. E pensa: “Io sono velocissima. Sono arrivata dall’altro mondo fino al Paese delle Meraviglie, un mondo piccolissimo, e questo mi insulta”. Naturalmente ribatte: “Nessuno cammina più velocemente di me!”.
Il re replica: “Se è vero, perché non è ancora arrivato?”.
E la discussione prosegue in questo modo.


Una presenza pura
Tutti sono nessuno.
Quindi, il primo problema per un ricercatore è comprendere esattamente la natura della solitudine. Vuol dire “essere nessuno”, vuol dire abbandonare la personalità che è un dono della moltitudine. Quando ti allontani dalla folla, non puoi portare quel dono nella tua solitudine. Nella tua solitudine dovrai riscoprirti nuovamente e nessuno può garantire che dentro di te troverai qualcuno. 
Chi ha raggiunto la solitudine non ci ha trovato nessuno. E voglio dire davvero nessuno: nessun nome, nessuna forma, ma una presenza pura, una vita pura senza nome e senza forma. Questa è l’autentica resurrezione e certamente richiede coraggio. 
Solo persone molto coraggiose sono state capaci di accettare con gioia il proprio essere nessuno, il proprio essere nulla. Il loro nulla è l’essere allo stato puro, è allo stesso tempo una morte e una resurrezione.


Tratto da: Osho, The Invitation #23, tradotto in italiano in Con te e senza di te, Mondadori
https://www.oshoba.it//index.php?id=articoli_view_x&xna=292

domenica 22 aprile 2018

Meditazione: la medicina per la salute spirituale – Osho


Silenzio condiviso con le parole. Meditazione: la medicina per la salute spirituale.
D: Perché essere come bambini è paragonato alla meditazione?
R: Quando un essere umano rinasce, solo allora comprende la bellezza e lo splendore dell’infanzia. Il bambino è ignorante, pertanto è incapace di comprendere l’immensa innocenza che lo circonda. Nel momento in cui un bambino si rende conto della propria innocenza, non c’è più differenza tra il bambino e il saggio. Il saggio non è superiore e il bambino non è inferiore. L’unica differenza è questa: il bambino non sa chi è mentre il saggio lo sa.
Testi e immagini per la meditazione - yoga - meditation - mindfulness - zen - buddhismo - benessere - salute
Mi torna in mente Socrate. Nei suoi ultimissimi momenti di vita disse ai suoi discepoli: “Quando ero giovane, pensavo di conoscere molte cose. Invecchiando, man mano che ne sapevo di più, iniziò ad accadere una cosa strana: mi rendevo conto che conoscere sempre di più mi portava a saperne sempre meno.” E infine, quando l’oracolo di Delfi dichiarò che Socrate era l’uomo più saggio del mondo, gli ateniesi ne furono molto felici e si recarono da Socrate, ma Socrate disse: “Tornate dall’oracolo e ditegli che almeno questa volta la sua profezia si è rivelata sbagliata. Socrate non sa nulla.” La gente rimase scioccata. Si recarono dall’oracolo, ma l’oracolo rise e disse: “Ecco perché ho dichiarato che lui è l’uomo più saggio del mondo!”
https://www.meditare.net/wp/meditazione/meditazione-la-medicina-per-la-salute-spirituale-osho/

sabato 21 aprile 2018

Mai prendere i propri pensieri troppo sul serio

Risultati immagini per Mai prendere i propri pensieri troppo sul serio

21/04/2018
Una persona potrebbe stare in pena pensando: “Mi chiedo se gli piaccio,
scommetto di no.” Eppure riconoscerebbe senza difficoltà che il pensiero
dell’automobilista in autostrada “non era altro che un pensiero”. La
maggior parte di noi ritiene che i propri pensieri meritino di essere
considerati con seria attenzione e interesse, ma quando si tratta di quelli
di un altro, allora li considera come semplici pensieri che non meritano attenzione. 
Perché? Ancora una volta, perché il nostro pensiero
modella la realtà dall’interno e ci tocca così da vicino che è facile
dimenticarsi che siamo noi a crearlo. Il pensiero ci aiuta a trovare un
senso a ciò che vediamo: ne abbiamo bisogno per sopravvivere nel
mondo e per dare un significato alla vita. Tuttavia, se comprendessimo
appieno la vera natura e lo scopo del pensiero, non avremmo bisogno di
prendere a cuore (o troppo seriamente) tutto ciò che ci capita di pensare.
Prenderemmo tutto meno sul serio..
Il pensiero non corrisponde alla “realtà” ma è un semplice tentativo di interpretare
una situazione. La personale interpretazione di ciò che vediamo dà
origine a reazioni emotive che non sono il risultato di ciò che ci accade, ma
derivano dal nostro pensiero, dal nostro sistema di credenze.
Per spiegare meglio questo concetto prendiamo in considerazione l’esempio
dell’arrivo di un circo in città. Per le persone e le famiglie che
amano questo genere di spettacolo, è motivo di festa. Per chi non ama
il circo, l’aumento del traffico e la confusione sono motivo di preoccupazione.
Di per sé il circo è neutro, cioè non causa reazioni né positive
né negative. Potremmo trovare anche molti altri esempi. Una volta
afferrato il concetto, il pensiero può rivelarsi un dono enorme per aiutarci
a vivere. Per contro, possiamo anche diventare vittime dei nostri
pensieri, peggiorando la qualità della nostra vita. Dal momento che i
nostri pensieri cambiano continuamente, la vita può trasformarsi in una
lotta, se non in un campo di battaglia.
In apparenza, il livello di felicità che proviamo aumenta e diminuisce in
base alle circostanze in cui ci troviamo. In realtà, non sono le circostanze
a determinare il nostro livello di benessere, ma il modo in cui le
interpretiamo. Ecco perché circostanze identiche possono significare
cose diverse per persone diverse. Imparando a considerare i pensieri
negativi come una sorta di interferenza mentale, la smetteremo di prestare
loro così tanta attenzione.
Comprendere la natura del pensiero ci permette di vivere in uno stato
di pace neutro, caratterizzato da un sentimento di felicità e appagamento
spensierato. Quando distogliamo l’attenzione da ciò che pensiamo,
soprattutto quando si tratta di pensieri negativi, ci ritroviamo con un
sentimento positivo di tranquillità. Ciò non significa in alcun modo che
non è necessario pensare, anzi, dobbiamo farlo. Significa solo che non
vale la pena di soffermarsi sui pensieri negativi (che provocano angoscia
e sofferenza) perché ci distolgono da quello che cerchiamo: la felicità.
Con un simile appagamento, nella nostra mente si viene necessariamente
a creare uno spazio in cui si insinuano pensieri nuovi e creativi,
permettendoci di recuperare quella visione basata sull’effetto flou (o soft
focus) tipica dell’infanzia che riporta la meraviglia e l’avventura nella
nostra vita.
L’effetto flou ci permette di ascoltare gli altri in modo amorevole. Ci
permette anche di ascoltare le critiche senza infastidirci, perché non
analizziamo più le informazioni: ci limitiamo a incamerarle.
In definitiva, il rapporto che instauri con il pensiero determina il tuo
livello di salute mentale e di felicità. Pensi che un pensiero debba essere
preso sul serio solo perché ti è venuto in mente? O hai capito che il
pensiero è un prodotto della tua natura di essere umano e che non devi
confonderlo con la realtà? Sei in grado di avere dei pensieri e passare
oltre, con l’effetto flou, o ti senti costretto a prenderli in considerazione
e ad analizzarli?

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La Via del Ritorno... a Casa

venerdì 20 aprile 2018

L'inizio della risata


20/4/2018
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La risata è iniziata con Mahakashyapa e ha poi continuato a esistere ininterrottamente nella tradizione Zen. Nessun’altra tradizione è veramente in grado di ridere. Ridere appare così irreligioso, profano, che è impossibile immaginare Gesù che ride, è impossibile pensare a Mahavira che ride. Non puoi proprio concepire Mahavira che si fa una bella risata di pancia, o Gesù che ride fragorosamente. No, la risata è stata sempre negata e la tristezza è diventata, in un certo senso, qualcosa di religioso. 

Un famoso pensatore tedesco, il conte Keyserling, ha scritto che la salute non è religiosa. La malattia ha delle qualità in sintonia con la religione, perché una persona malata è triste, priva di desideri: questo non perché si sia lasciata alle spalle tutti i desideri, ma solo perché è troppo debole. Una persona sana vuole ridere, vuole godersi la vita, vuole essere allegra, non può essere triste. Quindi le religioni hanno cercato in tanti modi di renderti malato: digiuna, reprimi il corpo, torturati. Diventi triste, pensi a suicidarti… ti crocifiggi da solo! Come farai a ridere? La risata nasce dalla salute, è energia che trabocca. Ecco perché i bambini possono ridere, e la loro è una risata totale. Tutto il corpo ne viene coinvolto, quando ridono ti sembra che ridano anche le dita dei piedi. Tutto il corpo, ogni cellula, ride e vibra. Sono così pieni di salute, così vitali: l’energia fluisce. 

Un uomo triste è un bambino malato, mentre un vecchio che ride è ancora giovane. Persino la morte non può invecchiarlo, nulla può renderlo vecchio. La sua energia fluisce ancora e trabocca, ne è sempre inondato. La risata è un diluvio di energia. Nei monasteri Zen hanno continuato a ridere e ridere e ridere. La risata diventa preghiera solo nello Zen, perché Mahakashyapa è stato il primo a iniziare. Venticinque secoli fa, in una mattina che era proprio uguale a questa, Mahakashyapa ha dato vita a una nuova tendenza, completamente nuova, sconosciuta alla mente religiosa del passato: si è messo a ridere. Si è messo a ridere di tutta l’idiozia, di tutta la stupidità. E Buddha non l’ha condannato; anzi, al contrario, gli ha detto di avvicinarsi e gli ha dato un fiore e ha parlato alla folla. 

Quando la folla ha sentito la risata, avrà pensato: “Quest’uomo è impazzito. Quest’uomo non ha rispetto per Buddha. Come puoi ridere in presenza di un buddha? Quando un buddha è seduto in silenzio, come puoi ridere? Quest’uomo non ha alcun rispetto”. La mente dirà che tutto questo è mancanza di rispetto. La mente ha le sue regole, che il cuore non conosce; il cuore ha le proprie regole, ma la mente non ne ha mai sentito parlare. Il cuore può ridere eppure continuare a essere rispettoso; la mente non può ridere, può solo essere triste ed essere molto rispettosa. Ma che genere di rispetto è quello che ti impedisce di ridere? Con la risata di Mahakashyapa, è iniziato qualcosa di nuovo e nel corso dei secoli questa risata è andata avanti. Solo i maestri Zen, e i discepoli dello Zen, ridono. 

Tutte le religioni sono diventate malate perché la tristezza è diventata sempre più importante. I templi e le chiese assomigliano a dei cimiteri: non hanno affatto un’aria di festa, non ti danno un senso di celebrazione. Cosa vedi se entri in una chiesa? Non la vita, ma la morte: Gesù crocifisso è l’ultimo tocco nel quadro della tristezza. Puoi forse ridere in chiesa, danzare, cantare in chiesa? È vero, ci sono dei canti, ma sono tristi, e la gente è seduta con la faccia lunga. Non è una sorpresa che nessuno voglia andare in chiesa: è solo un dovere sociale da adempiere. Non sorprende che nessuno si senta attratto dalla chiesa: è una formalità. La religione è diventata una cosa della domenica. Per un’ora puoi tollerare tutta quella tristezza. 

Mahakashyapa si mise a ridere davanti a Buddha, e da allora i monaci zen, i maestri, hanno fatto cose tali che le menti religiose – le cosiddette menti religiose – non riescono nemmeno a concepire. Se hai visto qualche libro Zen, forse hai visto anche qualche ritratto, qualche dipinto di un maestro Zen. Nessuno di questi ritratti è fedele all’originale. Se guardi il ritratto di Bodhidharma o quello di Mahakashyapa, non sono ritratti fedeli del loro viso, ma ti basta guardarli per avere la sensazione della risata. Sono spassosi, ti fanno ridere.
Osho


giovedì 19 aprile 2018

Ridi di te stesso

19/4/2018
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Se riesci a ridere di te stesso, va tutto bene. La gente ride degli altri, mai di se stessa. È una cosa da imparare. Se puoi ridere di te stesso, la serietà se n’è già andata. Non le lasci alcuno spazio se riesci a ridere di te stesso. 

Nei monasteri Zen, tutti i monaci devono ridere. La prima cosa che si fa al mattino è ridere, la primissima cosa. Non appena il monaco si accorge che non sta più dormendo, deve saltar giù dal letto, assumere un atteggiamento buffo – come un pagliaccio da circo – e cominciare a ridere, a ridere di se stesso. Non c’è modo migliore per cominciare la giornata. 

Ridere di se stessi uccide l’ego, ti rende più limpido, più leggero, quando ti muovi nel mondo. E, se hai riso di te stesso, la risata di chi ride di te non ti potrà certo disturbare. Anzi, stanno semplicemente cooperando, stanno facendo la stessa cosa che hai fatto tu. Ne sarai felice. Ridere degli altri è egoistico, ridere di sé è molto umile. Impara a ridere di te – della tua serietà e di tutte queste cose. 

Ti può capitare di prendere molto sul serio la tua serietà. Allora invece di una malattia, ne avrai create due. E in seguito prendi seriamente anche questa cosa, e così via. Non c’è fine a una situazione del genere, puoi continuare fino alla nausea. Così è meglio se l’affronti fin dall’inizio. Non appena senti che stai diventando serio, mettiti a ridere, e cerca dentro di te dove si trova questa serietà. Fatti una risata, una bella risata, chiudi gli occhi e cerca dove è finita: la serietà si trova solo in un essere che non sa ridere. 

Non c’è situazione più sfortunata di questa, non si riesce a immaginare qualcuno più disgraziato di un uomo che non sa ridere di se stesso. Per cui comincia il tuo giorno ridendo di te stesso, e ogni volta che trovi un momento libero nella tua giornata… quando non sai cosa fare, fatti una gran risata. Senza motivo – solo perché il mondo intero è così assurdo, solo perché è così assurdo il modo in cui sei fatto tu. 

Lascia che la risata nasca proprio dalla pancia, che non sia qualcosa di mentale. Uno può anche ridere di testa, ma allora è una cosa morta. Tutto quello che viene dalla testa è morto, assolutamente meccanico. Certamente, puoi anche ridere di testa, ma la risata non raggiungerà alcuna profondità, non arriverà nella pancia, nell’hara. Non andrà giù fino alle dita dei piedi, non si espanderà in tutto il corpo. 

Una risata vera è come quella di un bambino. Guarda come si scuote la sua pancia, tutto il suo corpo sussulta – si rotola sul pavimento. È una questione di totalità. Ride talmente che comincia a piangere; ride così totalmente che la risata si trasforma in lacrime, cominciano a scendergli lacrime dagli occhi. Una risata dovrebbe essere profonda e totale. Questa è la medicina che prescrivo contro la serietà.

Osho