lunedì 31 dicembre 2018

COME SCOPRIRE SE QUALCUNO TI AMA VERAMENTE?


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Ci sono tre livelli dell’individuo: il primo è la fisiologia, il corpo, il secondo la psicologia, la mente e il terzo l’essere, il sé eterno. L’amore può esistere su tutti e tre i livelli, ma avrà qualità differenti. Sul piano della fisiologia, del corpo, è solo sesso. Puoi chiamarlo amore, perché la parola ‘amore’ sembra essere bella e poetica. Il novantanove per cento delle persone chiama il sesso, amore. Il sesso è biologico, fisiologico. La tua struttura chimica, gli ormoni, tutto ciò che è materiale ne sono parte.

T’innamori di una donna o di un uomo. Sei in grado di descrivere esattamente perché questa donna ti ha attratto? Certo non riesci a vedere il suo essere, quando non hai neppure mai visto il tuo. Non riesci a vedere nemmeno la sua psicologia, perché leggere la mente di qualcuno non è un lavoro facile. Ma allora cos’hai trovato in questa donna? Qualcosa nella tua fisiologia, nella tua chimica, nei tuoi ormoni è attratta dagli ormoni della donna, dalla sua fisiologia e chimica. Questa non è una storia d’amore, è una storia di chimica.

Immagina che la donna di cui sei innamorato va dal dottore per cambiare sesso e si fa crescere barba e baffi. L’amerai ancora? Non è cambiato nulla, solo la chimica, gli ormoni. Ma dov’è andato a finire l’amore?

Solo l’uno per cento delle persone va un po’ più in profondità. Poeti, pittori, musicisti, danzatori, cantanti possono percepire qualcosa che va oltre il corpo. Possono sentire le bellezze della mente, le sensibilità del cuore, perché vivono su questo piano.

Questa è una legge fondamentale: qualunque sia il livello a cui vivi, non puoi vedere oltre quel livello. Se vivi nel corpo, se pensi di essere solo corpo, puoi essere attratto solo dal corpo di qualcuno. Questo è lo stadio fisiologico dell’amore. Ma un musicista, un pittore, un poeta, vivono su un piano diverso. Non pensano, sentono. E, vivendo nel cuore, possono sentire il cuore dell’altra persona. Di solito questo viene chiamato amore – è un fenomeno raro. Ma è al massimo l’uno per cento dei casi, accade solo una volta ogni tanto.


Come mai non accade che molte persone si spostino verso questo secondo livello, che è così affascinante? C’è un problema: tutto ciò che è bello, è anche molto delicato. Non è un pezzo di ferro, è fatto di vetro molto fragile. Quando uno specchio cade e si rompe, non c’è modo di rimetterlo insieme. La gente ha paura di coinvolgersi troppo, quando raggiunge gli strati delicati dell’amore, perché a quello stadio l’amore è bellissimo ma ti può anche trasformare in modo radicale.

I sentimenti non sono come pietre, ma come rose. Una rosa di plastica ci sarà sempre, potrai lavarla ogni giorno e sarà sempre fresca. Puoi aggiungerle un profumo francese; se il colore sbiadisce, la puoi ridipingere. La plastica è una delle cose più indistruttibili che esistano al mondo, è stabile, permanente. È per questo che la gente si ferma al livello fisiologico: è superficiale, ma è anche stabile.

Si sa che poeti e artisti s’innamorano quasi tutti i giorni. Il loro amore è come una rosa. Quando c’è, è fragrante, viva, danza nel vento, nella pioggia, nel sole, affermando la sua bellezza. Ma alla sera può essere già scomparsa, e non c’è nulla che si possa fare per impedirlo. L’amore che nasce nel cuore è come una brezza che entra nella tua stanza, portando la sua freschezza, e poi scompare. Non puoi stringere il vento nelle tue mani.

Sono pochissimi quelli che sono così coraggiosi da vivere momento per momento, continuando a cambiare la loro vita. La maggior parte decide di entrare in un amore su cui si possa fare affidamento. Non so che amore conosci tu – probabilmente quello del primo tipo o magari del secondo. La tua paura è che, se raggiungi il tuo essere, cosa accadrà all’amore? Scomparirà sicuramente – ma non sarà una perdita per te. Nascerà un nuovo tipo d'amore, un fenomeno che accade forse a una persona su un milione. Quest'amore può solo essere chiamato amorevolezza.

Il primo amore dovrebbe essere chiamato sesso, il secondo amore, il terzo dovrebbe essere chiamato amorevolezza – una qualità, non indirizzata a nessuno in particolare, che non è possessiva e non permette a nessun altro di possederti. Questa qualità di amorevolezza è una rivoluzione così radicale che è difficile persino concepirla.

Dei giornalisti mi hanno chiesto: “Come mai qui ci sono tante donne?”. La domanda è rilevante; i giornalisti sono rimasti scioccati dalla mia risposta. Ho detto loro: “Io sono un uomo”. Mi hanno guardato, increduli. Ho continuato: “È naturale che ci siano molte più donne che uomini, per il semplice motivo che tutto ciò che queste donne hanno conosciuto nella loro vita è il sesso, o in casi rari, qualche momento d’amore. Non hanno mai provato il gusto dell’amorevolezza. Persino gli uomini qui sviluppano molte qualità femminili che erano state represse nella società esterna”.



Fin dall’inizio si dice al bambino: “Sei un bambino, non una bambina. Comportati da maschio!Le lacrime vanno bene per le femmine, non per te”. Quindi ogni bambino reprime le sue qualità femminili. Ma tutto ciò che è bello è femminile, quindi alla fine ciò che resta è solo un animale, barbaro, la cui unica funzione è quella di riprodursi. E non si permette alla bambina di avere a che fare con le qualità maschili. Se vuole arrampicarsi su un albero, viene subito fermata, le si dice: “Questo è per i maschi, non per le femmine!”. Strano, se la bambina desidera arrampicarsi, è prova sufficiente del fatto che dovrebbe esserle permesso.

Tutte le società hanno creato vestiti diversi per gli uomini e per le donne. Questo non è giusto perché ogni uomo è anche una donna. Nasce da due sorgenti: il padre e la madre; entrambi hanno contribuito al suo essere. E ogni donna è anche un uomo. In questo modo abbiamo distrutto entrambi. La donna ha perso tutto il coraggio, lo spirito d’avventura, le capacità logiche e razionali, perché si pensa che queste siano doti maschili. E l’uomo ha perso grazia, sensibilità, compassione, gentilezza. Entrambi sono stati dimezzati. Questo è uno dei più grandi problemi che dobbiamo risolvere – almeno per quanto riguarda la nostra gente.

I miei sannyasin devono essere entrambe le cose: metà uomo e metà donna. Questo li arricchirà, perché avranno tutte le qualità degli esseri umani, non solo una metà. Al livello dell’essere, la fragranza è quella dell’amorevolezza. I giornalisti mi hanno chiesto: “Ami Sheela?”. Io ho risposto: “Certo, ma amo tante donne delle quali non conosco nemmeno il nome. E non solo donne, amo anche tanti uomini, perché anche loro sono per metà donne”. Tra un milione di sannyasin in tutto il mondo, non posso puntare il dito verso una persona e dire: “Questa è la persona che amo”. Posso solo affermare: “Amo”. Il mio amore è a disposizione di chiunque sia pronto a riceverlo. Non aver paura. La tua è una paura giusta: ciò che ora chiami amore scomparirà, ma al suo posto scoprirai qualcosa d’immenso, d’infinito. Sarai in grado di amare senza attaccamenti. Potrai amare tante persone, perché amarne solo una vuol dire rimanere poveri. Una persona può dare una certa esperienza dell’amore, ma se ne ami tante…

Ti sorprenderà scoprire che ogni persona ti dà una nuova emozione, una nuova canzone e una nuova estasi. Per questo sono contrario al matrimonio. Nella mia visione, i matrimoni nella comune dovrebbero essere dissolti. La gente può vivere insieme tutta la vita, se lo desidera, ma non per una necessità legale. La gente dovrebbe muoversi, avere il maggior numero possibile d’esperienze d’amore. Non dovrebbero essere possessivi: la possessività distrugge l’amore. E non dovrebbero farsi possedere, perché anche questo distrugge l’amore.

Tutti gli esseri umani sono degni di essere amati. Non si deve rimanere legati a una persona per tutta la vita. Questa è una delle ragioni per cui dovunque vai, la gente ha un’aria così annoiata. Perché non possono ridere come te? Perché non possono danzare come te? Sono legati da catene invisibili: il matrimonio, la famiglia, il marito, la moglie, i figli. Sono oberati da doveri di ogni tipo, da responsabilità e sacrifici. E tu vorresti che ridessero, danzassero e fossero felici? Stai chiedendo l’impossibile. Rendi le persone libere, non possessive; tuttavia questo può accadere solo se nella meditazione arrivi a scoprire il tuo essere. Non è qualcosa che puoi praticare.


Non ti sto dicendo di andare da qualche altra donna stasera solo per fare pratica. Questo non ti darà nulla, e potresti anche finire col perdere tua moglie. La mattina dopo sembrerai sciocco. Non è questione di fare pratica, ma di scoprire il tuo essere. Con la scoperta dell’essere, arriva come conseguenza la qualità dell’amorevolezza impersonale. Allora ami, semplicemente. E questa qualità continua a diffondersi. Prima agli esseri umani, poi agli animali, agli alberi, alle montagne e alle stelle. Arriva un giorno in cui l’esistenza intera è la tua amata. È il nostro potenziale; chi non lo realizza, spreca la sua vita.

Sì, ci sono cose che dovrai perdere, ma sono cose senza valore. Il guadagno sarà così grande che non penserai nemmeno a ciò che hai perso. Un’amorevolezza pura e impersonale che può penetrare nell’essere di chiunque – questo è il risultato della meditazione, del silenzio, del tuffarsi in profondità all’interno del proprio essere. Io sto semplicemente cercando di persuaderti: non aver paura di perdere ciò che hai.

Osho, From Death to Deathlessness, Chapter 17


domenica 30 dicembre 2018

Fermare la mente? No, bisogna ripulirla…



Domanda: Osho, durante ogni meditazione ho molti problemi con la mente: non riesco a fermarla!
Osho: Capisco. Inizia a fare una cosa: ogni giorno, per un’ora al mattino e un’ora al pomeriggio, siediti e di’ qualunque cosa ti arrivi alla mente, ad alta voce, in modo che non solo la pensi, ma la ascolti.
Qualunque cosa sia: se arriva una sciocchezza, dilla. Non devi modificarla e non devi renderla bella, perché non deve essere una performance; deve essere ciò che c’è dentro. Se arrivano solo alcune parole – e succederà – la frase non è ancora completa e le parole si arrestano, fermati; non completarla. Poi se arriva qualcos’altro, dillo. Qualunque cosa arrivi, osservala, pronunciala, dilla, qualunque cosa sia!
Hai tutta questa immondizia nella mente e deve essere eliminata. Non la butti e quindi continua a rigirarti dentro. Niente è un problema, sei tu che lo crei.
La gente continua a tenere tutta quella spazzatura, non la butta mai via. È come accumulare rifiuti in casa senza buttarli, poi puzzano e quando diventano troppo ti danno fastidio. Ovunque ti giri ci sono rifiuti, dappertutto. Devono essere eliminati!
La mente produce una certa quantità di spazzatura, proprio come fa il corpo: fa parte della vita.
Mangi: una parte del cibo è digerita e diventa il tuo sangue, le tue ossa, la tua carne, il tuo midollo, ma il 90% è solo spazzatura che deve essere buttata. Se non la butti, la accumuli nell’intestino e diventerà veleno per il tuo corpo. Questo è quello che succede quando una persona è troppo stitica: si generano tossine nel corpo e poi quel veleno andrà in circolo nel sangue. Quello stesso cibo che doveva essere nutrimento diventa un veleno mortale! Lo stesso cibo! Quindi bisogna continuare a eliminarlo.
La mente funziona esattamente allo stesso modo, su un piano sottile.
Senti qualcuno che parla, mi ascolti, leggi un libro, sei al mercato e ascolti la gente, guardi un film, ascolti la radio, leggi il giornale: tutto ti entra dentro. Una parte sarà digerita, una minima parte merita di essere digerita. Del resto cosa ne farai? Continuerà a rigirare.
Ecco perché il contenuto non è importante: il contenuto non è importante. Quando una persona è stitica, non è che abbia oro nella pancia, è solo spazzatura, escremento. E questo è ciò che succede nella mente: escrementi.
Bisogna comprendere il fenomeno: così come si purifica il corpo, l’intestino; così come ogni giorno si eliminano i rifiuti del corpo e questo ci mantiene in salute, allo stesso modo, anche la mente ha bisogno di essere purificata ogni giorno. Quindi, questo ti aiuterà: un’ora al mattino, un’ora al pomeriggio.
Da principio arriveranno molti pensieri. Dopo qualche giorno vedrai che non arriveranno pensieri, ma solo parole frammentate… non saranno nemmeno pensieri, solo parole. Poi, a poco a poco, inizierai a sentire che non arriveranno nemmeno le parole, ma solo dei suoni incomprensibili, gibberish.
Quando incominci a parlare in gibberish, hai raggiunto il livello giusto. Ora non arrivano i pensieri, non arrivano le parole, ma arriva il gibberish. Ciò significa che molto è stato eliminato e quindi la meditazione sarà più facile.
Tratto da: “Far Beyond the Stars #12”, di Osho

https://unicacoscienza.altervista.org/osho-fermare-la-mente/

sabato 29 dicembre 2018

C'È QUALCUNO LÌ DENTRO?


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Ho la sensazione di esistere solo negli occhi degli altri. Mi sento assolutamente irreale. Dove sono? Cosa posso fare, o non fare?

Innanzitutto, non sei l’unico a esistere solo negli occhi degli altri. Tutti esistono in quel modo; questo è il modo più comune di esistere. Voi tutti usate l’altro come uno specchio. L’opinione degli altri diventa molto importante, di grande valore, perché gli altri vi definiscono. Qualcuno ti dice che sei bellissimo: in quel momento diventi bello. Qualcuno ti dice che sei uno sciocco, e da quel momento inizi a sospettare… forse sono davvero stupido – e magari vai su tutte le furie, lo neghi, ma nel profondo dubiti della tua intelligenza…

Se vuoi sapere chi sei, dovrai chiudere gli occhi, dovrai entrare dentro di te. Dovrai dimenticare il mondo intero, dovrai dimenticare tutto ciò che gli altri dicono di te. Dovrai scendere in profondità dentro di te, e confrontarti con la tua stessa realtà.

Ecco ciò che insegno qui: non dipendere dagli altri, non guardare nei loro occhi. Non troverai alcuna guida nei loro occhi. Sono inconsapevoli come lo sei tu: come possono definirti?

Voi guardate gli uni negli occhi degli altri per scoprire chi siete. Certo, un riflesso esiste: il tuo volto viene riflesso. Ma il tuo volto non sei tu, tu sei molto di più di un volto. Il tuo volto cambia in ogni momento, quindi non puoi essere quel volto.

...Tu non sei il volto. Da qualche parte, nascosta in profondità, c’è la tua consapevolezza che non è mai riflessa negli occhi di un altro. Certo, alcune cose possono essere riflesse: le tue azioni. Fai qualcosa, e questa azione viene riflessa negli occhi degli altri. Ma il tuo fare non sei tu. Tu sei ben più grande delle tue azioni…

Il tuo essere non è mai riflesso negli occhi degli altri. Per conoscere il tuo essere c'è un solo modo: chiudi gli occhi a tutti gli specchi. Dovrai entrare nella tua esistenza interiore, per confrontarla direttamente. Nessuno può darti un’idea di cosa sia. Potrai arrivare a conoscerla, ma non tramite gli altri. Non può essere una conoscenza presa a prestito, può solo essere un’esperienza diretta e immediata.

Osho, The Discipline of the Transcendence