giovedì 31 agosto 2017

Le cose belle succedono a coloro che sanno aspettare


Le cose belle succedono a coloro che sanno aspettare

Fonte https://lamenteemeravigliosa.it
Pazienza”, un’altra volta questa parola. Colui che aspetta si dispera e si confonde. Soprattutto quando si scontra con l’incertezza di non sapere quando avverrà ciò che aspetta.
Non stancatevi di aspettare. La ricompensa sta attendendo che abbiate pazienza.
Tuttavia, la pazienza è più che l’attesa: è l’aspettativa calmata, è una sorta di pausa dei nostri desideri. La pazienza non ci addormenta i sensi, bensì si impone contro l’angoscia e ci sveglia.

La pazienza è amara, ma i suoi frutti sono dolci

È difficile da capire, ma avere pazienza non significa caricarsi di stress e sopportare fino a non poterne più ed esplodere. Si tratta di un’arte capace di liberarci da cariche emotive superflue, che ci permette di permanere in uno stato di pace.
“Se sarai paziente in un momento d’ira, sfuggirai a cent’anni di tristezza”.
Alcune filosofie orientali parlano del dono della pazienza cono se fosse una forza che la nostra mente utilizza per comunicare al resto del corpo che ciò che si aspetta arriverà.
Le cose belle del mondo richiedono pazienza: un amore complicato, una persona quasi inarrivabile, una preparazione fisica, un concorso, … Insomma, qualsiasi meta o qualsiasi traguardo che ci mettiamo in testa. Bisogna ricoprirsi di un velo di entusiasmo e passione.

Colui che aspetta senza disperare trova l’inaspettato

Spesso, crediamo che la vita ci stia dicendo “No”, mentre, in realtà, ci sta solo dicendo “Aspetta”. Diventiamo impazienti e, di conseguenza, il nostro nervosismo ci spinge a commettere errori.
A volte, ci sentiamo stanchi, avvertiamo che i nostri amici, il nostro partner o le nostre aspettative irrealizzate ci esasperano, che non arriva niente di quel che volevamo creare e che la vita non è fatta per noi.

La pazienza: una regina annientata dalla velocità

“Il segreto della pazienza è ricordare che il dolore è temporaneo e la ricompensa è eterna”.
Colui che resiste, vince. Tuttavia, se consideriamo l’interesse che, normalmente, mettiamo nel coltivare questa qualità, ci rendiamo conto che la pazienza è una regina ormai annientata. Ci viene insegnato che dobbiamo primeggiare in tutto, emergere sugli altri, correre.
Se affrontiamo le cose pazientemente, gli altri ci lasciano fuori dal gioco, ci fanno capire che non valiamo abbastanza. Ciononostante, è bene sapere che tutti i traguardi richiedono tempo e pazienza: questi due strumenti, infatti, sono gli unici che ci assicurano di raggiungere i nostri obiettivi.

Lavorare sulla pazienza per conoscere sé stessi

“Comprendere sé stessi richiede pazienza e tolleranza; l’Io è un libro composto da molti capitoli, impossibile da leggere in un unico giorno. Tuttavia, quando inizi a leggerlo, devi leggerne ogni parola, ogni frase, ogni paragrafo, perché in essi vi sono gli indizi della totalità. Il principio è in essenza il finale. Se sai leggere, potrai trovare la saggezza suprema”.
Jiddu Krishnamurti
I grandi saggi sono persone calme, pazienti e sicure di sé stesse. Questi elementi ci aiutano a capire che essere pazienti ci farà contemplare il mondo con più sensatezza e capacità di comprensione.
Quando non coltiviamo il dono della pazienza, ci comportiamo in maniera impulsiva e irrazionale, creando o aggravando i nostri problemi e lasciandoci sfuggire moltissime opportunità.
In realtà, per coltivare la vostra pazienza non avete bisogno di tante cose, ma di semplici soluzioni da voi perfettamente raggiungibili. Ve le esponiamo brevemente.

1. Respirate

Respirare profondamente è sempre un buon metodo che ci aiuta a riflettere. Quando ci prendiamo dei secondi per respirare, stiamo offrendo una pausa al nostro dialogo interiore.

2. Scoprite perché avete tanta fretta

Riflettete sulle ragioni che vi rendono impazienti. Se vedete che esagerate, riorganizzate le vostre priorità. Pensarci su, e magari scrivere, vi aiuterà a calmarvi.

3. Individuate gli elementi che vi rendono impazienti

Può trattarsi di altre persone, di situazioni stressanti o addirittura di voi stessi. Tuttavia, il semplice fatto di essere consapevole di tutto ciò vi aiuterà a ridurre l’ansia.

4. La vostra pazienza è utile o giustificata?

Rispondete a questa domanda in maniera sincera e vedrete che farlo vi infonderà calma. Cercate la risposta dentro di voi e non temete di abbandonare abitudini per voi nocive.

5. Prendetevi del tempo e aspettate l’inaspettato

Dovete capire che potete anche fare mille piani, ma le cose non sempre riescono come volete. Accettate il fatto che la ruota gira e che, prima o poi, si fermerà dove desiderate voi. Siate realisti nelle vostre aspettative e comprensivi con gli altri.

6. Non abbiate paura di cambiare e non dimenticatevi di allenarvi

La pratica rende maestri. Sviluppare la pazienza implica lasciare da parte molte cattive abitudini con le quali convivete da tempo. Così come assimilare qualsiasi insegnamento, coltivare il dono della pazienza richiede temperamento.

mercoledì 30 agosto 2017

AFFRONTA LE BATTAGLIE


"Se non trasformate coscientemente il vostro andazzo quotidiano in una serie di piccole sfide e non accumulate la vostra Forza personale in queste continue battaglie con voi stessi, sarete inutili al vostro Spirito.

E nemmeno il mondo sarà interessato a voi. Il mondo inizierà ad offrirvi delle sfide molto grandi, che perderete soffrendo. Con queste sofferenze l'Universo cerca di scuotervi.
L'Universo non ne ha colpa. Siete voi ad attirarle, non sapendo o non volendo capire che la guerra è fatta di tante piccole battaglie. 

Per questo il vostro esercitò ha grosse perdite... e alla fine, perderete la guerra, la vostra vita.
La perderete cercando di indovinare, invece di accumulare la forza per essere pronti a qualsiasi azione dell'avversario.


Accogliete gli attacchi del vostro Ego, respingeteli con la Volontà e lasciate che lo Spirito possa vincere tutte le debolezze del corpo. Non perdete il tempo e non ingannatevi: questa vita non è eterna. L'eterno è solo colui che non è soggetto ai limiti del corpo fisico, alla pigrizia della mente e all'apatia del cuore.

Raccogliete le forze, fatevi coraggio, acuite i sensi, e andate avanti!"

(Serghej Rostovskij)

La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

martedì 29 agosto 2017

Potresti cominciare a far crescere il tuo amore - Osho



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Potresti cominciare a far crescere il tuo amore, a espanderlo… ma dove espanderlo? La mente ti circonda come una muraglia cinese. La prima cosa da fare è far scomparire la muraglia, e questa è la funzione essenziale della meditazione. [...] 

Una volta che non c’è più la mente, non ci sono più confini, neppure l’immensità del cielo è più un confine. Tu ti espandi dappertutto. Questo sentimento di totale espansione è l’amore; e il sapere che emana dal più profondo centro del tuo essere è la verità.

Osho

domenica 27 agosto 2017

Il segreto della felicità: come la pensa Richard Gere


"C'è un esercizio potente, abbastanza semplice, che ho iniziato ad usarlo molti anni fa.
Quando sulla mia strada, incontro una persona o un animale o anche un insetto, il primo pensiero che mi viene in mente è: ". Vi auguro la felicità" "Vi auguro la felicità"
Questo cambia completamente ciò che sta succedendo tra te e la persona.
Lo dico per esperienza personale.
Quando si incontra un nemico, quando ci si trova di fronte ad una situazione .. inaspettata questo cosa diventa difficile
è difficile, si molto difficile.
E a questo punto ... Vedete come appare una emozione ,questa emozione negativa, e TU prima che invade tutto il tuo essere, HAI il tempo di cambiare ... Si vedrà cosi le cose come sono, qualcuno nell'ignoranza, nella rabbia
..... ma tu devi passare oltre.
Lasciate che l'amore trasformi il vostro opposto
dite «Vorrei che sia felicità!"
Provalo e vedrai come tutto cambierà nella tua vita. "
~ Richard Gere
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

sabato 26 agosto 2017

Le 8 ore di lavoro servono per impedire lo sviluppo delle facoltà nascoste in ogni uomo


Le 8 ore di lavoro servono per impedire lo sviluppo delle facoltà nascoste in ogni uomo
La società occidentale cerca di distruggere sistematicamente la volontà dell’individuo, impedendogli di pensare, riflettere, migliorare. A questo servono le 8 ore di lavoro.
La quantità della nostra vita giornaliera scaglionata in ventiquattro ore.
Otto ore lavorative. Restano sedici ore.
Otto di sonno (se si vuole rispettare la fisiologia). Restano otto ore.
Mediamente e approssimativamente almeno un’altra ora (di vita) va persa per il tragitto casa-lavoro/lavoro-casa. Ci restano sette ore.
Togliamone una per il necessario incameramento d’energia (non dico per pranzare e cenare siccome in un’ora non si può fare né l’una né l’altra cosa). Ed almeno un’altra ora va tolta per la necessaria igiene personale. Ci restano cinque ore.
Un’ora è lo stretto indispensabile per informarsi anche solamente ai fini della sopravvivenza nella nostra società cosiddetta della comunicazione, ma che come pure è stato precisato andrebbe considerata dello stoccaggio e della moltiplicazione esponenziale dei dati o informazioni. Informarsi sull’incremento quotidianamente esponenziale di questo stoccaggio non è quindi un optional ma dai vaccini alle tasse è una necessità di sopravvivenza. Restano quattro ore.
Almeno un’ora anche il single (condizione pure questa da ricollegare con le otto ore lavorative) dovrà dedicarla o è inevitabile che la dedichi a rapporti familiari e comunque sociali. Siano essi pure ridotti ad una telefonata o ad una mail coinvolgenti all’altro capo del mondo genitori o conoscenti o anche centralinisti per un’offerta commerciale. Eccoci giunti così alle tre ore di libertà che la nostra società in media ci permetterebbe quotidianamente.
Che fare in queste tre ore? Niente. Non si può fare proprio niente in tre ore quotidiane di libertà o di relativo ammorbidimento delle costrizioni. E quindi è impossibile mettere a frutto quella che secondo la nostra tradizione è la “semenza” dell’uomo ossia il “seguir virtute e canoscenza”, è impossibile conseguire la sapienza.
Tre ore di effettiva libertà non sono sufficienti per lo sviluppo delle nostre facoltà latenti, quindi resteremo ciò che siamo, ed è proprio questo ciò che vuole il sistema.
E’ evidente quindi che tutto il sistema in cui viviamo è un complesso apparato volto a impedire lo sviluppo delle facoltà latenti in ogni uomo.
Facendo lavorare ogni individuo otto ore al giorno e anche più, ci si assicura che la persona non abbia tempo per evolversi, dovendo pensare soprattutto a mantenersi.
I cibi sempre peggiori, la pubblicità insistente solo sul materialismo, la completa estromissione dai media, dai film, dai telefilm, dagli spettacoli, e dall’informazione in genere, di tutto ciò che è spirituale, produce l’effetto visibile a tutti: l’annichilimento delle persone, l’azzeramento delle volontà, una società di infelici, persone che non conoscono il senso della vita, che sono depresse, che hanno paura di tutto (della bocciatura, della morte propria e altrui, di essere lasciati dal partner, del proprio datore di lavoro cui si sottomettono come schiavi per paura di perdere il lavoro, di parlare in pubblico, di perdere i loro soldi, la loro casa, la loro auto, ecc.) e che sono schiave docili del sistema e i cui svaghi principali sono il calcio o la discoteca, due delle cose più inutili che la mente umana abbia prodotto.
http://frontelibero.blogspot.it/2017/08/le-8-ore-di-lavoro-servono-per-impedire.html 

giovedì 24 agosto 2017

Con la meditazione il sesso si dissolve - Osho



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Con la meditazione il sesso si dissolve, ma non è una distruzione di energia. L’energia non si distrugge, cambia solo la sua forma. 

Ora non è più sessuale. E quando la forma non è più sessuale allora si comincia ad amare. Perché di fatto una persona sessuale non sa amare. 

Il suo amore può essere soltanto uno spettacolo, solo un modo per raggiungere il sesso. Una persona sessuale usa l’amore come una tecnica per ottenere del sesso. 

L’amore non è che un mezzo. Una persona sessuale non può veramente amare, può solo sfruttare l’altro, e l’amore diventa solo un pretesto per avvicinarsi all’altro. 

Una persona che è diventata non sessuale, in cui l’energia scorre all’interno, diventa la fonte stessa della sua estasi. La sua estasi è solo sua. 

Una persona così amerà per la prima volta. Il suo amore sarà una grazia continua, una costante condivisione, un costante donarsi.

Osho

mercoledì 23 agosto 2017

Sii di nuovo un bambino - Osho



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Sii di nuovo un bambino e non fuggirai da te stesso. Fuggirai in te stesso – questa è la via di chi medita. 

L'uomo di mondo fugge da se stesso mentre il ricercatore fugge in se stesso per trovare la sorgente della vita, della consapevolezza. 

E quando scopre la sorgente della vita, egli non ha scoperto solo la fonte della propria vita, egli ha scoperto la fonte della vita dell'universo, del cosmo intero. 

Un'immensa celebrazione si risveglia in lui. La vita diviene semplicemente una canzone, una danza, momento dopo momento.

 Osho

martedì 22 agosto 2017

Diego Fusaro: Il Terrorismo? È la fase suprema del capitalismo...


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5 TESI SUL TERRORISMO:




Articolo di Diego Fusaro:

1) Gli attentati si abbattono sempre e solo sulle masse subalterne, precarizzate, sottopagate e supersfruttate

L’ira delirante dei terroristi non si abbatte mai, curiosamente, sui luoghi reali del potere occidentale: banche, centri della finanza, ecc. 

I signori mondialisti non vengono mai nemmeno sfiorati. 
I terroristi avrebbero dichiarato guerra e poi attaccherebbero solo le masse schiavizzate, rendendo – guarda caso – un buon servizio ai signori mondialisti della finanza sradicata: i quali vedono il loro nemico di classe (le masse sottoproletarie, precarizzate e pauperizzate) letteralmente bombardato e fatto esplodere da agenzie terze;


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2) Il terrorismo produce un grandioso spostamento dello sguardo dalla contraddizione principale, il nesso di forza classista finanziarizzato. A reti unificate ci fanno credere che il nostro nemico sia l’Islam e non il terrorismo quotidiano del capitalismo finanziario (guerre imperialistiche, ecatombi di lavoratori, suicidi di piccoli imprenditori, popoli mandati in rovina);


3) Ci fanno ora credere che il nemico, per il giovane disoccupato cristiano, sia il giovane disoccupato islamico e non il delocalizzatore, il magnate della finanza, l’apolide e sradicato signore del mondialismo che sta egualizzando il pianeta nella disuguaglianza del libero mercato. 


Risultati immagini per guerra tra poveriPer questa via, il conflitto servo-signore è, ancora una volta, frammentato alla base. Si a l’ennesima guerra tra poveri, della quale a beneficiare sono coloro che poveri non sono. Il terrorismo frammenta il conflitto di classe e mette i servi in lotta tra loro (islamici vs cristiani, orientali vs occidentali);


4) Il terrorismo permette l’attivazione di quel paradigma securitario che, ancora una volta, giova unicamente al signore globalista e finanziario. 

Si attiva il modello Patriot Act Usa

per garantire sicurezza, si toglie libertà. 

Meno libertà di protesta, meno libertà di organizzazione, più controlli, più ispezioni, più limitazioni. La massa terrorizzata accetta ciò che in condizioni normali mai accetterebbe: la perdita della libertà in nome della sicurezza;


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5) Si prepara il terreno – prepariamoci – per nuove guerre: guerre terroristiche e criminali contro i crimini del terrorismo. 

Come accadde in Afghanistan (2001) e recentemente in Siria. 


Il terrorismo legittima l’imperialismo occidentale, l’interventismo umanitario, il bombardamento etico, le guerre giuste, e mille altre pratiche orwelliane che, chiamate col loro nome, rientrerebbero esse stesse nella categoria del terrorismo. L’imperialismo occidentale coessenziale al regime capitalistico viene legittimato e fatto accettare alle masse terrorizzate e subalterne.


A differenza di Pasolini, io non so i nomi. 
Credo, tuttavia, di sapere che cos’è davvero il terrorismo. 

È la fase suprema del capitalismo. 
È il momento culminante di un capitalismo che, avendo la propria egemonia in crisi (per dirla con Gramsci), deve adoperarsi in ogni modo (letteralmente: in ogni modo) per favorire il consenso, per riallineare le masse, per disarticolare il dissenso, per sincronizzare le coscienze, per fare sì che l’odio e l’amore delle masse siano indirizzati, secondo le debite dosi, dove i signori del mondialismo hanno deciso debbano essere indirizzati.



 

domenica 20 agosto 2017

Dovete imparare l'arte di amare - Osho



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Dovete imparare l'arte di amare, ossia rimuovere tutto ciò che vi impedisce di amare, perché l'amore è un flusso all'interno del tuo essere, un flusso ostruito da molte rocce e strati di terra, che tu devi rimuovere. 

Nel momento in cui sei centrato nel tuo essere, sei radicato nel tuo essere, diventi ricolmo di grazia, come se il divino fosse penetrato in te. 

Sei vuoto e il divino comincia a discendere in te, può penetrarti solo quando non ci sei: la tua assenza diventa la sua presenza.

Osho