domenica 27 marzo 2016

OSHO: OSSERVAZIONE



27 MARZO 2016
 
Devi mettere la mente da parte per diventare testimone, e ovviamente la mente vi si oppone. Chi vuole metterla da parte? – specialmente da uno spazio dove è stata per secoli la padrona. E tu vuoi metterla da parte per qualcosa che non sai cos’è? La mente non ti permetterà di rimanere un testimone a lungo. Puoi provare un piccolo esperimento. Metti semplicemente il tuo orologio da polso di fronte a te e inizia a guardare la seconda mano e rimani a osservare come testimone. 

Ti sorprenderà: non saranno passati neppure quindici secondi e sarai crollato, avrai dimenticato che stavi osservando. Sono arrivati altri pensieri. Ti sveglierai improvvisamente dopo pochi secondi: “Mio Dio, solo quindici secondi!” Non puoi stare in osservazione neppure per sessanta secondi – un minuto. La forza e il flusso della mente sono troppo intensi. Ecco perché un maestro intelligente deve creare degli strani stratagemmi per mettere la mente da parte senza farsene una nemica. 

Infatti presto o tardi, quando ti illuminerai la mente stessa dovrà essere usata come un’amica. È un meccanismo utilissimo. All’inizio sarà contrario a ogni tuo sforzo per metterlo da parte. La meditazione non è altro se non mettere da parte la mente, togliere la mente di torno e portare alla luce un testimone che è sempre lì, nascosto dalla mente. L’essere testimoni arriverà al tuo centro e appena ti illuminerai, allora non ci sarà più alcun problema. 

Metterai la mente in sintonia con te stesso. È un’arte straordinaria. Prima metti la mente da parte, poi la riprendi, ma come servitore. Prima era la padrona, per questo, se cerchi di metterla da parte prima dell’illuminazione, andrà su tutte le furie. Quindi non ce n’è bisogno, le sue bizze intralceranno il tuo cammino verso l’osservazione. Non fartene un nemico. Inizia a osservare in silenzio, senza attaccare direttamente la mente. 

Devi stare molto attento a colpire il centro. La mente cercherà in ogni modo di portarti lontano e farti fare un giro del mondo. E ti sedurrà, ti persuaderà, ti farà grandi promesse: “Dove stai andando? Cosa c’è dentro di te? Il tuo ragazzo ti aspetta fuori dal cancello e tu invece stai andando dentro. Il party si tiene al Blue Diamond – e chi ha mai sentito parlare di un party interiore?”

La mente creerà molte altre cose, ma nondimeno deve essere messa da parte con amore e cautela. Ricorda le mie parole: con amore e cautela. Non ferire la mente, perché la mente ti sarà molto utile dopo l’illuminazione. Prima dell’illuminazione è l’ostacolo: dopo l’illuminazione è un meccanismo immensamente complesso che può venire usato in tanti modi diversi. Allora non è più un nemico. 

Bisogna svegliare il padrone e allora la mente vede una grande luce dentro, e spontaneamente si mette in sintonia. Non c’è bisogno di lottare. Ma prima dell’illuminazione, se vuoi lasciarla indietro o metterla da parte, non perderà l’occasione di lottare. Questa è semplice psicologia. 

Gurdjieff usava dire che in una classe dove il maestro è uscito, c’è devastazione. I bambini gridano, saltano, lottano, fanno tutto quello che da sempre volevano fare, ma per via del maestro… Poi il maestro entra e tutti sono seduti al posto con gli occhi sul libro. Non significa che stiano leggendo: vogliono semplicemente far vedere che si danno da fare. Che c’è silenzio.

Gurdjieff usava dire che qualcosa di assai simile accade quando ti illumini. Il maestro entra e la mente, alla sua vista, improvvisamente riconosce qual è il suo posto. Di fronte allo splendore la mente si azzittisce. A questo punto puoi diventare amico della mente che sarà immensamente felice di dare ogni possibile aiuto all’eternità che porti in te.

Non provare prima dell’illuminazione: la mente ti disturberà senza motivo. Più sarai in lotta con la mente, più sarai nella mente invece di diventare un testimone.
Essere testimone è un semplice scivolare fuori dalla mente – in modo aggraziato, perché nel momento in cui inizi a osservare il processo del pensiero, vuol dire che sei scivolato fuori senza creare conflitti. Stai solo osservando la carovana di pensieri dentro di te. 

Non ne sei più parte: mentre passa il traffico ti sei messo di lato, sul ciglio della strada. Non lotti e nemmeno giudichi. Non dici: “Questo è buono, questo è cattivo.” Qualsiasi cosa passi, il tuo lavoro consiste nell’osservare. Presto questo silenzioso osservare… e la mente viene messa da parte.

È l’osservazione che ti porterà all’illuminazione. Dopo l’illuminazione la mente può essere usata, può venire usata in modo molto significativo. È la più grande evoluzione biologica. Non deve essere buttata nel cestino della carta straccia, deve essere usata. Ma prima, trova il padrone che può usarla. Per il momento è la mente che ti usa. Chiunque, a meno che non sia illuminato, è un servitore della mente. L’illuminazione sei tu e la mente diventa il tuo servitore.

OSHO

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