sabato 19 dicembre 2015

Il canto

19 DICEMBRE 2015

La musica crea un'armonia tale che perfino Dio si mette a battere il tempo e ti accompagna nel ritmo. La musica è una manifestazione dell'assoluto... all'improvviso il cielo inizia a toccarti; e tu sei sopraffatto dal divino. E quando sei vicino all'aldilà, quando senti i suoi passi, qualcosa in te risponde, diventa silente, quieto, tranquillo, più calmo, più raccolto.

Il canto è divino, è una delle attività più sacre. Solo la danza può competere col canto, si avvicina a questa espressione. Perché il canto e la danza sono manifestazioni del divino? Perché sono espressioni in cui ti puoi perdere totalmente. Puoi immergerti totalmente nel canto, al punto che scompare colui che canta e rimane solo il canto, oppure colui che danza scompare e rimane solo la danza. E quello è il momento della metamorfosi, della transfigurazione, quando il cantante non è più e rimane solo il canto. 

Quando la tua totalità è diventata un canto o una danza, quella è preghiera.

Non importa cosa canti; non importa se è un canto religioso, ma se riesci a cantare con tutto te stesso, è sacro. E viceversa: puoi cantare un inno sacro, venerato nei secoli, ma se non sei totalmente coinvolto, è profano. Il soggetto del canto non importa: ciò che conta è la qualità che tu immetti nel canto, la totalità, l'intensità, la tua fiamma.

Non ripetere le canzoni di altri, perché in esse non vi è il tuo cuore e in quel modo non puoi riversare il tuo cuore ai piedi del divino. Lascia che nasca un canto tuo. Dimentica la metrica e la grammatica. Dio non è molto pedante, e non bada alle parole che usi. Si interessa di più al tuo cuore.

Quando la musica ti circonda, ti sommerge, ti travolge e in te inizia a fiorire la meditazione, vivi una delle esperienze più grandi della vita: quando la meditazione e la musica si incontrano, il mondo e Dio si incontrano, la materia e la consapevolezza si incontrano. Questa è unio mystica, l'unione mistica.


 Osho

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