lunedì 17 agosto 2015

Ancora per i fumatori


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 Vorrei suggerirti di fumare a volontà, fuma il più
possibile! Prima di tutto non è un peccato. Te lo garantisco
io, me ne assumo tutte le responsabilità:
prendo su di me quel peccato per cui, se incontrerai
Dio il giorno del giudizio universale, potrai semplicemente
dirgli: "È quel tizio là il responsabile!". E io  
mi alzerò in piedi e lo confermerò, sarò un testimone
a tuo favore: tu non ne sei affatto responsabile!

Ebbene, non preoccuparti del fatto che sia un peccato.
Rilassati e non cercare di smettere, sforzandoti. No, non servirebbe affatto!
 Dunque, il mio suggerimento è questo: fuma, e
fuma quanto più ti è possibile. Soltanto, fallo meditativamente.
Se nello Zen è possibile bere il tè, facendone
una meditazione, perché non lo si può fare
con il fumo? E di fatto, il tè contiene lo stesso stimolante
contenuto nelle sigarette; è lo stesso eccitante,
la differenza non è granché. Fuma con meditazione,
fanne un atto profondamente religioso; rendila una cerimonia... sperimenta il mio metodo!

 In casa tua, crea un angolino dedicato solo al fumo:
un tempietto dedicato al Dio del fumo. E quando
vuoi fumare, come prima cosa inchinati al pacchetto
di sigarette; chiacchiera un po' con le tue sigarette,
parla con loro. Chiedi: "Come state?". Poi, molto lentamente,
tira fuori una sigaretta; fallo lentamente, il
più lentamente possibile, perché solo se ti muovi lentissimamente, potrai essere consapevole.

 Non farlo in quanto gesto meccanico, come fai
sempre. Poi tamburella la sigaretta sul pacchetto,
molto lentamente e fallo il più a lungo possibile:
non c'è alcuna fretta, neppure nel fare questo. Poi
prendi l'accendino e inchinati a lui: hai di fronte
grandi divinità, veri e propri dei! La luce è Dio, perché non dovrebbe esserlo l'accendino?

A questo punto inizia a fumare, molto lentamente:
considerala una meditazione buddhista. Non farla
come fosse una respirazione pranayama della tradizione
Yoga: rapida, veloce e profonda; muoviti
molto lentamente. Il Buddha dice di respirare naturalmente;
fuma dunque naturalmente, molto lentamente, senza fretta.
 Se fosse un peccato, andresti di fretta; se fosse un
peccato, vorresti finire il prima possibile; se fosse un
 peccato, non vorresti analizzarlo a fondo: continueresti
a leggere il giornale, mentre fumi. Chi vuole
scrutare a fondo un peccato? Visto che non lo è, osserva: osserva ciascuna delle tue azioni.

 Suddividi ogni azione in piccoli frammenti, così
da poterti muovere molto lentamente, il più lentamente
possibile. E rimarrai sorpreso: osservandoti
mentre fumi, fumerai sempre meno. E un giorno, all'improvviso... vedrai che è scomparso.
 Non hai fatto alcuno sforzo per smettere; è scomparso
spontaneamente. Accade perché, diventando
consapevoli di una routine, di un'abitudine meccanica,
di uno schema di comportamento inveterato e di
per sé morto, hai generato, hai sprigionato dentro di
te una nuova energia di consapevolezza. Solo quell'energia
ti può aiutare, nient'altro potrà mai farlo.

Questo processo non serve solo per il fumo, vale per
qualsiasi altra cosa, nella tua vita: non cercare di
cambiare te stesso facendo sforzi eccessivi. In questo
modo ti ritroverai con cicatrici profonde: anche
se cambi, il cambiamento sarà superficiale e da
qualche altra parte troverai un surrogato; dovrai
trovare qualcosa che sostituisca quella vecchia abitudine, altrimenti ti sentirai vuoto.

 Viceversa, quando qualcosa scompare spontaneamente,
solo perché sei diventato così silente e così
intimamente consapevole del suo essere qualcosa di
stupido, non occorre fare alcuno sforzo; e allorché
cade semplicemente, come fosse una foglia morta
che cade da un albero, non lascerà dietro di sé alcuna
ferita, né si lascerà alle spalle un ego.

 Se abbandoni un'abitudine con lo sforzo, prenderà
forma un grosso ego; inizierai a pensare: "Adesso sono
un uomo molto virtuoso, perché ora non fumo
più!". Se pensi che fumare sia un peccato, è naturale,
è ovvio che, smettendo, penserai di essere un uomo molto virtuoso.

 I tuoi uomini ricchi di virtù sono tutti così: qualcuno
non fuma, qualcuno non beve, qualcuno mangia
solo una volta al giorno, qualcuno non mangia
la notte, qualcuno ha addirittura smesso di bere acqua
di notte... e tutti sono considerati grandi santi!

Queste sono ritenute qualità che danno a una persona
un odore di santità, sono grandi virtù!
 Abbiamo reso le religioni realtà così sciocche che
ogni loro gloria è andata perduta. La religione è diventata
stupida quanto le persone; e tutto dipende
dalla nostra attitudine: se pensi che qualcosa sia un
peccato, la tua virtù sarà l'esatto opposto.

 Voglio sottolinearlo con enfasi: non fumare non è
una virtù, fumare non è un peccato; la consapevolezza
è una virtù, l'inconsapevolezza è peccato. E
questa stessa legge è applicabile a tutta la tua vita.
Osho


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