giovedì 31 dicembre 2015

Osho era...

31 DICEMBRE 2015


Riconosco la brezza smeraldina quando scuote le mie finestre. Osho è come un vento teso e dolce che percorre il pianeta, facendo volare via le teste di rabbini e papi, sparpagliando le bugie sulle scrivanie dei burocrati, mettendo in fuga precipitosa gli asini nelle stalle dei potenti, sollevando le gonne dei moralisti e facendo il solletico a chi è spiritualmente morto per farlo tornare in vita.
 Gesù aveva le sue parabole, Buddha i suoi sutra, Maometto le sue fantasie di notti arabe. Osho ha qualcosa che è più appropriato per una specie resa invalida dall'avidità, dalla paura, dall'ignoranza e dalla superstizione: ha la commedia cosmica.
 Osho Rajneesh intende fare solo e semplicemente questo, a mio avviso: strappare i nostri travestimenti, frantumare le nostre illusioni, curare le nostre assuefazioni e dimostrare quanto sia autolimitante e spesso tragicamente folle il nostro prenderci con troppa serietà. Il suo sentiero verso l’estasi sale ancheggiando attraverso il panorama a testa in giù dell’ego, svelandone lo scherzo...
 Quanti, ad esempio, hanno capito che il numero ridicolmente alto di Rolls Royce con cui si circondava, era una gigantesca messa alla berlina del consumismo, come mai è stato fatto?
 Osho è l'uomo più pericoloso dai tempi di Gesù Cristo... È chiaramente molto efficace, altrimenti non sarebbe considerato una tale minaccia. Dice tutte quelle cose che nessun altro ha il coraggio di dire. Un uomo che ha idee di ogni tipo, idee che non solo ti coinvolgono ma che hanno un aroma di verità che spaventa a morte i potenti e chi ama il controllo.
 Senso dell'umorismo e giocosità rappresentano una trascendenza straordinariamente seria del male, e questa è una delle cose che Osho ha compreso meglio di ogni altro maestro contemporaneo che mi venga in mente. Gurdjieff aveva anche lui un elemento di questo genere nei suoi insegnamenti, ma di sicuro negli ultimi cinquant'anni non c'è stato un maestro che abbia compreso il valore del senso dell'umorismo e della giocosità così bene come Osho.
 Il pericolo che intuiscono è questo: nelle parole di Osho ci sono tutte le informazioni che, se propriamente assimilate, sono in grado di aiutare uomini e donne a liberarsi dal controllo delle istituzioni. Nulla spaventa di più lo Stato o il complice dei suoi crimini, cioè la religione organizzata, della prospettiva di una popolazione che pensa per se stessa e vive liberamente.
Non sono e non sono mai stato un discepolo di Bhagwan Shree Rajneesh, ma ho letto a sufficienza i suoi splendidi libri per essere convinto che fosse il più grande maestro spirituale del XX secolo, e ho letto anche abbastanza propaganda contro di lui e articoli diffamatori, per sospettare che fosse uno dei personaggi più calunniati della storia… Non ha mai cercato di fare proselitismo… Era un uomo di potere, ma rifiutò di usare quel potere al fine di controllare gli altri. Per le nostre menti è finanche difficile comprendere un simile concetto… Il punto fondamentale era che Rajneesh viveva in totale accordo con la sua filosofia e la sua filosofia centrava sempre il bersaglio.
 Tom Robbins, scrittore
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 Osho ha dato al suo paese e al mondo una visione di cui essere orgogliosi.
 Chandra Shekhar, ex Primo Ministro indiano
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 Le persone illuminate come Osho precorrono i tempi. È un fatto positivo che sempre più giovani leggano i suoi libri.
 K.R. Narayanan, ex Presidente dell'India
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 Osho è una fonte di saggezza che non si esaurisce mai. La mente più originale di questo secolo ha creato un nuovo mondo per noi esseri umani in cui sfrenarsi, divertirsi e rimanere noi stessi attraverso la via dell'amore. Vi è la quintessenza della saggezza dei secoli, il nettare puro della conoscenza essenziale per i mortali per conoscere l'immortalità. 
  Mr. V.N. Narayanan, caporedattore dell'Hindustan Times
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 Osho è un maestro illuminato che sta lavorando in tutti i modi per aiutare l'umanità a superare una fase difficile dello sviluppo della consapevolezza.
 Dalai Lama
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 Sono rimasto affascinato dalla lettura dei suoi libri, come tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere la sua visione del mondo.
 Federico Fellini
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 Mi piacciono davvero i libri di Osho. Sono eccellenti.
 Marianne Williamson, scrittrice
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Queste brillanti intuizioni potranno essere di beneficio per tutti coloro che desiderano una conoscenza diretta del campo delle potenzialità pure inerenti a ogni essere umano. Questo libro ha il suo posto negli scaffali di ogni biblioteca e nelle case di chi cerca la conoscenza del sé più alto.
 Dr. Deepak Chopra, medico endocrinologo "profeta della medicina alternativa"
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 Osho proponeva la meditazione per tutti, e le sue tecniche erano rivoluzionarie, iniziando non col silenzio ma con un'attività violenta per rilasciare l'energia e le emozioni bloccate, e conducendo poi a una calma in cui la meditazione è in grado di fiorire.
 The Washington Post
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 Osho è uno dei maestri spirituali che ha avuto la più grande influenza nella seconda metà del XX secolo. Molte migliaia di persone – di tutte le età, di tutti i paesi e retroterra culturali – sono state ispirate dalla semplicità e franchezza dei suoi discorsi.
 Penguin Books
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 No Water, No Moon mi è sembrato uno dei libri più nuovi, puliti e deliziosi che abbia mai incontrato. È un libro che non smetterà mai di essere un amico e un conforto.
 Yehudi Menuhin, violinista
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 Ho letto tutti i suoi libri.
 Shirley MacLaine
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 Ho letto la maggior parte dei suoi libri e ho ascoltato i nastri dei discorsi, e sono convinto che, nella tradizione spirituale, questa è una mente di grande capacità intellettuale e abilità di persuasione.
 James Broughton, poeta e scrittore
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 È il più raro e il più ricco di talento dei maestri religiosi di questo secolo.
 Kazuyoshi Kino, professore di Studi Buddhisti all’Hosen Gakuen College di Tokyo
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 Osho ti libera dai correnti schemi mentali... invece di escludere, include tutto.
 The High Commissioner for India to Singapore
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 Non avevo mai sentito finora qualcuno integrare in modo così bello e giocoso, e poi dissolvere, i problemi psicologici che hanno consumato tanta dell'energia umana per generazioni.
 Rev. Cain, Chaplain, Churchill College, Cambridge
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 Dopo aver letto The Golden Future (e tante altre opere di Osho) vorrei dirvi che do un completo e sentito supporto alla visione di Osho. Come scrittore spero che le sue parole raggiungano il cuore di coloro che ne hanno più bisogno. Ho fiducia che accadrà, perché le parole di Osho sono cariche del potere dell'amore.
 Douwe de Groot, scrittore
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 Entro qualche anno il messaggio di Osho verrà ascoltato in tutto il mondo. Era il pensatore più originale che l'India abbia prodotto, il più erudito, il più lucido e il più innovativo. E in più aveva il dono innato della parola, parlata e scritta. Uno come lui non si vedrà per decenni.
 Il messaggero migliore, in grado di trasmettere, più dello stesso Gandhi lo spirito di una ricerca del Vero che si perde nei millenni, e che dà senso e valore all'esistenza stessa di questa terra.
 È una religione per gli irreligiosi, gli agnostici, i non credenti, i razionalisti.
 Khushwant Singh, ex direttore del The Times of India, scrittore e storico
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 Mi sono innamorato della visione di Osho quando ho visitato la comune di Osho qualche anno fa. Le parole di Osho mi hanno aiutato quando stavo attraversando una fase difficile. Da allora sto cercando la possibilità di rendergli omaggio.
 Jasbir Jassi, popstar
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 Nessuno è più qualificato di Osho per introdurre i mistici. Egli parla per esperienza personale, facendo rivivere i mistici che lo hanno preceduto, e facendoli diventare suoi contemporanei.
 John Lilly, psicanalista e neuroscienziato
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 Non ho mai incontrato nessuno che abbia una visione così armoniosa e incredibilmente creativa, che comprende l'arte, la scienza, la psicologia umana e la religiosità. Di sicuro ci mancherebbe qualcosa se non avessimo la sua visione dell'uomo nuovo.
 Dr. A. Schleger, Ph.D., Institute of Technology, Svizzera
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 Il Bhagwan dice cose più che pericolose. Forse perché, con tante contraddizioni e ingenuità anche pericolose, riesce però a incrinare le certezze dogmatiche di una religione, che ha tutte le caratteristiche che il filosofo Bergson attribuiva alla religione satirica. Evitate i preti e i politici e ci arriverete (all’assoluto, alla trascendenza), sono loro l’ostacolo; sono loro che vogliono che le cose siano così come sono.
 Maurizio Adami ed Eugen Galasso, quotidiano “Alto Adige”
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 E’ molto importante la storia dell’odissea di Bhagwan, che Majid ci ha raccontato all’inizio, perché abbiamo la persecuzione più potente per cui si nega il visto a Bhagwan e anche la più pesante, che è la negazione dell’identità. Questa deformazione dell’immagine è la vera grande censura, la vera grande oppressione, propria della società d’oggi, per cui, attraverso la comunicazione di massa, si diffonde un’immagine deformata e si distrugge la persona, coniugando la distruzione con il suo diritto civile di entrare nel paese e il suo diritto all’identità. La grande violenza è quindi la negazione del diritto della persona a partire dal suo diritto all’identità religiosa.
 Lorenzo Strik Livers, politico italiano
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 Ho sentito Shree Rajneesh e sono stato ispirato dai suoi discorsi. Le sue opere sono sublimi e cercano di liberare l'anima degli esseri umani. La sua esposizione è veramente unica, il suo scopo è così grande e il suo successo nel liberare ogni persona dalla mafia che circonda l'anima è una lettura gratificante. Il messaggio che doveva diffondere deve arrivare ovunque. In definitiva, la salvezza arriva quando si raggiunge la libertà da se stessi. Questo, credo, è ciò che Osho può aiutarti a realizzare.
 Shri. VR Krishna Iyer, ex giudice della Corte Suprema
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 Osho è il più raro e il più ricco di talento tra i religiosi di questo secolo. Le sue interpretazioni sono saturate con le verità del buddhismo. 
 Kazuyoshi Kino, professore di studi buddhisti, Tokyo
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 I libri di Osho mi ispirano la meditazione. Mi danno la pace della mente. 
         Kapil Dev, campione indiano di cricket
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 Osho è uno dei più grandi mistici di tutti i tempi che ha un enorme potere spirituale in grado di entrare in una grande varietà di argomenti, tra cui la Gita, Nanak, Mira, Kabir, il sufismo, il Tantra, lo Yoga e lo Zen. Ha dato una nuova visione e direzione all'umanità.
 Shivkumar Sharma, musicista indiano
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 Quando la danza di Meera e il silenzio del Buddha si incontrano, fiorisce la vera filosofia di Rajneesh.
 Amrita Pritam, poetessa
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 I suoi straordinari discorsi raccolti in libri o su cassette hanno ispirato me, e milioni di altri, lungo il sentiero dell'autoevoluzione... È come il rintocco di una grande campana: “Svegliati, svegliati, svegliati!".
 James Coburn, attore
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 Con Osho, le parole fluiscono senza interruzione. Provocano, sfidano. Tra cento anni saranno state stampate più copie dei libri di Osho che della Bibbia, che finora è stata il massimo tra i best-seller.
 M.V. Kamath, ex direttore del The Illustrated Weekly, India
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 Osho parla il linguaggio Yug Bhasha di oggi. Il suo messaggio è per il mondo intero.
 Shri Krishnakant, ex vice-presidente dell'India
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 In seguito alla lettura di Un Futuro Dorato (e di molte altre opere di Osho) vorrei farvi sapere che ho completamente e appassionatamente condiviso la visione di Osho. Come scrittore mi auguro che le sue parole raggiungano il cuore di coloro che ne hanno più bisogno. Ho piena fiducia in questo risultato, perché le parole di Osho sono alimentate dalla forza dell'amore.
 Douwe de Groot, scrittore
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 Il mistico indiano Osho è stato uno di quelli che hanno mescolato con maggiore successo le filosofie indiane con le tecniche terapeutiche occidentali.
Russel Chandler, Understanding the New Age
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 Per spingere gli indiani e il mondo ad apprezzare l'eterna India, le intuizioni di Osho contenute nei suoi discorsi e libri dovrebbero essere rese ampiamente disponibili in tutto il mondo e attraverso tutti i media. Questo farà conoscere al mondo l'India molto meglio. Sono rimasto sorpreso e molto colpito dalla logica di Osho e da quanto espone bene i suoi argomenti. Quando venni imprigionato durante l'Emergenza per 19 mesi, ho avuto l'opportunità di leggere i libri di Osho su Mahavira, Kabir e la Gita. Ho concluso che Osho è probabilmente il più originale pensatore dell'India.
L.K. Advani, ex ministro dell'India
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 Le Upanishad parlano della saggezza suprema; Osho ti dice come viverla.
 R.E. Gussner, Dept of Religion, University of Vermont, USA
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 L'uomo nuovo di Osho è spirituale e scientifico allo stesso tempo, non è repressivo e aggressivo come in passato, ma tenero e amorevole nell'abbracciare un futuro gioioso. Rallegriamoci e diamo il benvenuto al nuovo uomo di Osho, che è aperto e trasparente, onesto e sincero, autentico e di auto-rivelantesi. L'uomo nuovo di Osho non è frammentato ma integrale, olistico a immagine del suo creatore. E questo uomo nuovo non sta venendo da qualche spazio alieno, ma è in arrivo attraverso ciascuno di noi quando iniziamo ad abbandonare l'involucro grezzo della nostra esistenza e iniziamo raggiungere la nostra natura essenziale, che è pura esistenza, pura consapevolezza e pura beatitudine.
 Vijay Bhatkar, ingegnere informatico
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 Osho è sicuramente un uomo religioso e intelligente, e una di quelle rare persone che si esprimono con gioia.
 Osho è un gigante tra i mistici, la fioritura di un'intelligenza unica e uno di quei rari esseri umani che si esprime con gioia.
 Paul Reps, autore di Zen Flesh, Zen Bones
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 Oratore senza pari, pensatore ortodosso e un interprete originale dei testi antichi. La sua esposizione di Japji Sahib e altri insegnamenti e la filosofia del Guru Nanak Dev mi hanno profondamente impressionato. Ammiro il suo coraggio, il senso di convinzione e lo spirito d'avventura.
 Giani Zail Singh, ex presidente dell'India
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 Questi libri sono davvero ciò che le persone stanno cercando... Sono ancora più rilevanti adesso di quando vennero pronunciate.
 Michael Mann, presidente di Element Books
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 Sono cresciuto con Osho intorno a me. Era una figura controversa perché ha avuto il coraggio di dire la verità.
 Mallika Sarabhai, ballerina
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 Gli insegnamenti di Osho, in realtà, comprendono molte religioni, senza tuttavia che egli venga definito da queste. Parla in modo illuminante sullo Zen, il Taoismo, il Buddhismo tibetano, la religione cristiana e l'antica filosofia greca... ed è anche un autore prolifico.
 Nevill DruryDictionary of Mysticism and the Occult, USA
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 Osho è la più grande incarnazione dopo Buddha in India. E' un Buddha vivente.
 Karmapa Lama, defunto capo della Kargyupta, setta del buddismo tibetano
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 Parla con eloquente familiarità di tutti i grandi mistici del mondo – maestri Zen, Cassidi, Sufi, Baul, Buddha, Lao-Tzu, Gesù. Nonostante voglia 'mettere fuori gioco la mente', Osho è un guru intellettuale, e il suo messaggio è diretto non alle pecore spirituali ma ai ribelli e a chi vuole rischiare – gente che si considera intelligente, avventurosa e indipendente, e vuole esserlo ancora di più.
 Annie Gottlieb, autrice di Do You Believe in Magic?
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 Osho ci ha fornito una rara intuizione sulla nostra vita e i nostri tempi. Ci ha messi in ridicolo, ci ha spinto... ci ha ferito, e quindi ci ha fatti diventare esseri umani più ricchi. Ha fatto in modo che pensassimo per conto nostro, ci ha costretti a rifiutarlo, e con questo atto di negazione, ci ha portati più vicini a lui – e stranamente, più vicini a noi stessi.
 Poche persone hanno capito l'India come Osho. E' stata una comprensione a più livelli, quello il filosofico, quello storico, quello puramente emozionale... e anche quello politico e letterario, quello voluttuoso e quello spirituale. La sua era una comprensione olistica. Una comprensione che andava di là delle parole, nel terreno inesplorato del vero amore. Perché l'amore è al centro di tutto ciò in cui Osho credeva. Era l'ultimo messaggio che ha lasciato per noi. Scoprire, vivere, assaporare la vita attraverso l'amore.
 Pritish Nandy, presentatore di Jain TV, ex direttore ed editore di The Illustrated Weekly
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 Osho ha una sua identità unica. La nostra vita di tutti i giorni può diventare più ricca grazie alla meditazione e la società può diventare migliore con l'aiuto della saggezza di Osho.
 Rt. Hon'ble Shri Girija Prasad Koirala, Primo Ministro del Nepal, 17 maggio 1998
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 Dopo gli avvenimenti connessi all’arresto di Sheela e Bhagwan e la fine della comune in America, il movimento dei sannyasin resiste. Ancora adesso i gruppi italiani, anche se stanno riflettendo su se stessi, rivendicano l’adesione all’insegnamento del Maestro. Il movimento vive ed è molto interessante perché non è solo a livello giovanile, ma coinvolge adulti, gente con la laurea. Non è cioè un movimento di emarginati o di giovani che non sanno ancora bene cosa fare del loro avvenire. Al contrario, coglie adesioni fra gente matura con una buona preparazione culturale. Siamo in tanti a studiare questo strano fatto, ma non è facile capirne il motivo, dall’esterno. Certamente una gran parte dei consensi sono derivati dal tipo di insegnamento estremamente aperto di Rajneesh, per cui il maestro spirituale fa venire fuori dagli adepti, direi in modo maieutico, i loro sentimenti e i loro desideri, invece di imporre con durezza una linea, cosa che avviene altrove (Hare Krishna per esempio).
 Maria Antonietta Macioti, docente di sociologia all’Università di Roma
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 Credo che Osho fosse molto in anticipo sui suoi tempi riguardo ai suoi insegnamenti, al suo pensiero e come uomo pratico. E' lampante come il messaggio di Osho sia di natura universale. Ciò significa anche che il diritto al suo messaggio è altrettanto universale e dovrebbe essere disponibile a qualsiasi individuo. Infatti ognuno dei 6 miliardi di noi che erediteranno la Terra oggi hanno diritto alle parole di Osho.
 Raghunath Mashelkar, direttore generale del Consiglio della Ricerca Scientifica e Industriale (CSIR) dell'India
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 I trattati sul buddhismo sono spesso noiosamente scolastici e riverenti e, se il modo in cui Osho ne parla non è canonico, è però compensato dal senso dell'umorismo, da una vitalità vibrante, da un'intuizione penetrante e dalla continua provocazione di qualcuno che pensa con la sua testa.
 Guy Claxton, autore di Noises from the Darkroom
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 Osho parla la lingua dello Yug Bhasha di oggi. Il suo messaggio è diretto a tutto il mondo.
 Krishan Kant, vice-presidente dell'India
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 Mentre assapori i capitoli, scopri che Osho è come un arciere Zen. In modo poetico gira intorno al suo obiettivo, osservandolo da tante posizioni, prima di tendere l'arco e lasciar partire la freccia.
 Osho è uno dei più importanti educatori e leader filosofici e religiosi del tardo XX secolo... Credo fermamente che centinaia, migliaia... sarebbero elettrizzati e piacevolmente colpiti dalla lettura delle sue opere.
 Robert Rimmer, autore di The Harvard Experiment e di Proposition 31
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 Perché negli Stati Uniti e, in genere, nei paesi occidentali, c’è una così forte ostilità nei confronti di Rajneesh, tanto da spingerli a provvedimenti chiaramente illiberali? Io credo che, più che di politica, si tratti di un fatto culturale. Il suo pensiero, le sue pratiche iniziatiche e vagamente esoteriche e, soprattutto, il modo in cui è organizzata la sua comunità, non si inseriscono negli schemi razionalisti del mondo occidentale. Questo razionalismo è disposto a tollerare le religioni, purché siano di antica data, già collaudate e, in un certo senso, inglobate nei suoi schemi e rese inoffensive…
 Massimo Fini, intellettuale e attivista
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 Quando abbiamo scritto e preparato le riprese di Vanilla Sky, le ho sempre verificate con le intuizioni di Osho. Non è così facile rappresentare l'inconscio con immagini e una storia. Osho è l'unico che può spiegare tutto perfettamente, l'interiorità e l'esteriorità, e ha aiutato me e la mia squadra immensamente.
 Tom Cruise
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 Ero ispirato dalla saggezza di Osho quando ho scritto la canzone How fragile we are all. Leggere i suoi libri mi ha dato speranza per l'umanità. E' un dovere per tutti dare un'occhiata alle sue parole.
 Sting
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 Il vasto repertorio di Osho e le intuizioni sugli aspetti più sottili di ogni fede, di ogni religione, illustrano senza ambiguità l'universalità degli insegnamenti, il messaggio, la Parola in tutte le religioni. Non tutti hanno una benedizione tale da poter scandagliare le profondità di questa essenza meravigliosa, gioirne e viverla. Grazie per avermi permesso di toccare la vetta di questo immenso tesoro.
 Pareira Maxwell, ex commissario di Polizia
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 Un grande mistico, un grande filosofo... A suo modo Osho ha catturato l'essenza della saggezza antica, l'ha messa in relazione con i bisogni contemporanei, diventando un potente messaggero dell'eterno pensiero indiano e della saggezza indiana.
Osho sarà ricordato a lungo come un grande filosofo, santo e mistico del XX secolo, la sua vita e il lavoro continueranno a ispirare le generazioni future e il suo potente messaggio di essenziale unità del genere umano ci aiuterà a sviluppare un nuovo codice etico globale per il miglioramento della condizione umana.
 Dr. Manmohan Singh, ex ministro delle finanze indiano
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 Ecco qui qualcuno che mette insieme ogni sorta di cose e le rende comprensibili alla gente. Mette anche in discussione credenze rigide, religioni che hanno tradizioni e rituali e così via.
 Aroon Purie, direttore di India Today
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 Osho ha una visione che s'impone per il benessere di tutta l'umanità, trascendendo i confini ristretti delle religioni. Nonostante la miriade di problemi che affliggono l'uomo contemporaneo, tutti i libri e i discorsi di Osho suggeriscono metodi semplici per la liberazione dell'umanità.
 Lokendra Bahadur Chand, ex primo ministro del Nepal
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 Osho non sta cercando di fornire informazioni, ma piuttosto una verità che aggira il pensiero cosciente e tutto ciò che gli appartiene, proprio come tutte le più importanti attività della mente umana aggirano la mente. 
 Bernard Levin, giornalista, commentatore e scrittore
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 Uno dei mille uomini che hanno fatto il nostro ventesimo secolo.
 The Sunday TimesPanorama
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 Main be-qaid, main be-quaid
Na rogi, na vaid!
Liberamente tradotto, questo verso del poeta sufi Bulle Shah del XVIII secolo, potrebbe essere un qualcosa tipo: Io sono liberato, sono liberato. Nè il malato, né il salvatore! Questo verso è per me fonte di infinita energia creativa e celebrazione. E' questo l'irresistibile sentimento nella presenza dell'aura di Osho. Non posso dire altro. 
 Madangopal Singh, professore universitario e studioso Sufi
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 Il solo profeta che abbia affermato la vita in tutte le sue sfumature, pagando il prezzo per questa sua onestà, per questo suo ardore.
 The Sunday Reading
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 Osho Rajneesh continua ad ispirare la vita di milioni di esseri umani: oggi, quanti si avvicinano ai suoi libri provano un profondo senso di mancanza per il fatto che non esista più in una forma fisica, ma il suo spirito è saldo e forte, e vive nelle sue parole.
 The Tribune
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 Ho letto molti libri di Osho. Leggo Osho non solo perché amo il suo lavoro, ma anche perché ritengo di essere una hippie indiana.
 Lady Gaga
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 Attraverso il mio amico Deepak Chopra mi sono imbattuta nei libri di Osho, che mi ha dato un altro profondo cambiamento nella mia vita. Mi dispiace non averlo conosciuto di persona, e mi dispiace che il governo degli Stati Uniti abbia perso una tale opportunità nel 1986.
 Madonna
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 Osho è uno dei più grandi mistici a cui l’India abbia dato i natali... lo vedo come uno dei grandi maestri del mondo, pensatori, filosofi e guide del nostro tempo. Ho un enorme rispetto per la sua visione del mondo e il tipo di comunità internazionali che sta costruendo. Ho sempre sentito la sua influenza nella mia vita.
 Kabir Bedi
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 Egli non discute tesi, non contrappone teorie, non dibatte. Egli guida, indica una strada, fa ragionare, spinge a capire, sollecita. E’ cioè un Maestro Spirituale.
 Francesco Alberoni
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 E’ un personaggio molto intelligente, di sicuro con grande fascino. Mi riesce sempre difficile capire come ci si lasci suggestionare, ma davanti ad un uomo così, comprendo che è possibile.
 Enzo Biagi
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 Un Maestro di straordinaria saggezza.
 Marco Pannella
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 Osho è stato l'ultimo profeta, l'ultimo grande filosofo della nostra era moderna. Ha saputo coniugare la saggezza dell'Oriente con quella dell'Occidente e predicava con una logica straordinaria attraverso la quale affrontava il problema di come difendersi da questo mondo, di come vivere la vita al meglio, di come prendersi poco sul serio e di come prendersi sul serio del tutto. Diceva "Quando soffri, soffri... piangi, stai male! Non cercare di sfuggire al tuo dolore, ma vivilo invece fino in fondo: poi passerà". E diceva che comunque la vita è tutta una questione di aspettative che tu ti crei: puoi abbassarle prima di soffrirne tanto la mancanza, oppure soffrirne tanto la mancanza. Anch'io la prima volta che cominciai un suo libro lo buttai dalla finestra: avevo vent'anni, troppa fretta e molta ansia per il futuro incerto che mi aspettava. Poi mi è ricapitato in mano vent'anni dopo ed è stata una rivelazione: una vera esplosione di tranquillità, di fiducia, di speranza, quasi di gioia...
Vasco Rossi
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 Se vogliamo trovare una via d’uscita alla crisi globale che stiamo attraversando, dobbiamo comprendere ciò che accade intorno a questo guru indiano. Dobbiamo osservare le nuove strade che sorgono dal suo insegnamento.
Guido Tassinari, presidente dell’Ist. di Psicologia Umanistica di Milano
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 Ho letto parecchie cose di Rajneesh e sono stato colpito dallo stile e dalla sua capacità di scrivere in maniera così affascinante. E’ vero, si potrebbe parlare di un grande collage di varie tendenze, ma io penso che la visione di Rajneesh sia sostenuta da una forma di esistenzialismo che è tutta sua. Egli ha un senso forte, altissimo della vita, del momento, dell’istante; parla di happening e questo crea una grande spinta per i suoi lettori. Ha un eclettismo che si riassume in un esistenzialismo vivace, con anche ovviamente una dimensione religiosa. Un esistenzialismo con carattere ludico, una specie di amore per la vita in tutti i suoi momenti e in tutte le sue variazioni. La sintesi della visione religiosa di Rajneesh, che ha sempre qualcosa di mistico, è che l’esistenza è divina. Egli crede che la vita debba essere vissuta nella sua pienezza e che questa pienezza sia il segno stesso del divino. Dio si nasconde, per così dire, nell’uomo. Dio è nella vita, nell’esistenza, nel vivere quotidiano. Rajneesh ripete che il grande male della nostra società è l’ego, l’attaccamento all’io. Noi tutti siamo nell’affanno, quasi nella disperazione, non siamo più capaci né di giocare, né di ridere, né di scherzare, perché siamo attaccati profondamente al nostro io. Se noi uscissimo all’aria aperta, direbbe Rajneesh, noi recupereremmo il senso della totale libertà. Arrendersi vorrebbe dire cedere il proprio io, accantonarlo. Arrendersi al maestro, dunque, perché il maestro possa dire al discepolo questa ultima parola: ‘Tu non sei niente, devi comprenderti come un’onda che si disperde nell’oceano. Allora sarai te stesso e capirai la bellezza dell’esistenza‘. Bisogna notare anche che Rajneesh non vorrebbe mai che il discepolo dipendesse dal maestro, ma che fosse totalmente libero. E anche qui ritorna una tematica molto importante: l’arrendersi sarebbe connesso col tema dell’autonomia. Uno deve essere pienamente se stesso, staccato da tutto, non deve avere bisogno di un’altra persona per vivere, per essere felice. Deve trovare in se stesso la sua felicità.
 Aldo Natale Terrin, docente di Fenomenologia della religione presso l'Istituto di Liturgia Pastorale di Padova

mercoledì 30 dicembre 2015

Un'umanità vera

30 DICEMBRE 2015


"La mia visione di un'umanità vera è questa: individui allo stato puro, che si pongono in relazione tra loro ma che non sono legati da rapporti; che si vogliono bene ma che non sono possessivi; che condividono tra loro tutte le gioie e tutte le beatitudini, senza però pensare un solo istante di dominare, di rendere schiavo l'altro... è un mondo che si fonda non sulle nazioni o sulle razze, ma solo sugli individui." 

Osho

martedì 29 dicembre 2015

Shiva Netra

29 DICEMBRE 2015


È una meditazione sul terzo occhio, composta da due stadi che si ripetono tre volte, per un totale di sei stadi dì 10 minuti ciascuno.

Primo stadio:  10 minuti.
Siedi perfettamente immobile e osserva una luce blu con lo sguardo sfocato.

Secondo stadio: 10 minuti.
Chiudi gli occhi e ondeggia lentamente e dolcemente da una parte all'altra.
Ripetere i due stadi, alternandoli, per tre volte.


 Osho

lunedì 28 dicembre 2015

Contemplare l'essere del Buddha

28 DICEMBRE 2015




Tieni nella tua stanza una statuina del Buddha e, ogni volta che ne hai il tempo, osservala semplicemente.


Le statue del Buddha non vennero create solo come immagini, ma anche come oggetti di meditazione. Non rappresentano il vero Buddha: non gli assomigliano affatto. Sono una metafora. Non rappresentano l'aspetto fisico del Buddha, bensì la sua grazia interiore. Non è che egli avesse questa conformazione fisica, questo volto, questo naso e questi occhi: quello non è importante. Non è un'immagine realistica, è surreale. 

Accenna a una realtà che trascende la cosiddetta realtà, è uno yantra. Si può entrare in meditazione semplicemente guardandolo. Per questo furono create migliaia di statue del Buddha: nessun altro uomo ha tante statue quante ne ha il Buddha. In alcuni templi, in un singolo tempio sono raccolte diecimila statue del Buddha, semplicemente per creare un'atmosfera meditativa. 

Ovunque giri lo sguardo vedi un Buddha, ne sei circondato, la fisionomia del Buddha, l'essere del Buddha, quel silenzio, quella grazia, quegli occhi chiusi, quella posizione immobile, quell'equilibrio, quella simmetria. Quelle statue del Buddha sono musica scolpita nel marmo, sermoni nella pietra.

Osho

domenica 27 dicembre 2015

Guardare fisso in uno specchio

27 DICEMBRE 2015


Chiudi la porta della tua stanza e metti un grande specchio davanti a te. La stanza deve essere buia. Quindi accendi una candela di fianco allo specchio, in modo che non venga riflessa direttamente. Lo specchio riflette solo il tuo volto e non la fiamma. Poi fissa con insistenza i tuoi occhi, senza battere le ciglia. È un esperimento di quaranta minuti, e nel giro di due o tre giorni riuscirai a non muovere più gli occhi.

Anche se vengono le lacrime, lasciale venire, ma continua a non battere le ciglia e a fissare i tuoi occhi riflessi. Non muovere lo sguardo. Continua a fissarti negli occhi, i tuoi occhi, e nel giro di due o tre giorni ti accorgerai di un fenomeno singolare: il tuo volto assumerà nuove fisionomie. Ti potrai perfino spaventare. Il volto nello specchio comincerà a cambiare. A tratti comparirà un volto molto diverso che non riconoscerai neppure come il tuo.

Ma di fatto tutti questi volti ti appartengono. Ora la mente subcosciente è pronta ad esplodere. Questi volti, queste maschere, ti appartengono. Può apparire perfino un volto che appartiene a una vita passata. Dopo una settimana di concentrazione costante, per quaranta minuti ogni giorno, il tuo volto diventerà un flusso, un film. Volti diversi continueranno ad apparire per poi scomparire... e dopo tre settimane non riuscirai più a ricordare quale sia il tuo vero volto. Non sarai più in grado di ricordare il tuo volto, perché ne avrai visti passare troppi.

Se perseveri, dopo la terza settimana, un giorno all'improvviso accadrà la cosa più strana: tutto a un tratto lo specchio non rifletterà più alcun volto. Lo specchio sarà vuoto, tu starai contemplando il vuoto. Non ci sarà nessun volto. Questo è il momento: chiudi gli occhi e guarda in faccia il tuo inconscio.
Sarai nudo, completamente nudo, cosi come sei in realtà. Ogni inganno sarà caduto.


Osho

sabato 26 dicembre 2015

TRATAK: la tecnica della contemplazione

26 DICEMBRE 2015


Se per un'ora al giorno fissi una fiamma e pratichi questa tecnica per alcuni mesi, il tuo terzo occhio inizia a funzionare alla perfezione. Diventi più attento, più luminoso.
La parola tratak deriva da una radice che significa lacrime, quindi devi guardare la fiamma finché gli occhi non iniziano a lacrimare. Continua a fissare, senza battere le ciglia, e il terzo occhio inizierà a vibrare.

Di fatto la tecnica della contemplazione non ha niente a che vedere con l'oggetto, è in rapporto al modo in cui si guarda. Perché quando guardi una cosa senza battere le ciglia, ti concentri, mentre la natura della mente è costante movimento. Se guardi senza distrarti, senza muoverti affatto, la mente si troverà inevitabilmente in difficoltà.

La mente per sua natura si sposta da un oggetto all'altro, è in movimento costante. Se fissi l'oscurità o una luce o qualsiasi altra cosa, se fissi veramente, il movimento della mente si interrompe, perché se la mente continua a muoversi ti sarà impossibile fissare, l'oggetto della tua concentrazione continuerà a sfuggirti. Quando la mente si sposta su qualcos'altro, te ne dimenticherai, non riuscirai più a ricordare cosa stavi guardando. L'oggetto è sempre presente, ma per te sarà scomparso, perché tu non ci sei più: ti sei spostato nel pensiero.

Contemplare: tratak significa non permettere alla tua consapevolezza di spostarsi. E se non permetti alla mente di muoversi, in un primo tempo si ribellerà, lotterà con tutte le sue forze, ma se perseveri nell'arte della contemplazione, pian piano la mente cesserà di ribellarsi. Per alcuni istanti si fermerà. E quando la mente si ferma, compare la non-mente, poiché la mente può esistere solo nel movimento, il pensiero può esistere solo nel movimento. Quando non c'è movimento il pensiero scompare, non ti è possibile pensare, perché pensare significa movimento, spostarsi da un pensiero all'altro. È un processo.

Se fissi costantemente un oggetto, restando assolutamente sveglio e attento... perché è anche possibile fissare con occhi spenti, in questo caso continuerai a pensare: sono occhi spenti, occhi che non vedono. Puoi guardare con gli occhi di un cadavere, ma allora la tua mente continuerà a muoversi. E questo non ti servirà a niente. La contemplazione non implica solo gli occhi, ma tutta la tua mente messa a fuoco attraverso gli occhi.


Per cui qualunque sia l'oggetto — dipende: se ti piace la luce, va benissimo; se ti piace l'oscurità, va bene ugualmente —; qualunque sia l'oggetto è profondamente irrilevante, l'importante è fermare completamente la mente tramite la contemplazione, metterla a fuoco, si da arrestare il movimento interiore, l'irrequietezza; si da fermare la vacillazione interiore. Tu guardi semplicemente, senza far nulla. Questa contemplazione profonda, ti trasformerà completamente. Diventerà una meditazione.

Osho

venerdì 25 dicembre 2015

Medita sulla luce

25 DICEMBRE 2015



Più mediti sulla luce, più avrai la sorpresa di sentire dentro di te qualcosa che si apre simile allo schiudersi di un bocciolo di fiore.

La meditazione sulla luce è una delle più antiche; in ogni epoca, in ogni paese, in tutte le religioni, ha avuto importanza per una ragione precisa: perché nel momento in cui mediti sulla luce, qualcosa dentro di te che non era mai sbocciato comincia a schiudere i suoi petali. Il semplice meditare sulla luce crea lo spazio per la sua fioritura.

Quindi considerala la tua meditazione. Ogni volta che ti è possibile, chiudi gli occhi e visualizza una luce. Ogni volta che vedi una luce, entraci in armonia. Non continuare a ignorarla. Mettiti in adorazione: può essere un'alba, può essere una semplice candela nella stanza, ma assumi un atteggiamento di preghiera e verrai ricompensato.

Se riesci a mantenere un'armonia costante con la luce, la benedizione sarà immensa.


Osho

giovedì 24 dicembre 2015

Diventa una canna di bambù

24 DICEMBRE 2015


La meditazione è un modo per entrare in rapporto, per incontrare il proprio sentirsi soli: invece di sfuggirlo, scendere in profondità nel sentirsi soli per vedere con esattezza di cosa si tratta. E a quel punto ti aspetterà una sorpresa: al suo centro non è affatto un sentirsi soli. Colà dimora l'essere soli, che è un fenomeno completamente diverso.

Alla periferia c'è il sentirsi soli e al centro si è soli. La periferia è isolamento e il centro è solitudine. E una volta che hai conosciuto la bellezza del tuo esser solo, sarai una persona totalmente diversa: non ti sentirai mai più solo. Perfino sulle montagne o nei deserti, dove sarai assolutamente solo, non ti sentirai più isolato, perché nella tua solitudine saprai che Dio è con te, la tua solitudine avrà profonde radici in Dio e non ti preoccuperai più della presenza o meno di qualcuno: sarai appagato nel tuo stesso essere, avrai una pienezza interiore...

Ora ti senti isolato perfino in mezzo a una folla. E io ti dico, se conosci la tua solitudine, non ti sentirai solo neppure nel tuo isolamento.

A quel punto cominci a traboccare come una fontana: da quella solitudine sorge la fragranza dell'amore, e da quella solitudine nasce la creatività: perché da quella solitudine inizia a manifestarsi Dio. Tu diventi una canna di bambù... e lui si mette a suonare. Ma il canto viene sempre da lui.


 Osho

mercoledì 23 dicembre 2015

Humming

23 DICEMBRE 2015




Humming indica in inglese il suono «mmmmmmmm» emesso a bocca chiusa.

Emettere il suono «mmmmmmmm» a bocca chiusa può essere una tecnica straordinaria e lo puoi fare ovunque... almeno una volta al giorno; se puoi farlo due volte è ancora meglio. È una musica interiore cosi bella che reca pace a tutto il tuo essere; le tue parti contrastanti cominciano a entrare in sintonia e col tempo sentirai sorgere nel tuo corpo una musica sottile. Dopo due o tre mesi, mentre stai semplicemente seduto in silenzio, sentirai una musica sottile, un'armonia interiore, una sorta di vibrazione. 

Tutto funziona a meraviglia, come il motore di una macchina appena messo a punto.

Un bravo guidatore sa quando qualcosa non va. I passeggeri forse non se ne accorgono, ma un bravo guidatore sente immediatamente quando il ronzio cambia. Non è più armonioso, è subentrato un rumore nuovo. Nessun altro ci fa caso, ma chi ama guidare si renderà subito conto che qualcosa non va. Il motore non funziona più come dovrebbe.

Anche tu, grazie alla tecnica dell'humming, pian piano ti accorgerai quando nel tuo corpo qualcosa non va: se hai mangiato troppo sentirai che la tua armonia interiore « perde colpi » e dovrai scegliere: o il troppo cibo o l'armonia interiore. E l'armonia interiore è cosi preziosa, cosi divina, un'estasi tale, a chi importa più del cibo?

E senza esserti imposto una dieta, ti accorgerai che mangi in modo più equilibrato. Quando L’humming interiore andrà ancor più a fondo, sarai in grado di distinguere quale cibo lo disturba; se mangi qualcosa di pesante che non riesci a digerire, quella musica perde la sua perfezione.

Una volta che L’humming sarà iniziato, vedrai quando il sesso si risveglia e quando si acquieta, e se il marito e la moglie praticano entrambi la meditazione, ti sorprenderà constatare quale armonia sorge tra due persone e come diventano intuitive, per cui una saprà subito se l'altra si sente triste. Non occorre dirlo; quando il marito è stanco, la moglie lo sa istintivamente perché entrambi funzionano sulla stessa lunghezza d'onda.

La meditazione non è altro che un ritorno a casa, un semplice riposo interiore. Non è il canto di un mantra, non è neppure preghiera: è un semplice ritorno a casa per riposarsi un poco. Non andare da nessuna parte è meditazione, essere semplicemente dove si è. Non esiste un altro posto: essere semplicemente dove si è, occupare solo lo spazio in cui ci si trova...


Osho

martedì 22 dicembre 2015

Reddito di cittadinanza a Livorno!

22 DICEMBRE 2015

MOVIMENTO 5 STELLE

"Il reddito di cittadinanza a Livorno è realtà. La mia giunta ha dato il via libera - in via sperimentale per i prossimi 6 mesi -– al "reddito di cittadinanza locale", in attesa che Governo e Parlamento si diano una mossa. Una misura, come si legge nelle delibera, a favore di coloro che si trovano temporaneamente in condizioni tali da non poter far fronte al proprio mantenimento e a quello della propria famiglia; svolge la duplice funzione di integrazione al reddito e di prevenzione sociale.
Si tratta di un beneficio mensile pari a 500 euro a nucleo familiare.
Chi può accedere
Per accedere al reddito di cittadinanza locale, bisogna essere cittadini italiani, o di paesi Ue, o, se extracomunitari, si deve essere in possesso di Carta di Soggiorno. È necessario essere residenti nel Comune di Livorno da almeno 5 anni ed avere dai 35 anni all’età pensionabile. Bisogna essere disoccupati e non trovarsi in stato detentivo, né essere sottoposti a misure alternative. Essere iscritti al Centro per l'Impiego, appartenere a un nucleo familiare con ISEE non superiore a 6.530 euro . Non avere una seconda casa e non abitare in residenze di lusso. Non possedere auto di grosse dimensioni acquistate nell’ultimo anno.
Cosa comporta
Chi accede al reddito di cittadinanza locale deve fornire immediata disponibilità al lavoro; rendersi disponibile a svolgere lavori socialmente utili indicati dal Comune per almeno 4 ore settimanali; partecipare a progetti eventualmente gestiti dai comuni e utili alla collettività, da svolgere a Livorno o nei comuni più vicini che ne facciano richiesta, per non più di 8 ore settimanali. La partecipazione ai progetti è facoltativa per i disabili. Chi beneficia del reddito di cittadinanza locale deve garantire la frequenza della scuola dell’obbligo dei figli, qualora li abbia. Ovviamente, deve comunicare qualsiasi variazione della situazione reddituale, patrimoniale, lavorativa, familiare che comporti la perdita del diritto.
Quando si perde
Il reddito di cittadinanza locale può essere revocato qualora il beneficiario non accetti una proposta di lavoro. Se dovessero venir meno i requisiti grazie ai quali è stato ammesso al provvedimento. Se ha falsificato le carte per accedere al reddito di cittadinanza o per ottenere una migliore posizione in graduatoria e in ogni caso abbia rilasciato dichiarazione mendaci e se svolge lavoro in nero (in tutti questi casi è tenuto a rimborsare quanto percepito).
Gli uffici del Comune di Livorno moniteranno gli interventi, producendo valutazioni e verifiche, e una relazione sull'andamento del servizio per programmare, eventualmente, interventi calibrati sulla base delle reali esigenze emergenti. Anche la polizia municipale sarà coinvolta nelle verifiche.
Nessuno credeva che riuscissimo a farlo, ma da oggi il reddito di cittadinanza è realtà." Filippo Nogarin, sindaco M5S Livorno

lunedì 21 dicembre 2015

Il nome di Gesù

21 DICEMBRE 2015

Se il nome di Gesù ti commuove, siedi in silenzio e lasciati muovere da quel nome. Ogni tanto ripeti in silenzio « Gesù » e poi aspetta. Quello diventerà il tuo mantra. È cosi che nascono i veri mantra. Nessuno vi può dare un mantra: lo devi scoprire da solo, ciò che ti si adatta, ciò che ti commuove, che produce un impatto profondo sulla tua anima... se è « Gesù », benissimo: siedi in silenzio, ripeti semplicemente « Gesù » e aspetta. 

Lascia che quel nome scenda in profondità, sempre più a fondo nei recessi del tuo cuore; lascia che raggiunga la tua essenza più intima. Non ostacolarlo! Se hai voglia di danzare, bene; se cominci a piangere, bene; se cominci a ridere, bene. Lascia che accada, non interferire, non intrometterti. Abbandonati, e avrai le tue prime intuizioni sulla preghiera e la meditazione e le tue prime intuizioni di Dio. I primi raggi inizieranno a penetrare l'oscura notte della tua anima.


Ogni suono che ti sembra estetico e bello, ogni suono che crea un'emozione di gioia nel cuore, andrà bene, anche se non appartiene a nessun linguaggio. Questo non è affatto importante: puoi scoprire semplici suoni puri che scendono a profondità maggiori. Questo perché quando usi una parola, ha significati precisi e quei significati creano una limitazione. Quando usi un suono puro, non ha limiti, è infinito.

Osho

sabato 19 dicembre 2015

Il canto

19 DICEMBRE 2015

La musica crea un'armonia tale che perfino Dio si mette a battere il tempo e ti accompagna nel ritmo. La musica è una manifestazione dell'assoluto... all'improvviso il cielo inizia a toccarti; e tu sei sopraffatto dal divino. E quando sei vicino all'aldilà, quando senti i suoi passi, qualcosa in te risponde, diventa silente, quieto, tranquillo, più calmo, più raccolto.

Il canto è divino, è una delle attività più sacre. Solo la danza può competere col canto, si avvicina a questa espressione. Perché il canto e la danza sono manifestazioni del divino? Perché sono espressioni in cui ti puoi perdere totalmente. Puoi immergerti totalmente nel canto, al punto che scompare colui che canta e rimane solo il canto, oppure colui che danza scompare e rimane solo la danza. E quello è il momento della metamorfosi, della transfigurazione, quando il cantante non è più e rimane solo il canto. 

Quando la tua totalità è diventata un canto o una danza, quella è preghiera.

Non importa cosa canti; non importa se è un canto religioso, ma se riesci a cantare con tutto te stesso, è sacro. E viceversa: puoi cantare un inno sacro, venerato nei secoli, ma se non sei totalmente coinvolto, è profano. Il soggetto del canto non importa: ciò che conta è la qualità che tu immetti nel canto, la totalità, l'intensità, la tua fiamma.

Non ripetere le canzoni di altri, perché in esse non vi è il tuo cuore e in quel modo non puoi riversare il tuo cuore ai piedi del divino. Lascia che nasca un canto tuo. Dimentica la metrica e la grammatica. Dio non è molto pedante, e non bada alle parole che usi. Si interessa di più al tuo cuore.

Quando la musica ti circonda, ti sommerge, ti travolge e in te inizia a fiorire la meditazione, vivi una delle esperienze più grandi della vita: quando la meditazione e la musica si incontrano, il mondo e Dio si incontrano, la materia e la consapevolezza si incontrano. Questa è unio mystica, l'unione mistica.


 Osho

venerdì 18 dicembre 2015

Whirling meditation

18 DICEMBRE 2015

Whirling, la danza roteante dei Sufi, è una delle tecniche di meditazione più antiche, una delle più potenti. Scende a una profondità tale che una sola esperienza può trasformarvi totalmente. Ruota su te stesso con gli occhi aperti, come fanno i bambini, come se il tuo essere interiore fosse diventato un centro e tutto il tuo corpo una ruota, la ruota del vasaio che gira e rigira... tu sei al centro, ma tutto il corpo ruota intorno a te.

Si consiglia di non mangiare né bere nelle tre ore che precedono la meditazione. È meglio stare a piedi nudi e indossare un vestito comodo, la meditazione si divide in due stadi, uno di rotazione e uno di riposo, e non ha un limite di tempo: può continuare per più ore, ma è consigliabile non fermarsi prima dello scadere dì un'ora, cosi da entrare a fondo nella sensazione di energia turbinante.

La rotazione avviene in direzione antioraria, restando sempre nello stesso punto; il braccio destro deve essere sollevato verso l'alto con il palmo della mano rivolto in alto; il braccio sinistro invece è abbassato, con il palmo della mano rivolto in basso. Chi non si sente a suo agio nella rotazione antioraria, può ruotare in senso orario. Lascia che il corpo sia disteso e tieni sempre gli occhi aperti ma non a fuoco, in modo che le immagini perdano i contorni e diventino fluide. Rimani in silenzio.

Per i primi quindici minuti ruota lentamente. Poi aumenta la velocità gradualmente nei successivi trenta minuti, finché non verrai rapito dalla rotazione e diventerai un turbine di energia: la periferia è un tornado in movimento, ma al centro il testimone sarà immobile e silente.

Quando la rotazione è cosi veloce da non permetterti di stare in piedi, il corpo cadrà da solo. Non decidere quando cadere, e non tentare di controllare la tua caduta: se il tuo corpo è rilassato atterrerai con leggerezza e la terra assorbirà la tua energia.
Una volta caduto, inizierà la seconda parte della meditazione. 

Girati immediatamente sullo stomaco in modo che l'ombelico venga a contatto con il suolo. Se qualcuno trova eccessivamente scomoda questa posizione, si dovrà sdraiare sulla schiena. Ascolta il tuo corpo che si fonde con la terra, come un bimbo che si rannicchia sul seno della madre. Tieni gli occhi chiusi, rimani passivo e in silenzio per almeno quindici minuti.

Al termine della meditazione rimani il più quieto e il più inattivo possibile.

Durante la rotazione qualcuno proverà un senso di nausea, ma è una sensazione che dovrebbe scomparire nel giro di due o tre giorni. Se persiste, interrompete la meditazione.


Osho

Led Zeppelin - No Quarter Live 1973 18-12-2015

Osho: Ecstasy: The Forgotten Language

18 DICEMBRE 2015


Chapter 1: A Journey into Love
I. 13. Mo ko kahan dhunro bande

O friend, where dost thou seek me?
Lo! I am beside thee.
I am neither in temple nor in mosque:
I am neither in Kaaba nor in Kailash:
Neither am I in rites and ceremonies,
nor in yoga and renunciation.
If thou art a true seeker,
thou shalt at once see me:
thou shalt meet me in a moment of time.
Kabir says: “O friend!
God is the breath of all breath.”

I. 57. Sadho bhai, jivat hi karo asa

O friend! Hope for him whilst you live,
know whilst you live,
understand whilst you live:
for in life deliverance abides.
If your bonds be not broken whilst living,
what hope of deliverance in death?
It is but an empty dream,
that the soul shall have union with him
because it has passed from the body.
If he is found now, he is found then,
if not, we do but go to dwell
in the city of death.
If you have union now,
you shall have it hereafter.
Bathe in the truth, know the true guru,
have faith in the true name!
Kabir says: “It is the spirit of the quest which helps:
I am the slave of this spirit of the quest.

Here I go again - I will sing the same old song. Yet it is not the same old song. It cannot be. Manu says there is nothing new under the sun and he is right. And Heraclitus says you cannot step in the same river twice, and he is right too. Existence is old and new, both together, and my song is that of existence itself. I am just a vehicle to sing it to you, to spread it to you. But I am not the singer; I am just a passage. Remember it: it may look the same, yet it is not the same. Words may be the same, the appearance may be the same, but something vital goes on continuously changing. Have you ever come across the same morning again? Have you ever seen the same sky again? And yet the sky is the same and the sun is the same.

Both Manu and Heraclitus are true together; taken separately they both are false. Life is a contradiction. Life is paradoxical. That’s why it is so charming and so beautiful. It exists through opposites. It is vast, it contains contradictions. It is new and old both. It is life and death both, together. So I say to you I will sing the same old song and yet it is not going to be the same. Listen attentively.

2
Before we enter into the words of the mystic poet Kabir, it will be good to know something about Kabir. Much is not known, fortunately, because when you know too much about the person, it creates more complexities in understanding him. When you don’t know anything about the person himself, then there is less complexity. That’s why in the East it has been one of the most cherished old traditions not to say much about the mystics, so that it never hinders people. We don’t know much about Krishna and we don’t know much about Buddha; or all that we know about them is more mythological than historical - not true, fictitious. But about Kabir, even fiction does not exist. And he is not very ancient, yet he lived in such a way that he has effaced himself completely. He has not left any marks.
Only politicians leave marks on time, only politicians are that foolish. The mystics live in the timeless. They don’t leave any marks in time, they don’t leave any signatures on time. They don’t believe in signing on the sands of time. They know it will be effaced so there is no point in it.
Kabir has not said much about himself, nothing much is known about him. Not even this much is known - whether he was a Hindu or a Mohammedan. The story goes that he was born a Mohammedan but was brought up by a Hindu. And this is beautiful, this is how it should be. Hence his richness. He has the heritage of two rich traditions: Hindu and Mohammedan. If you are just a Hindu, of course, you are poor. If you are just a Mohammedan you are poor.
Look at my richness. I am a Hindu and a Mohammedan and a Christian and a Sikh and a Parsi. Not only that, I am theist and I am atheist too. I claim the whole heritage of humanity, I claim all. I don’t reject anything. From charvakas to buddhas, I claim all. The whole of humanity is yours, the whole evolution of human consciousness is yours. But you are so miserly. Somebody has become a Hindu; he claims only a corner - and lives in that corner, crippled and paralyzed. In fact, the corner is so narrow you cannot move. It is not spacious enough. A religious person will claim all - Buddha, Mahavira, Christ, Zarathustra, Lao Tzu, Nanak, Kabir, etcetera, etcetera. He will claim all. They are all part of me, they are all part of you. Whatsoever has happened to human consciousness, you carry the seeds of it in you.
This is the one thing to be understood about Kabir: that he was born as a Mohammedan and brought up by a Hindu. And it never became conclusive to whom he had really belonged. Even at the time when he was dying it was disputed amongst his disciples. The Hindus were claiming his body, the Mohammedans were claiming his body.and a beautiful parable:
Kabir had left a message that “When I am dead.” He knew it was going to happen - people are foolish, they will claim the body and there is going to be conflict - so he had left a message: “If there is any conflict, just cover my body with a sheet and wait, and the decision will come.”
And the story says that the body was covered and the Hindus started praying and the Mohammedans started praying and then the cover was removed, and Kabir had disappeared, only a few flowers were there.
Those flowers were divided. Even disciples are stupid.
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 This parable is beautiful. I call it a parable, I don’t say it really happened, but it shows something. A man like Kabir has already disappeared. He is not in his body. He is in his inner flowering. His sahasrar, his one-thousand-petaled lotus, has flowered. You are in the body only to a certain extent. The body has a certain function to fulfill; the function is that of consciousness flowering. Once the consciousness has flowered, the body is non-existential: it does not matter whether it exists or not. It is simply irrelevant.
The parable is beautiful. When they removed the cover there were only a few flowers left: Kabir is a flowering. Only a few flowers, and the stupid disciples, even then they couldn’t understand. They divided the flowers.
Remember one thing: all ideologies are dangerous. They divide people. You become a Hindu, you become a Mohammedan, you become a Jaina, a Christian: you are divided. All ideologies create conflict. All ideologies are violent. A real man of understanding has no ideology. Then, he is undivided; then, he is one with the whole of humanity. Not only that, he is one with the whole of existence. A real man of understanding is a flowering. This flowering, we will be discussing.
These songs of Kabir are tremendously beautiful. He is a poet, he is not a philosopher. He has not created a system, he is not a theoretician or a theologian. He is not interested in doctrines, in scriptures. His whole interest is in how to flower and become godly. His whole effort is how to make you more loving, more alert.
It is not a question of learning much; on the contrary, it is a question of unlearning much. In that way he is very rare. Buddha, Mahavira, Krishna, Ram: they are very special people. They were all kings, and they were well educated, well cultured. Kabir is a nobody, a man of the masses, very poor, very ordinary, with no education at all, with no culture - and that is his rarity.
Why do I call it his rarity? - because to be ordinary in the world is the most extraordinary thing. He was very ordinary, and he remained ordinary.
The natural desire of the human mind is to become special, to become special in the ways of the world: to have many degrees, to have much political power, to have money, wealth - to be special. The mind is always ready to go on some ego trip. And if you are fed up with the world, then again the ego starts finding new ways and new means to enhance itself: it becomes spiritual. You become a great mahatma, a great sage, a great scholar, a man of knowledge, a man of renunciation; again you are special.
Unless the desire to be special disappears, you will never be special. Unless you relax into your ordinariness, you will never relax.
The really spiritual person is one who is absolutely ordinary. Kabir is very normal. You would not have been able to find him in a crowd. His specialty is not outward. You cannot just find him by looking at his face. It is difficult. Buddha was special, a very beautiful man, a charismatic personality. Jesus is very special, throbbing with revolution, rebellion. But Kabir? Kabir is absolutely ordinary, a normal person.
Remember, when I say normal, I don’t mean the average. The average is not the normal. The average is only normally abnormal; he is as mad as all others are. In fact, in the world normal persons don’t exist.
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I have heard:
A famous psychiatrist conducting a university course in psychopathology was asked by a student, “Doctor, you have told us about the abnormal person and his behavior, but what about the normal person?”
The doctor was a little puzzled, and then he said, “In my whole life I have never come across a normal person. But if we ever find him, we will cure him!”
Kabir is really that normal person that you never come across in life - with no desire to be special. When he became enlightened, then too he remained in his ordinary life: he was a weaver; he continued to weave.
His disciples started growing in numbers - hundreds, and then thousands, and then many more thousands were coming to him. And they would always ask him to stop weaving clothes: “There is no need. We will take care of you.” But he would laugh and he would say, “It is better to continue as God has willed me. I have no desire to be anything else. Let me be whatsoever I am, whatsoever God wants me to be. He wants me to be a weaver, that’s why I am a weaver. I was born a weaver and I will die as a weaver.”
He continued in his ordinary way. He would go to the marketplace to sell his goods. He would carry water from the well. He lived very, very ordinarily. That is one of the most significant things to be understood. He never claimed that he was a man of knowledge - because no man of knowledge ever claims. To know is to know that to know is not to know, and that not to know is to know. A real man of understanding knows that he does not know at all. His ignorance is profound. And out of this ignorance arises innocence. When you know, you become cunning. When you know, you become clever. When you know, you lose that innocence of childhood.
Kabir says he is ignorant, he does not know anything. And this has to be understood, because this will make the background in your mind for his poetry. From where is this poetry coming? It is coming out of his innocence, flowering out of his innocence. He says he does not know.
Have you ever observed the fact that in life we go on claiming that we know, but we don’t know? What do you know? Have you known anything, ever? If I ask why the trees are green, will you be able to answer it? Yes, the best answer that I have heard is from D.H. Lawrence.
A small child was walking with him in a garden and the child asked - as children are prone to ask - “Why are the trees green?”
D.H. Lawrence looked at the trees, looked into the eyes of the child, and said, “They are green because they are green.”

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That’s the truest answer ever given. What else can you say? Whatsoever else you say will be foolish; it will not make any sense. You can say trees are green because of chlorophyll, but why is chlorophyll green? The question remains the same. I ask you one question, you give me an answer - but the question is not really answered.
You have lived with a woman for thirty years, and you call her your wife, or with a man, for fifty years. Do you know the man or the woman? A child is born to you: do you know him? Have you looked into his eyes? Can you claim that you know him? What do you know? Do you know a piece of rock? Yes, scientists will give many explanations, but they don’t become knowledge. They will say electrons and protons and neutrons. But what is an electron? And they shrug their shoulders; they say, “We don’t know.” They say, “We don’t know yet,” in the hope that someday they will be able to know. No, they will never be able to know, because first they said, “The rock is made of atoms,” and when it was asked what an atom is, they said, “We don’t know yet.” Then they said, “The atom consists of electrons.” Now we ask what an electron is; they say, “We don’t know yet.” Someday they will say the electron consists of this and that, x, y, z, but that doesn’t make any difference.
The ultimate remains irreducible to knowledge. The ultimate remains a mystery.
If the ultimate is a mystery, then life becomes a life of wonder. If the ultimate is not known, then poetry arises. If the ultimate is known - or you think that it is known - then philosophy arises. That is the difference between philosophy and poetry.

And Kabir’s approach is that of a poet, of a lover, of one who is absolutely wondering what it is all about. Not knowing it, he sings a song. Not knowing it, he becomes prayerful. Not knowing it, he bows down. The poet’s approach is not that of explanation. It is that of exclamation. He says, “Aha! So here is the mystery!”
And wherever you find mystery there is existence. The more you know, the less you will be aware of it; the less you know, the closer existence will be to you. If you don’t know anything, if you can say with absolute confidence, “I don’t know”; if this “I don’t know” comes from the deepest core of your being, then existence will be in your very core, in the very beat of your heart. And then poetry arises. Then, you fall in love with this tremendous mystery that surrounds you.
That love is religion. Religion is not after any explanations. Religion is not a quest for the explanation. Rather, it is an exploration of love, a non-ending journey into love.
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I invite you to come with me into the innermost realm of this madman Kabir. Yes, he was a madman - all religious people are. Mad, because they don’t trust reason. Mad, because they love life. Mad, because they can dance and they can sing. Mad, because to them life is not a question, not a problem to be solved but a mystery into which one has to dissolve oneself.
One thing more about Kabir’s approach. He is life-affirmative. That too is an indication of a real man of understanding. There are two types of people in the world: the people who indulge and the people who renounce. They look opposite to each other but they are not. They are two aspects of the same coin.
The people who indulge are continuously frustrated because no indulgence brings you joy. You can indulge - you can waste your life, you can waste your opportunity, your energy - but no enjoyment ever comes out of indulgence. If indulgence could have given joy, then nobody would ever have renounced.
People renounce because indulgence fails - but then they move to the other extreme. Thinking that indulgence has not helped, they move to the opposite: they become against life, they become anti-life, they become life-negative. They start destroying their being; they become suicidal. These are the two types of people you will find: in the market you will find the people who indulge, and in the monasteries you will find the people who renounce.
Kabir belongs to neither. A real man of understanding is a great synthesis. He knows that it is not a question of indulgence or renunciation; it is a question of awareness. Be in the world, but be with awareness. Don’t go anywhere, don’t have antagonistic attitudes toward life. Kabir is tremendously life-affirmative. He loved, he had a wife, he had two children, and he lived the life of a householder, and yet was one of the greatest seers of the world - lived in the world and remained untouched. That’s his beauty. He is a lotus flower.
If you go to your so-called mahatmas, they create antagonism toward life; they make you life-negative. They teach you that life is the enemy, it is evil. They make you feel as if God and life are contraries: you can’t have both. Kabir says you can have both, because life and God are not enemies. Life is God manifest; God is life unmanifest. God and life are one force, one energy, one movement. When God is not visible he is God; when he becomes visible he is life. And this goes on continuously - he becomes visible, he becomes invisible. It is like breathing: you breathe out, you breathe in.
The old Indian scriptures say that existence is when God breathes out, and when God breathes in there is nonexistence. The whole of existence disappears when he breathes in; when he breathes out, the whole of existence appears. It is one breath going in and out. When God breathes out, you are born; when he breathes in, you disappear in death.
But you never leave God. The outgoing breath is as much his as the ingoing breath. And one has to understand this dynamism, this dialectic. Kabir is neither for the world nor for renunciation.
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And his assertions are very simple, down-to-earth. He is not dramatic. He is not a preacher, and he is not worried whether you are impressed by him or not. He simply relates whatsoever he has experienced. He never exaggerates. He never proves his assertions through any logic. He simply asserts. They are pure statements.
I have heard a beautiful story concerning a young pastor who had dabbled with the theater before entering divinity school, and wanted to give his first sermon in a new church a dramatic send-off. Noticing that there was a scuttle in the roof above the pulpit, he deliberately chose as his text “The Holy Ghost descended in the form of a dove,” then arranged to have the sexton open the scuttle at just the right moment, releasing a white dove which the pastor had trained to alight on his shoulder.
On the evening of the service, he led carefully up to his climax, intoning, “And the Holy Ghost descended in the form of a dove” but nothing happened. Louder, and angrily, he repeated his text, upon which the scuttle door opened slightly and the voice of the sexton was heard by the whole congregation, wheezing, “Your Reverence, the cat ate up the Holy Ghost. Shall I let down the cat?”
Kabir is not dramatic at all. His assertions are simple. His assertions are just from his heart. He is not scholarly either. His poetry is pure, uncontaminated by scripture. His poetry can be understood by anyone who is innocent enough.
So in the beginning of the journey I would like to say to you, be innocent; only then will you be able to understand Kabir. Don’t bring your mind in, don’t start arguing with him, because he is not a logician. When you go to see a painting, you don’t argue with the painting. You enjoy it. When you go to listen to a musician playing on his guitar, you don’t argue. When you go to a poet, you don’t argue. You listen to the poetry. There is no argument in your head.
But about religion, there is difficulty. When you come to listen to a religious person you argue. And the responsibility lies with the so-called religious people themselves because they have been arguing. There have been foolish people who have even tried to prove God through argument, as if God depends on your argument; as if, if you cannot argue, he will not be able to be there - he will become nonexistent; as if God were a syllogism.
Kabir is not going to give you any argument. His assertions are just like the Upanishads, or Mohammed’s assertions in the Koran, or Jesus’ assertions in the Bible - just statements. He feels, he sings about his feeling. Please feel him. There is no question of using your head. Put your heads aside.
There are people for whom it is very difficult to put their heads aside. They have completely forgotten how to put it aside. The head is always on top of them - chattering, arguing, choosing, rejecting, accepting, valuing, judging, condemning - “Yes, according to me it is like this, and according to me not like this.”
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There is no need for God to be according to you. He is not obliged to be according to you. If you want to understand, you will have to silence your mind. Listen to Kabir as one listens to poetry. He is a poet.
I have heard about a lad who was such a mathematical wizard that at the age of twelve he could do calculations in his head that had stumped Albert Einstein when he was forty. Unfortunately, this prodigy was so involved in equations that he had no time for anything else. By and by, he was becoming crazy. The family was very concerned. In an attempt to divert him, his parents took him to an all-star revival of Peter Pan, and were delighted to note that he was utterly engrossed throughout the first act.
At the intermission, his father said cheerfully, “Well, son, I see you are enjoying the play.”
“Do you know,” answered the son, “there were 71,832 words in that act?”
Now this is no way to enjoy..
So don’t listen to the words. Listen to the silence that surrounds the words. Don’t listen to the words. Listen to the poetry that surrounds the words, listen to the rhythm, the song; listen to Kabir’s celebration. He is not here to preach anything to you. He is like a cherry tree - in the full moon night the cherry tree has blossomed. Flowers have no arguments; they are simply there. This is an explosion. Kabir has burst into song.
And these are the two possibilities: whenever enlightenment happens, either a person becomes absolutely silent or he bursts into song. These are the two possibilities. When Meher Baba attained he became silent. Then, his whole life he remained silent. When Meera attained she started dancing and singing. These are the two possibilities: either one becomes absolutely silent or one’s whole life becomes a song. Kabir’s life is that of song.
But remember, in his song there is silence. And always remember also, in Meher Baba or people like that there is song in their silence. If you listen attentively to Meher Baba’s silence, you will be full of a song, you will feel it showering on you. And if you listen to Kabir silently, you will see that his song is nothing but a message for silence.
O friend, where dost thou seek me?
Lo! I am beside thee.
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Kabir says don’t seek God somewhere else; he is just beside you. Don’t look for him far away - that will be the way, a sure way, to miss him. He is very close by. In fact to say he is close is not right, because “closeness” also shows distance. He is just within you - he is you! You have never departed from him, you cannot depart from him. He is your nature. Right this moment he is inside you. Looking at me, he is looking at me. Listening to me, he is listening to me.
Once you relax you will know. Tense, you become an ego; relaxed, the ego disappears. Tense, you become cut off; relaxed again, you are no longer frozen - melting, you dissolve into the ocean.
Right now, these are the two possibilities: either you can be an iceberg, frozen, floating in the ocean, feeling that you are separate; or you can melt and become one with the ocean. That’s all. When you think you are, you become frozen, blocked, your energy stops moving - you demarcate yourself, you create a definition for yourself. That very definition becomes your barrier.
O friend, where dost thou seek me?
Lo! I am beside thee.
I am neither in temple nor in mosque:
I am neither in Kaaba nor in Kailash.
So don’t go away for long pilgrimages. God has already happened. You have been carrying him from the very beginning; you have never lost track of him. You may have forgotten, you may have become completely oblivious, you may not be able to remember who you are, but still you are God.
I am neither in temple nor in mosque:
I am neither in Kaaba nor in Kailash:
Neither am I in rites and ceremonies,
nor in yoga and renunciation.
Neither in rites and ceremonies. Religion deteriorates into rituals. When a religion is dead, it becomes ritualistic. When a religion is alive, it remains spontaneous. If you want to pray, let it be spontaneous. Don’t repeat rituals otherwise it is futile, it is meaningless, you are wasting time. If you get up every day - a particular time, a particular prayer, a particular way to do it - and you repeat it in a mechanical way, you will never come to know what prayerfulness is.
It has not to be done really; it has only to be allowed. Sitting silently, looking at the trees, suddenly it is there. Sometimes it comes, sometimes it does not come. It is not within your power to drag it out: a prayer dragged out is no longer prayer.
Prayerfulness is like love. Sometimes it is there and sometimes it is not there. And you are helpless, you cannot do anything about it when it is not there. Or can you do something? You can pretend. You can show that you are very loving - and you know deep down there is no love. You will be false, you will not be authentic. And if you get accustomed to this, by and by, you will forget what real love is. You will become accustomed to the pseudo, to the pretended, to the false.
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If you watch you will see sometimes it comes like a breeze. Right now there is no breeze and the trees are silent. What can they do? They wait. When the breeze comes they will dance. They don’t have a ritual. They don’t say, “Now it is morning and it is time to dance, and where is the breeze?” and if it does not come, “Then we will try on our own, we will do some yoga posture, we will perform some ritual, we will do some exercises and somehow sway.” No, they don’t bother. They wait. Look, they are waiting! When the breeze comes they will dance.
Prayerfulness is like that: it comes. It comes without ever giving you any indication that it is coming.
So remain available. Sometimes, sitting in your bed at night, suddenly it is there - the whole room becomes full of some unknown presence. Not that you can do anything about it. It is there. You can enjoy, you can be joyful, you can delight in it. You can dance; the breeze has come. You can sway, you can sing a song.
And let that song also be of the heart, of this moment. There is no need to repeat anything from somebody else, there is no need to cram. There is no need to repeat the Christian or the Hindu prayer. They are all false. The real prayer simply arises. Sometimes it may be silent. You may not say anything, not even a thank you. And sometimes you may like to talk to God. You may even like to fight with him sometimes. Sometimes one is angry; then what to do? And sometimes one is very, very worshipful, and one bows down. And sometimes one says to God, “Okay, you are here, but I am not in a mood to talk to you. So as I wait for you, you will have to wait for me.” The ways of love are very mysterious - and God will understand.
Let your prayerfulness be very spontaneous, very real. If anger is there, what else can you offer to him? Offer anger. If love is there, offer love. But whatsoever is there, offer, and never pretend something which is not there - and God will understand. God is nothing but the tremendous understanding that existence shows towards you. But if you are false, then you are trying to deceive. And you cannot deceive existence. That is not possible. You can deceive only yourself, and you will go on piling up deceptions upon deceptions around you, and you will be choked, suffocated in your own deceptions. You will die under the burden of your own deceptions.
I am neither in temple nor in mosque:
I am neither in Kaaba nor in Kailash.
Neither am I in rites and ceremonies,
nor in yoga and renunciation.
So don’t go anywhere. Just be wherever you are, and be true and be authentic and be spontaneous.
If thou art a true seeker,
thou shalt at once see me:
If thou art a true seeker. If the passion is there, if the intensity is there, if the urgency is there, then there is no problem. Try to understand this.
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The emphasis of Kabir is on the urgency, on the tremendous desire. It is not a question of rituals. You can be a perfect ritualist, but you will miss. It is a question of intensity, passion. If you cry passionately for him, immediately you will know he is there. If your passion is fiery, you will never miss him. If you miss him then know only one thing: your passion is not yet enough. You are calling him halfheartedly.
People come to me and they say, “Where is God? We cannot see him.” I look at them and I inquire, “Do you really want to seek him, really? Close your eyes,” I say to them, “and look into your heart. Are you really in passionate love with God? Do you really want to see him?” And they say, “Not really.” Then how do you suppose you will know him?
God - I have seen so many people’s hearts - is the last item on their list. There are other things to do first. When all is done, then comes God. He is always the last in the queue. And, of course, the queue is never going to end. God will never be the first this way, because in the world nothing is ever completed. You do one thing - a thousand and one things arise out of it. And you go on getting more and more entangled in the world, and the queue becomes bigger and bigger and God is forced farther back, farther back. And then you want to see him! No, it is not possible.
Only the eyes of tremendous intensity can see him. The third eye is not really a third eye, it is just a passionate desire - so passionate that you are ready to sacrifice your life. If God says, “I can be seen if you sacrifice yourself,” you will not think even for a single moment. You will drop dead. You will say, “Okay, I am ready to die but I am not ready to lose you.” This urgency is what makes a religious person.
If thou art a true seeker, thou shalt at once see me - at once, immediately, in a split second.
.thou shalt meet me in a moment of time.
Kabir says: “O friend!
God is the breath of all breath.”
God is life itself, God is not some faraway goal. God is like the ocean and we are like the fish. And Kabir has said in another reference, “I laugh when I see the fish thirsty in the ocean. I laugh. I cannot believe it, I cannot trust that it is possible. The fish is in the ocean - and thirsty? And asking where the ocean is?” We live in the ocean of godliness - God is life energy. He surrounds you, he surrounds everything. Everything exists in him - exists like him. To exist, there is no other possibility.
But there have been many people who have talked about God without knowing anything about him. They have created many problems. They have created unnecessary anxieties. There are people who talk about God as an inference, not as an experience. They have not known him; they infer: they think about it, they feel that God is needed. It is a necessary hypothesis. Without it they find it difficult. How to explain existence? - so they accept it.

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But God is not a hypothesis. Please, it is good to be an atheist, not to believe in God, but never believe in the hypothesis of God, because an atheist someday may turn into a theist, but a man who believes in the necessity of God, as a hypothesis, will never become religious. From the very beginning he has taken a wrong step. An atheist who says there is no God is at least interested in God - and he cannot rest, because nobody can rest in a no. Nobody can rest in a negative. That’s why an atheist continuously thinks, continuously thinks.
I came across an old man - he is an atheist - and he said, “I am eighty years old, and for at least sixty years, consciously, I have been an atheist and I have been denying, saying that there is no God.”
I said, “This is foolish - to waste sixty years in denying God. If he is not, he is not. Be finished with it.” Sixty years of wasting! And he is a very militant atheist. He goes around the country telling people that there is no God. I said, “Are you mad? If he is not, why are you so worried? Be finished with him. Sixty years continuously - your whole life. Now you are eighty years old, any day death will come. You have wasted your whole life for something which is not.”
He became a little worried about it. He said, “Yes, but nobody told me.you make me very afraid. Yes, that’s true - sixty years.”
I told him, “Even six minutes of so much intensity would have been enough to know whether God really is or not. You have tried for eighty years! And you are very argumentative, and I am not going to argue with you. There is no point in it. I would like to say only one thing: one thing is certain about you, that deep in the unconscious you are still seeking and you are not satisfied with your no. If you were satisfied, you would have enjoyed, you would have lived your life. Why bother about a nonentity? But you are not satisfied, because nobody can be satisfied with a no.”
This has to be understood: satisfaction comes only out of yes, satisfaction comes only out of tremendous positivity. God is nothing but a deep yes toward existence.
But there are people who have logically concluded either God is or God is not. Both are useless. They don’t have any experience.
I have heard about a lecturer who built up a great reputation as an expert on child education, though he had never married himself. The title of his lecture was “Ten Commandments for Parents.”
Then he met the girl of his dreams, married her, and became a father. Shortly thereafter he changed the title of his talk to “Ten Hints for Parents.”
He was blessed with a second offspring - and his talk was relabeled “A Few Tentative Suggestions for Parents.”
When his third child arrived, he quit lecturing altogether.
Only experience can be decisive. It is very easy to talk to others about how to be a good parent. It is very difficult to become a good parent. It is very easy to counsel other people in how they should manage their marriage.
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One day a man came to me from America - he was a marriage counselor - and he said, “I am a marriage counselor, and I have come here because there are many problems in my married life.”
I said, “You are a marriage counselor?”
He said, “Yes, I am. That’s why I have come here, because in America I am very well-known and I cannot go to any other marriage counselor.”
You will find many psychiatrists, psychologists, psychotherapists, amongst my sannyasins. They have been helping other people, not knowing what is what. They have helped too many people. And when I look into them, they are in tremendous need of help. Then I become worried about the people they have been helping.
Remember, only experience can be decisive.
Have you heard the famous anecdote about Jalaluddin Rumi, a Sufi mystic?
A woman came with a child, and the woman said, “Maulana, master, I have tried every way and this child won’t listen. He eats too much sugar. And I know now only one way is possible. If you say something to him, he will listen, because he respects you. He does not understand what you are and who you are, but he respects you. And when I told him, ‘Come with me to Maulana,’ he said, ‘Okay, if he says so, I will stop.’”
Maulana looked at the child, at his trust. He said, “Wait, come after three weeks.” The woman was puzzled. Such a simple thing, and Maulana is known all over the world. People come from faraway countries to tell him great problems, and he solves them immediately - and such a silly thing. He could have said, “Yes, don’t eat sugar,” and the thing would have been closed. Three weeks?
After three weeks the mother came with the child, and Maulana said, “Wait three weeks more.”
The mother said, “What is the matter?”
He said, “Wait. Come after three weeks.”
When the mother came he said, “Okay, listen.” He said to the child. “Stop eating sugar.”
The child said, “Okay, I will stop.”
The mother said, “Now one question arises in my heart - and I will not be at rest. Why did you take six weeks for this?”
And Maulana said, “I like sugar myself. So how can I advise this child? That would have been untrue. So for three weeks I tried, and I failed! Then for three weeks I tried again, and now I have succeeded. Now I can say, ‘Please, you can also stop. Look, I am an old man - even I can stop. You are a child, a young child; you can do anything.’ Now I can say.”
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This is the way of the mystics; this has always been their way. They believe in experience. Whatsoever Kabir says is based, rooted, in his experience.
There are people who go on arguing, debating whether God is or not, whether the soul exists after death or not, whether there is heaven or hell or not. These are foolish things, stupid, a wastage of time. Kabir is not interested in such concepts.
I have heard a beautiful story. Cleveland Amory tells it:
He tells about the time when Newport, Rhode Island, was a summer Mecca of high society. An elegant gentleman and his wife were lounging on the beach when an unfortunate who had ventured too far out in the surf suddenly began to shout “Sauvez-moi! Sauvez-moi!”
“That fellow,” pronounced the elegant gentleman, “is either a Frenchman or a snob.”
While the two of them debated the proposition, the shouts ceased, for the swimmer obligingly drowned.
Now the two, the couple, debated whether he was a snob or a Frenchman, because only two types of people speak French - the French or the snob - and rather than simply saying “Save me!” he says “Sauvez-moi!” So who is he? Nobody is bothered about saving him, because this can be decided on later.
Buddha used to say to his disciples, “I have heard about a man who was shot with an arrow and he was dying, but he was a philosopher. A physician came, and the physician wanted to pull the arrow out, but the philosopher said, ‘Wait! First things first! Who has tried to kill me? I must know whether he is a friend or an enemy, whether the arrow has been deliberately used against me or just by accident, whether the arrow is poisoned or not poisoned.’
“The physician said, ‘I know you are a great philosopher, but please keep your philosophy away from yourself right now. Let me pull out the arrow first; otherwise you are creating such problems, they will not be decided, and the arrow will kill you.’
“And the philosopher said, ‘Do you believe in the soul? Does the soul survive after the man dies? First things first!’
“The physician said, ‘You are a fool! These are not first things! Now the first thing is how to pull out this arrow. You can decide on these other things later on.’”
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Kabir is not interested in doctrines, philosophies. He says this life is divine - don’t bother about heaven and hell. Don’t think about faraway subjects. Be realistic. Be existential.
O friend! Hope for him whilst you live;
know whilst you live,
understand whilst you live:
for in life deliverance abides.
Don’t talk about what happens after death and don’t think about a God who sits somewhere on a high throne in the skies: .for in life deliverance abides. In life there is liberation. Life itself is a liberating experience. If you live totally, it liberates.
If your bonds be not broken whilst living,
what hope of deliverance in death?
So be herenow! Do something right now.
It is but an empty dream,
that the soul shall have union with him
because it has passed from the body.
If he is found now, he is found then,
if not, we do but go to dwell
in the city of death.
If he is found now, he is found then. Now or never. Let this message get roots into your hearts. Now or never. God is now-here. Your clever mind tries to postpone. You say, “We will see. When death comes, and when we go and encounter God, we will see. Right now there is no problem.” No, the problem is right now.
Are you living God right now or not? - that is the problem. If you are not living right now, you will never be able to live him, because he is here. He is always in the present - never in the past, never in the future. This moment is his abode. Enjoy him, delight in him this moment. So whatsoever you are doing, let it be worship. Whatsoever you are doing, let it be prayerful. Whatsoever you are doing, do it lovingly.
If you have union now,
you shall have it hereafter.
So Kabir believes in life, not in God. Life is God. And let me say: life with a small l not a capital L. Life is God, with a lowercase l, the very ordinary life - sleeping, waking, eating, walking, loving, serving people. This ordinary life, with a lowercase l is God. If you cannot find him in this ordinary life you will never find him anywhere else.
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Love, and love so deeply that you can find God in your lover. Be a friend, and be so friendly that you can find him in your friend. Wherever you can be totally, he will be there. Your being totally in something is the door.
But the mind is ambitious; it lives in the future. The mind is egoistic; it does not relax in the present. It has great plans for the future. The mind always thinks of how to become somebody, and the problem is that you are already that which can satisfy you. You need not become it. You are it - godliness is your being. It is not a question of becoming. But the mind is political and is interested only in becoming - become this, become that.
I have heard:
Once Adolf Hitler went to a very wise old rabbi, and he said to the rabbi, “I have heard that you are a great mystic. I don’t believe in such nonsense, and I am going to kill you - unless you can help me to have a revelation from God. If you are really a mystic, then do the miracle. Can you help me to have a revelation from God?”
The rabbi said, “Done and done! This very moment it can be done. Just go outside, stand on the street.”
Hitler said, “But it is raining.”
The rabbi said, “Don’t be worried. Stand in the rain for fifteen minutes and look at the sky, and there will be a revelation.”
Unwillingly.but Adolf Hitler thought, “What is dangerous in this? Let us try. At the most, I may get a cold, that’s all. Let us try.” So Hitler said, “Remember, if no revelation happens I am going to kill you.”
The rabbi said, “Go. It always happens. It has never failed me.”
Hitler did as bidden, and came back soaked through to the skin.
“Look at me,” he wailed. “I didn’t get any revelation. I only felt like a blithering idiot.”
“Not bad,” chuckled the old rabbi. “Don’t you think that was quite a revelation for a first try?”
The mind is stupid because the mind is a politician. All politics is stupid because the whole of politics consists of one thing: to become somebody. And the revelation of religion is that you need not become anybody. You are already that - you are the suprememost, you are God himself. What more can you have? What more is possible? You cannot be improved upon.
Just the other night a woman was saying to me, “If somebody falls in life, what has to be done?”
I told her, “Nobody can fall.”
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She could not understand it; she thought I had not understood her problem. She said, “If somebody falls in life and has committed some sin, then how can he be helped?”
I said, “Nobody can commit a sin.” Sin is not possible. To fall is impossible. Deep down you remain the suprememost. Only on the periphery is there sin and virtue, good and bad, moral and immoral.
Mystics like Kabir don’t come to teach you morality. They teach you religion. And the difference? - morality is again politics. You try to improve yourself - in moral ways. Your whole society is immoral, and in an immoral society you follow the society, and you try whatsoever the society says is moral. The immoral society teaches you what morality is. In fact to fit into an immoral society is the greatest immorality possible. A really moral person will be an “unfit”; it will be very difficult for him to fit in the society. So if you see your so-called moral people, respectable people, fitting in with society, know well, they are in deep immorality. They are tricky: pretenders, hypocrites.
But one thing: moral or immoral, they are all on the surface. Deep down you remain always in your suprememost state. You are gods and goddesses. To recognize this fact and to start living it is what religion is.
I am not saying to you become immoral. I am saying if you become religious, morality follows like a shadow - and that will be true morality. It will not be just a morality imposed on you by the immoral society. It will be true morality that flows out of your innermost core; it will not be a character, it will be an overflowing of your being. It will not be a dead structure around you. You will be flowing, you will live moment to moment with awareness, spontaneity. You will be response-able.
Ordinarily, whatsoever you call moral is just repression and nothing else.
I have heard about a lady who was a paragon of virtue on earth, but upon her death was dismayed to find herself in hell. She phoned Saint Peter, who begged her to be patient, because heaven was temporarily so overbooked he could not make room for her.
Two weeks later she buzzed Saint Peter again, warning him that they were teaching her to drink and smoke, “.and these people here are very dangerous and the temptation is great and I am afraid.”
“Patience and fortitude!” counseled Saint Peter. He would soon be able to accommodate her - but not just yet.
A fortnight later, the paragon of virtue made a final call: “Hi there, Pete? Forget all about it! And if you really want to enjoy yourself, come here. This is the place!”
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The people you think are moral are just repressed people, egoistic, carrying all sorts of repressed desires in them. Once an opportunity is given to them, they will explode. Out of fear and out of greed they have repressed themselves. They are not really moral. Only a religious person is moral.
Ordinarily you have been told: “Become moral if you want to become religious.” I tell you just the contrary, “Be religious, and you will be moral.” If you try to be moral you may become moral, but you will never be religious - and your morality will be just pseudo. From where will you learn this morality? - from the immoral society. From where will it come to you? - from the same rotten structure. No, it cannot be moral. First become religious.
Says Jesus, “Seek ye first the kingdom of God, and then all else will be added unto you.” The same I say to you, and the same is the teaching of Kabir. Live herenow as totally as possible, as fully alert as possible, and as lovingly as possible; and all else will be added unto you.
If he is found now, he is found then,
if not, we do but go to dwell
in the city of death.
If you have union now,
you shall have it hereafter.
Bathe in the truth.
Now! Bathe in the truth - now. It is showering.
A handsome but bashful young man from the Bible Belt was recently hired by a firm of certified accountants. Shortly thereafter, he reported to the office manager, “I must tell you that some of the young ladies in your employ are tempting me sorely.”
“Stand firm, young man,” the startled manager told him, resisting a smile, “and you will get your reward in heaven.”
A week later the young man came back. “It is that beautiful redhead, sir. She is pursuing me relentlessly. I don’t think I can resist her - but if I do, what do you think my reward will be in heaven?”
The office manager informed him: “A bale of hay, you jackass!”
Don’t avoid life. Otherwise in heaven suddenly you will be surprised when you find a bale of hay as your reward. The reward is here, the reward is love, the reward is in totality, the reward is being one with life. Each moment is so precious and each moment brings such precious rewards. Just enjoy it. Get lost in it. Be drunk with life, and there is reward. Bathe in the truth - now.
.know the true guru,
What does he mean by the true guru? Kabir means life itself is the guru, existence itself is the guru. When life calls you, don’t remain frozen. Listen to the call, be adventurous. And go on the unknown, uncharted ways of life.
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.have faith in the true name!
What is the true name of God? Nobody knows. The true name cannot be known - and all the names that are known are coined by man. If you really want to understand, then this whole existence that surrounds you is his true name, his true address. He is spread all over.
Listen to life, listen to its call, listen to its great temptation, listen to its invocation, listen to its challenge and be courageous, and each moment God will be revealed to you. In intense passion, in intense love, in intense awareness, he is always revealed.
Kabir says, “It is the spirit of the quest which helps.”
Nothing else - neither the mosque nor the temple nor the Koran nor the Bible nor the Veda. It is the spirit of the quest which helps. If you are really searching, you will find him. If you are not finding him, don’t blame him. Just look within yourself - you don’t want to seek him. You are playing with the name of God; you are afraid, you are a coward.
Unless a man is religious he remains a coward. Only a religious man is courageous because he goes on the most uncharted journey, without any maps and without any paths. And with nobody to lead you: nobody is there in front of you to lead you, only life. And life never shouts, it only whispers. Unless you are very attentive, tuned in and turned on, you will not be able to understand the little, small, still voice. It is the guru, it is the master.
If you find a man and you feel that you have found your master, that simply shows that in his voice, in his being, there is a reflection of that still, small voice of God. The guru outside you is but a mirror. He reflects you, reflects God. And the real master will throw you back to yourself. The real guru will not bind you to himself, because the real guru is life itself, the real guru is God himself.
.I am the slave of this spirit of the quest.
And Kabir says, “I worship the man who has this spirit of quest, who is intensely in love with truth and who is ready to sacrifice everything for it.”
A little story about a Zen master:
A disciple asked the master, “What is Buddha’s truth?”
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The master said, “Why not ask about your own mind or self instead of somebody else’s?”
“What then is my self, O master?” asked the disciple.
“You have to see what is known as ‘the secret act.’”
“What is ‘the secret act’? Tell me, master,” asked the disciple.
The master opened his eyes and closed them.
This is the secret act. Open your eyes and see him, and close your eyes and see him. He is within and without. Don’t make a distinction between the inner and the outer, because in him there are no distinctions. He is the inner and he is the outer. The master opened his eyes - very indicative, very Zen-like. Kabir would have liked the story himself. The master opened his eyes, looked at the world, he said, “Life,” and closed his eyes and said, “Look within” - the innermost and the outer.
If you can love the inner and the outer, if you can be aware of the outer and the inner, you have arrived. And this arrival can happen only now. Don’t postpone it. Don’t say tomorrow, because the tomorrow never comes.

Enough for today.

Osho: Ecstasy: The Forgotten Language # Chapter 1: A Journey into Love