sabato 14 giugno 2014

Ricorda!


Ci sono due modi di distaccarti dalle false identità.
Tu non sei ciò che pensi, senti, immagini, proietti.
Sei solo il fatto di essere consapevole.
Qualsiasi cosa accada, sei sempre consapevolezza. Sei consapevolezza: questa identità non può essere spezzata. Quest’identità non può essere negata. Tutto il resto può essere negato ed eliminato.
La consapevolezza resta il sostrato finale, la base fondamentale. Non puoi negarla, non può distaccarti da essa.
Quindi funziona così: ciò che non può essere eliminato, ciò che non può essere reso separato da te, quello sei tu; ciò che può essere separato, non sei tu.
C’è dolore; un attimo dopo può anche non esserci più — ma tu ci sarai. È arrivata la felicità, se ne andrà ancora; c’è stata, e poi scomparirà –– ma tu ci sarai. Il corpo è giovane, poi diventa vecchio… tutto il resto va e viene –– gli ospiti vanno e vengono –– ma il padrone di casa è sempre lo stesso.
Quindi i mistici Zen dicono: non perderti nella folla degli ospiti.
Ricorda che sei il padrone di casa. Questa qualità di essere il padrone di casa è la consapevolezza, è la coscienza che testimonia. Qual è l’elemento basilare che rimane sempre con te? Sii solo quest’elemento, e disidentificati da tutto ciò che va e viene.
Noi però c’identifichiamo con l’ospite. Il padrone di casa, in realtà, è così occupato con l’ospite che si dimentica chi è.
Mulla Nasruddin sta dando un party per vari amici e conoscenti. Il party è molto noioso; è già passata metà della notte e sta andando avanti a questo modo. Uno degli ospiti, che non sa che Mulla è il padrone di casa, gli dice: “Non ho mai visto un party del genere, così stupido. Sembra non finire mai, e mi sto annoiando tanto che ho voglia di scappare”.
Mulla replica: “È la stessa cosa che volevo dire io. Nemmeno io sono stato mai a un party così noioso e senza senso, ma non l’ho detto perché non sono coraggioso come te. Ma stavo anch’io pensando di scappare via”. Così entrambi svicolano via.
Ma poi, arrivati in strada, Mulla si ricorda di una cosa e dice: “C’è qualcosa non va: mi sono ricordato che io sono il padrone di casa! Scusami, ma devo tornare”.
Questo accade a tutti noi: il padrone di casa si è perso, viene dimenticato in continuazione.
Questo padrone di casa è il tuo sé che osserva, il testimone. Il dolore arriva ed è seguito dal piacere; c’è felicità e poi sofferenza. In ogni momento sei identificato con tutto ciò che accade, e diventi l’ospite. Ricordati del padrone di casa. Quando inizi la tua ricerca, ricorda il padrone di casa.
Ci sono tanti tipi di ospiti: piacevoli, dolorosi; ospiti che ti piacciono e altri che non vorresti ricevere; ospiti con cui vuoi vivere e altri che vorresti evitare, ma sono tutti ospiti.
Ricorda il padrone di casa. Ricordalo sempre, in ogni momento. Rimani centrato nel padrone di casa, resta in questa qualità – allora accadrà la separazione. Ci sarà una pausa, un intervallo – il ponte verrà interrotto. Nel momento in cui il ponte s’interrompe, accade il fenomeno della rinuncia. Allora sei nel mondo, ma non ne fai parte. Allora sei un ospite, pur rimanendo il padrone di casa. Non occorre cercare di sfuggire l’ospite – non è necessario.
Osho That Art Thou

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