venerdì 30 maggio 2014

SEI TRISTE? ARRABBIATI !!!



Follia terapeutica

La tristezza e la rabbia sono la stessa cosa. La tristezza è rabbia passiva e la rabbia è tristezza attiva. Se la tristezza è più facile, la rabbia sembra difficile - vuol dire che sei troppo focalizzato sul passivo.


Per una persona triste è difficile essere arrabbiata. Se riesci a far arrabbiare una persona triste, la sua tristezza svanirà subito. È molto difficile che una persona arrabbiata sia triste. Se riesci a farla diventare triste, la rabbia scomparirà immediatamente.


In tutte le nostre emozioni continua la polarità fondamentale: uomo e donna, yin e yang, maschile e femminile. Quindi se sei sintonizzato sulla tristezza, ti sarà difficile muoverti verso la rabbia, ma vorrei che lo facessi comunque. Una semplice esplosione non basterà perché allora starai ancora cercando un modo di essere passivo. No, falla uscire, esprimila nelle tue azioni. Anche se ti sembra senza senso, fallo lo stesso. Appari pure come un pagliaccio ai tuoi stessi occhi, ma esprimila comunque.


Se puoi oscillare tra rabbia e tristezza, diventeranno entrambe facili, allo stesso modo. La tua sarà una trascendenza e a quel punto sarai in grado di osservare. Potrai rimanere al di là dello schermo e guardare questi giochi, e potrai andare al di là di entrambe. Ma prima dovrai riuscire a muoverti facilmente dall'una all'altra, altrimenti tenderai a essere triste e quando ti senti così pesante, la trascendenza è difficile ...



Ricorda che quando due energie, due energie opposte, sono presenti esattamente nella stessa quantità - cinquanta per cento ognuna - è molto più facile venirne fuori, perché lottano tra di loro e si cancellano a vicenda. Nessuna delle due riesce a dominarti.

Quando la tua tristezza e la tua rabbia sono allo stesso livello - sono energie alla pari - si cancellano a vicenda. Di colpo sei libero e puoi sfuggire. Ma se la tristezza è il settanta per cento e la rabbia il trenta, allora è molto difficile. Il trenta per cento di rabbia in contrasto con il settanta di tristezza vuol dire che ci sarà ancora alla fine il quaranta per cento di tristezza e non riuscirai a sfuggire. Quel quaranta per cento rimarrà sospeso su di te.

Questa è una delle leggi basilari dell'energia: far sì che le polarità opposte arrivino ad una condizione identica, dopodiché potrai avere una via d'uscita. Non far intervenire la mente, fa che diventi un semplice esercizio.
Puoi farlo diventare un esercizio quotidiano; non aspettare che accada da solo. Devi essere arrabbiato tutti i giorni, sarà più facile. Salta, corri, urla, e fallo succedere. Quando sarai capace di introdurre la rabbia senza alcuna ragione, sarai molto felice perché cosi sarai libero. Altrimenti la rabbia è condizionata dalla situazione. Non ne sei tu il padrone. Se non puoi farla apparire, come puoi lasciarla andare?

Gurdjieff insegnava ai suoi discepoli a non lasciare andare nulla.
Prima inizia a farla apparire, solo una persona che sa creare la rabbia può riuscire a insegnare ai suoi discepoli il fatto di lasciar cadere qualcosa. Prima di tutto falla emergere, perché solo una persona che può inventarsi la rabbia può anche riuscire a farla cadere a comando - è una semplice aritmetica. Gurdjieff diceva ai suoi discepoli che dovevano prima di tutto imparare ad arrabbiarsi. Erano tutti seduti e improvvisamente diceva: 'Numero uno, alzati in piedi e arrabbiati!' Sembra assurdo.
Ma è possibile manifestarla... È sempre a disposizione, proprio dietro l'angolo, devi solo darle una piccola spinta. Arriva facilmente appena qualcuno ti fornisce una scusa, quando qualcuno ti insulta - è subito lì. Perché aspettare l'insulto? Falla apparire per conto tuo!

All'inizio sembrerà un po' imbarazzante, strano, incredibile, perché hai sempre creduto alla teoria secondo la quale è l'insulto che crea la rabbia. Non è affatto vero. La rabbia era sempre lì; quella persona ti ha solo fornito la scusa perché potesse emergere. Puoi darle una scusa anche tu. Immagina una situazione in cui saresti arrabbiato, e poi arrabbiati. Parla con il muro, dì ciò che vuoi, e presto il muro ti risponderà. Impazzisci completamente. Devi portare rabbia e tristezza alla stessa condizione, al punto in cui esistono nella stessa proporzione una rispetto all'altra. Si cancelleranno a vicenda e tu potrai scivolare fuori.
Gurdjieff chiamava questa 'la via degli scaltri': porti le energie interne a un tale stato di conflitto che sono impegnate a cancellarsi a vicenda, e tu hai l'opportunità di scivolare fuori.
Provalo, mmh?
Osho
http://divinetools-raja.blogspot.it/2014/05/sei-triste-arrabbiati.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+RInteriore+%28R%C3%A8+Interiore%29

lunedì 26 maggio 2014

IL CUORE UMANO E' CONNESSO AL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE.




Il cuore intelligente

Il centro cardiaco è dotato di un sistema di neuroni, il cui "campo" ha la stessa forma di quello che circonda il nostro pianeta ed è in grado di influenzare il cervello. Che cos'è lo stato di coerenza e come si misura

Tutte le antiche tradizioni ci parlano del cuore: l’iconografia religiosa cattolica ci mostra il cuore di Gesù, il Sacro Cuore. I Maestri ci parlano del “sentire” con il cuore e non con la mente. Nella medicina indiana, il chakra del cuore (immagine sotto) è il più importante, ed è collegato all’amore
cristico, l’amore incondizionato.
Nell’accezione comune, siamo abituati a considerare il cuore da due differenti punti di vista: uno scientifico-funzionale (la pompa che dirige la circolazione sanguigna) ed uno “sentimentale” come sede dei sentimenti, quella parte di noi di cui si dice: “ascolta il tuo cuore”, “mi ha spezzato il cuore”, “sono parole che vengono dal cuore”… Da un punto di vista funzionale, fino a poco tempo fa, si dava per scontato che fosse solo il cervello a dirigere il funzionamento dell’organismo. Invece, probabilmente, la tradizione ne sapeva più di noi a riguardo e le recenti scoperte in campo neurobiologico stanno trasformando completamente i paradigmi scientifici fin qui percorsi.
Una ricerca sviluppata fin dagli anni settanta da alcuni neurobiologi e neuro-cardiologi statunitensi ha consentito di scoprire che il cuore è l’unico organo a non ubbidire automaticamente ai segnali inviati dal cervello e che, inoltre, esso può mandare segnali al cervello a cui quest’ultimo ubbidisce. Ma com’è possibile? Essi individuarono nel cuore un proprio sistema nervoso, formato da 40.000 neuroni, un reticolo di neurotrasmettitori, proteine e cellule di sostegno, che gli consentono di prendere decisioni e passare all’azione indipendentemente dal cervello. Si parlò allora di intelligenza del cuore. Così sappiamo che nel feto in divenire, il cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia formato: sembra un «paradosso», ma non è così perché quel piccolo cervello comunica con tutte le altre cellule e con l’universo informazione.
Il campo elettrico del cuore, che viene misurato dall’elettrocardiogramma, è all’incirca sessanta volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali, registrate da un elettroencefalogramma, e 5000 volte più potente, non è impedito dai tessuti e può essere misurato anche a distanza dal corpo con uno strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID), basato su magnetometri.
La dimensione del Campo misurabile varia da un minimo di 2,5 ed un massimo di 3 m, con asse verticale centrato nel cuore.






La sua forma toroidale (sotto, a sinistra) è quella considerata la più unica e primaria dell’universo ed è quella che circonda il nostro pianeta. Questo campo contiene un suo doppio (come una matriosca) più piccolo posto sullo stesso asse verticale – questo perché esso è “duale” come le energie della manifestazione – le forze + e -, ovvero Yin e Yang, ed è quindi in grado di interagire in ogni momento con il campo elettromagnetico circostante. Questo vuol dire che noi abbiamo costantemente una specie di “ciambella energetica” molto estesa intorno a noi che entra in comunicazione con quelle degli individui che incontriamo molto prima che il contatto fisico avvenga ed è recepibile dai soggetti che si trovano nel suo raggio di azione-comunicazione.

I cambiamenti derivanti dalle emozioni, nelle onde elettromagnetiche, fanno variare la frequenza del battito, la pressione sanguigna e quella sonora prodotta dall’attività del ritmo cardiaco, quindi creano una variazione nell’emissione magnetica del campo. Essi sono percepiti da ogni cellula del corpo; è stato dimostrato che, prelevato un campione di Dna e portato a chilometri di distanza, generando un’emozione negativa il filamento risponde in tempo reale, come se fosse ancora nell’organismo di provenienza.
Si è scoperto inoltre che le emozioni positive (il cuore genera emo-azioni, da non confondersi con sentimenti o pensieri) e la coerenza del ritmo cardiaco hanno influenza sulla funzione corticale, facilitando il suo funzionamento, mentre emozioni negative, soprattutto se legate allo stress, possono influenzare e inibire la stessa capacità di organizzazione coerente dei pensieri.
Quando creiamo un’esperienza di amore, di gratitudine o di comprensione nel cuore, questa invia un segnale al cervello, che genera quella che viene chiamata coerenza (coerenza cuore-cervello).




La coerenza è stata effettivamente misurata scientificamente come un segnale elettrico molto basso, pari a 0,10Hz, o 0,10 cicli al secondo. Dunque quando proviamo un’emozione che crea il valore di 0,10Hz, si dice che “siamo in coerenza” ed ecco perché si tratta di una cosa positiva: in presenza della coerenza, diventiamo più buoni e meno aggressivi. Nello stato di coerenza, siamo più disposti a risolvere i nostri problemi discutendone, senza prevaricazioni. Nello stato di coerenza la forza di carattere e la risolutezza sono molto forti, riusciamo a pensare meglio ed a risolvere i nostri problemi. Non da ultimo, l’organismo intero risponde con un ben-essere cellulare e la frequenza corretta. Esperimenti condotti su malati di AIDS hanno dimostrato che i soggetti che si erano sottoposti all’esperimento dopo sei mesi avevano avuto una significativa remissione dai sintomi.
Per di più, determinati strati dell’atmosfera terrestre, oltre alla terra stessa, generano ciò che oggi viene definita una “sinfonia” di frequenze (comprese fra 0,01 e 300 hertz), alcune delle quali si sovrappongono alle frequenze create dal cuore mentre comunica col cervello. È proprio questo rapporto apparentemente antico e quasi olistico fra il cuore umano e lo scudo che rende possibile la vita sulla terra ad aver generato una splendida teoria e il progetto che la sta esplorando. Detto in parole usate dai ricercatori di HeartMath® Institute, il rapporto fra il cuore umano e il campo magnetico terrestre indica che «una intensa emozione collettiva esercita un impatto misurabile sul campo geomagnetico della Terra».

Quali sono le implicazioni possibili? Se possiamo imparare il linguaggio del cuore — lo stesso che lo scudo protettivo magnetico della terra riconosce e al quale risponde — allora possiamo partecipare agli effetti che il campo esercita su ogni forma di vita. Non da ultimo, il cuore è il tramite tra la vita e la morte, la nostra più grande paura.
Questi studi ed altri condotti dal fisico Dan Winter ci dicono che alla momento del trapasso, questo campo del cuore si ritira piano piano fino a scomparire (in circa un’ora, cioè quanto dura la funzionalità della ghiandola pineale) e permette lo scambio totale delle informazioni finali dell’essere stesso con gli elettroni e gli atomi, che lo compongono e che andranno a fare parte di altre forme (sostanze, corpi ecc.). “Quando il vostro cuore fa risuonare la musica dell’amore, corrispondente alle armoniche del vostro battito cardiaco nell’ECG”, afferma Dan Winter “potete misurare gli effetti di questa coerenza sul vostro DNA. L’emozione del vostro cuore che imparaa cantare coerentemente è in realtà ciò che intreccia o giuda le parti del DNA ad annidarsi, allo scopo di programmarlo ed informarlo. L’emozione coerente controlla il vostro DNA”. Ed è questa informazione ciò che ci portiamo da una vita all’altra: forse per questo “quando viene concepito un bambino, il cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia formato”.




Il fisico Dan Winter

Un apparecchio per misurare lo stato di coerenza del cuore.
Ora viene spontaneo chiedersi.”Ma come si fa a generare questa frequenza ed a sapere quando realmente riesco ad essere in questo stato?. Sempre l’HeartMath® Institute (sito web: http://www.heartmath.org/) commercializza un’applicazione, dal nome Freeze Frame, che monitorizza lo stato di onde generate; essa è disponibile per computer ed oggi anche come applicazione per cellulari IPhone. Ci sono anche altri programmi che fanno lo stesso servizio: il più completo, molto complesso e costoso, è quello messo a punto da Dan Winter.
L’esperienza di chi ha provato a cimentarsi con questa pratica, è che tale “stato di coerenza“ avviene centrando la propria attenzione sul cuore. Generando una gioiosità pacata, si avverte in quel momento un senso di profonda pace, uno stato consapevole, non meditativo profondo, presente, ma senza pensieri persistenti; infatti, dato che il programma legge anche il tipo di onde cerebrali generate, quando si sconfina nel pensiero attivo o nello stato di meditazione profonda, la coerenza cessa.
Un allenamento costante permette di generare coerenza anche conversando o espletando normali attività fisiche. E per generare quello stato unico – come tutti noi siamo meravigliosamente unici – ognuno di noi ha il suo specifico modo! Vi riporto quello di un bambino di circa dieci anni che volle provare l’apparecchio, andando in coerenza dopo qualche minuto; quando gli chiesi cosa aveva fatto per accendere la lucina verde lui mi rispose: “Cantavo dentro”.

di Daniela Ghirardi
http://fuoridimatrix.blogspot.it/2014/05/il-cuore-umano-e-connesso-al-campo.html

sabato 24 maggio 2014

LE MOLECOLE DEL BENESSERE



(Convegno di Padova del 18 Maggio 2014 - Vegan, strumento di armonia fisica, equilibrio mentale ed evoluzione spirituale)

BUONA GIORNATA A TUTTI

Buongiorno a tutti voi convenuti qui a Padova fin dalle prime ore del mattino. Ho il piacere e l'onore di rompere il ghiaccio. Parlare di molecole e di radicali liberi poco dopo il risveglio potrebbe anche risultare ostico e pesante da digerire, se non addirittura noioso. Cercheremo pertanto di essere sintetici e comprensibili nelle nostre argomentazioni, mantenendo vivo l'interesse e l'attenzione generale, preservando il vostro sorriso e la vostra ammirevole disponibilità mentale di fronte alla feconda e impegnativa giornata che ci attende.

ELETTRONE SPAIATO E REAZIONI RADICALICHE A CATENA

Sia in microbiologia che in chimica dell'alimentazione le cose più importati avvengono nel microcosmo, a livello atomico e molecolare. I radicali liberi RL sono atomi o gruppi di atomi con un elettrone spaiato nell'orbitale più esterno. Detto in altri termini, si parla di molecole instabili e socio-chimicamente affamate, visto che hanno un elettrone in esubero che le rende pronte a reagire con altre molecole, scatenando reazioni a getto continuo. Pur di stabilizzarsi tendono a sottrarre, per ossidazione, un elettrone alle specie circostanti, mediante reazioni a catena denominate reazioni radicaliche.

LE MODALITÀ FORMATIVE DEI ROS, RADICALI DELL'OSSIGENO

Tra i RL vi sono le specie radicaliche dell'ossigeno (ROS) che si formano: A) Durante i processi respiratori, B) Nelle reazioni enzimatiche implicanti trasferimento di elettroni, C) Nelle leucocitosi digestive e nelle reazioni immunitarie (specie neutrofili e macrofagi) per effetto del NAPDH di membrana, emoproteina riduttasi, oltre che attore proteico al pari di feredossina e cito-cromo B5, generante superossido atto a distruggere eventuali microrganismi, D) Nelle perfusioni e danni correlati (esempio nel ritorno del flusso sanguigno dopo un periodo di ischemia e relativi stati infiammatori di recupero), E) Ossigenasi nel metabolismo dell'acido arachidonico, F) Nelle reazioni di ossidoriduzione di proteine da parte del citocromo P450.

I CITOCROMI P450, MAGGIORI MOLECOLE DETOSSIFICANTI DELL'ORGANISMO

I citocromi P450, sottoclasse delle ossidasi a funzione mista, sono una super-famiglia enzimatica di emo-proteine, presente in tutti i domini dei viventi. I P450 sono i maggiori attori nella detossificazione dell'organismo, in quanto sono anche trasportatori di elettroni e di permeabilità. Agiscono su un gran numero di substrati esogeni (farmaci e tossine esterne, minerali inorganici assunti con diete cotte o con integratori e vitamine sintetiche) e di substrati endogeni (scarti organici, detriti cellulari definiti virus o meglio fattori intasanti). Sono note più di 7500 molecole tipo P450.

ELENCO DEI MAGGIORI ANTI-OSSIDANTI

Per bloccare, limitare e tenere sotto controllo i radicali liberi esistono gli antiossidanti. Gli antiossidanti combattono i RL con un meccanismo semplicissimo. Cedono istantaneamente l'elettrone in più e disinnescano la miccia. Quali sono i miglior i antiossidanti? Acido lipoico, aminoacidi solforati come cistina, metionina, cisteina, metionina, taurina, ascorbato di potassio, betacarotene, bioflavonoidi, catalasi, glutatione, licopene, catalasi corporale, coenzima Q10, EDTA (acido etile-diammico tetracetico), luteina (carotenoide), melatonina (scavenger o spazzino contro i radicali OH-), melograno (acido ellagico), metionina, MSM, potassio (frutta), quercitina, resveratrolo, rame-selenio-zinco (nei vegetali naturali che li contengono), vitamine A-C-E-B al naturale, zeaxantine, e moltissime altre strutture molecolari che vengono scoperte in continuazione.

5000 ORAC AL GIORNO E 6500 ANGSTROM COSTANTEMENTE A DISPOSIZIONE, QUOTE MINIME PER STARE IN FORMA

All'Università di Boston hanno scoperto che il record mondiale di anti-ossidazione appartiene all'uva nera. Seguono le prugne nere, i mirtilli, le more e le fragole, e comunque la frutta scura, a patto che la buccia non venga scartata. Si è anche provveduto a stabilire dei valori misurabili, ossia una scala illustrante il potere antiossidante dei vegetali. Il termine ORAC sta per Oxygen Radical Absorbance Capacity, e rappresenta il metro di misura del potere ossidante nei vegetali, qualcosa di paragonabile agli Angstrom usati da André Simoneton per esprimere il potere viobrazionale dei cibi nella sua scala Bovis-Simoneton. E come in quel caso c'era una quota ideale del benessere fissata a 6500 Angstrom, in questo caso la quota minima di ORAC antiossidanti è di 5000 unità al giorno, raggiungibile solo se uno si alimenta col vegancrudismo e con un 70% circa di crudo almeno.

TEST SPETTROFOTOMETRICO DI CARRATELLI PER MISURARE LO STRESS OSSIDATIVO

Frutta e verdura sono state suddivise in 3 gruppi, dove il 1° gruppo di alimenti apportanti 200 ORAC, il 2° gruppo 500 ORAC e il 3° gruppo 1200 ORAC per porzione. Il chimico italiano Mauro Carratelli ha messo poi a punto un test spettrofotometrico per valutare i livelli ematici di RL attraverso la capacità ossidante totale del sangue. Si tratta del d-ROM test che effettua l'analisi dello stress ossidativo, dove si prende una goccia di sangue da un dito e la si analizza. ROM sta per Reactive Oxygen Metabolites. Con 300-320 unità U-CARR siamo nella fascia accettabile border-line dello stress, con 321-340 si parla di livello lieve di stress ossidativo, con 341-400 livello medio, con 401-500 livello elevato, e oltre 500 si ha stress ossidativo altissimo.

VALORE ORAC DEI CIBI E RECORD MONDIALE DELL'UVA NERA

Alimenti di 1° gruppo: 3 albicocche (172 Orac), 3 fette melone (197), 1 tazza cavolfiore cotto (400), 1 pera (222), 1 pesca (248), 1 banana (223), 1 mela (301), 1 melanzana (326), 1 cetriolo (36), 1 pomodoro (116), 1 piatto spinaci crudi (182), 1 piatto fagiolini cotti (404). Alimenti di 2° gruppo: 1 pompelmo rosa (1188 Orac), 1 avocado (571), 1 kiwi (458), 1 cucchiaio uvetta secca nera (396), 1 cipolla (360), 1 tazza cavoli Bruxelles (1384), 1 patata americana (433), 1 peperone (529), 1 susina (626), 1 succo d'arancia (1142), 1 patata arrostita (575), 1 succo pompelmo (1274), 1 grappoletto uva nera (569), un grappoletto uva bianca (357). Alimenti di 3° gruppo (elementi più ricchi): 1 tazza di fragole (1170 Orac), 3 prugne nere (1454), 1 arancia (983), 1 tazza more (1466), 1 cavolo verde cotto al vapore (2048), 1 tazza spinaci cotti (2042), 1 tazza di mirtilli (3480), 1 bicchiere di succo di uva nera (5216, record mondiale). Altri amici anti-stress ossidativo sono i broccoli, olio d'oliva, extravergine, germogli, grano saraceno, carote, finocchi, radicchio, mango, papaia, lattuga, cachi, fiori di zucchine, lupini, peperoni, porri, aglio, tarassaco, ananas, limoni, rosa canina, biancospino, piselli, rape, patate.

160 MILA SPECIE COMMESTIBILI A DISPOSIZIONE DELL'UOMO

I polifenoli sono presenti in tutte le 160.000 piante commestibili esistenti sul pianeta Terra e rappresentano pertanto una parte integrante e fondamentale della dieta umana. Si suddividono in fenoli semplici, tannino e flavonoidi. Vengono anche chiamati "cibo per la mente" e mantengono giovane il cervello, contrastando l'invecchiamento delle cellule nervose. Ottimi dunque come prevenzione sia per l'autismo nei bambini che per il Parkinson e l'Alzheimer per gli anziani. Contribuiscono alla pigmentazione, ma anche all'aroma, alla fragranza, e al sapore delle piante che li contengono.

ALBERT SZENT-GYORGYI, GRANDE SCIENZIATO UNGHERESE

I flavonoidi, componenti-base di frutta e verdura, assieme ad acqua biologica, vitamine naturali e minerali organicati, sono stati scoperti dallo scienziato ungherese, Nobel per la medicina, Albert Szent-Gyorgyi (1893-1986), scopritore pure della vitamina-C, da lui isolata nel 1937. Il lato interessante è che contengono preziose sostanze solforate chimicamente socializzanti.

I FLAVONI DELLA PERMEABILITÀ

I flavonoidi, o bioflavonoidi, derivano il loro nome dal latino flavus che significa color giallo-oro, ma che poi assumono colore arancio, rosso, violetto a seconda di altre sostanze coinvolte. Essi rappresentano il gruppo più comune di polifenoli, con 4000 e oltre composti, che aumentano di numero man mano che la ricerca li sta portando a galla. Un po' come nel campo delle vitamine poi che si stimano essere 30 mila, mentre ne conosciamo soltanto un centinaio. Gruppo dei 4000 che si trova nelle piante in forma glicosilata, legata cioè a zuccheri naturali monosaccaridi o polisaccaridi. Vengono anche chiamati vitamina-P, P come permeabilità e come penetrazione attraverso le membrane. Senza di essi il metabolismo umano non avrebbe nemmeno luogo. L'idrolisi di un glicoside libera glicone ( cioè glucosio) e aglicone o antrachinone (cioè alcol).

150 MILA CHILOMETRI DI CAPILLARI DA PROTEGGERE CON SANGUE FLUIDO E NON MELMOSO

I bioflavonoidi esplicano azione protettiva sul sistema cardiovascolare proteggendo le cellule dai ROS (dalle reazioni di trasferimento di un elettrone e/o di un protone all'ossido). I bioflavonoidi inibiscono gli enzimi alteratori, essendo essi capaci di interagire coi ROS, e quindi sono di enorme interesse per la fisiopatologia cardiovascolare. Proteggono infatti il sistema cardiovascolare, in particolare vene, arterie oltre che la vastissima rete corporale di vasi capillari con 150000 km di micro-canalizzazione a servire i 75-100 trilioni di cellule del corpo.

REGOLAZIONE MESTRUALE E NORMALIZZAZIONE DEL FLUSSO SANGUIGNO

Di straordinaria importanza per le donne in quanto regolarizzano e semplificano il mestruo. Hanno azione vasodilatatoria. Vitamina C e vitamina P assieme sono in grado di migliorare il tono venoso e la resistenza parietale dei vasi capillari, dando loro più elasticità. I flavonoidi sono normalizzatori del flusso sanguigno.

LA RUTINA E LA PRECARIA CIRCOLAZIONE LINFO-EMATICA DEGLI ARTI INFERIORI

In genere si tende a identificare la vitamina P nella rutina, che è poi pure essa uno dei glucosidi flavonoici, presente soprattutto negli agrumi, nei limoni, nei capperi, nella menta, nei vegetali, nel grano saraceno. La rutina contiene a sua volta l'eccezionale flavonolo quercitina, legato al disaccaride rutinosio. Si lega bene al ferro bivalente, bloccando la formazione di radicali liberi. La rutina è fattore di contrasto negli edemi e nella precaria circolazione linfoematica degli arti inferiori.

POLIFENOLI AMICI DEL CUORE

Grazie alla loro capacità antiossidante, i composti polifenolici in vitro hanno dimostrato di essere ingredienti base per ridurre le ossidazioni dell'LDL, che sono processi fondamentali nella formazione dell'ateroma, nella lesione iniziale delle pareti vascolari che porta all'aterosclerosi. I bioflavonoidi riducono pure l'ipertensione e il suo impatto sull'arteriosclerosi. Interagiscono con gli enzimi intracellulari che controllano la funzione endoteliale. Hanno proprietà estrogeniche ed effetti modulanti sui sistemi enzimatici. Hanno effetti regolativi su lignani ed isoflavoni, sostanze vegetali ad attività simil-estrogenica. Agiscono come protezione antiossidativa delle aree acquose interne alle cellule e nei fluidi corporei come il sangue.

RIDUZIONE DI EMATOMI ED EMORROIDI

I flavonoidi si suddividono in antocianine (o antociani), pro-antocianine, pro-antocianidine o PAC, calconi (enzimi polichetidi-sintasi, metaboliti di batteri, funghi e piante), catechine, flavoni, flavonoli (pigmenti), flavon-lignani, carotenotidi, flavanoni, isoflavoni, neoflavoni. Parliamo di sostanze naturali che costituiscono il profilo compositivo fito-chimico di molte piante, partecipando alle loro molteplici colorazioni e sfumature, e sono contraddistinti da provate proprietà benefiche sulla salute psico-fisica dell'organismo. Spiccate proprietà riducenti verso ematomi ed emorroidi. I flavonoidi sono dei fito-nutrienti dotati di duttilità sul piano del riequilibrio biochimico.

FLAVONOIDI FORMIDABILI IN TUTTE LE DIREZIONI

Possiedono azione anti-ossidante, anti-infiammatoria, anti-allergica, anti-emorragica, anti-emorroidale, anti-abortiva, anti-leucemica, anti-trombotica, anti-aggregante. Mantengono il buon funzionamento del sistema immunitario, del sistema vascolare, del sistema epatico, dermico e neurologico. Riducono la fragilità dei capillari e quindi risolvono gonfiori ed edemi agli arti inferiori. Contrastano la ritenzione idrica, la cellulite, le problematiche venose, le vene varicose, le ulcere, i sanguinamenti gengivali, le epistassi (sanguinamento dal naso), il sanguinamento emorroidale, i disturbi della retina di origine diabetica ed ipotensiva, migliorando la vista notturna.

DERIVATI DAL FLAVONE E DALL'ISOFLAVONE

I flavonoidi più diffusi e noti sono derivati dal flavone (2 fenil-y-benzopirene) o dal suo isomero isoflavone (3 fenil-y-benzopirene). L'isomero è un composto che ha la stessa formula chimica ma diversa formula strutturale. Ne citiamo alcuni come l'apigenina (flavone presente nel sedano, prezzemolo, pompelmo, noci e camomilla), l'ipericoside (betulla), l'iperina (iperico), la quercitrina, l'isoquercitrina (melissa), il kaemp-ferolo (broccoli, pomodori, fragole, uva, Bruxelles, mele), la luteolina (timo, tarassaco, salvia, carota, finocchio, peperoni, sedano), la rutina, la vitexina (passiflora, biancospino), gli antociani, la quercitina.

AGRUMI, BACCHE E MIRTILLI

Dove si trovano i bioflavonoidi? Primato assoluto per agrumi e bacche. Il mirtillo blu della Patagonia, ad esempio è tra i più apprezzati. Comunque tutti i mirtilli, l'uva spina, l'uva ribes, le more, i lamponi, l'uva rossa inclusa la buccia e i semi, ogni tipo di uva comunque. Ma anche albicocche, mele, pere, prugne, carote, zenzero, timo, salvia, menta, mentastro, origano (contenente timolo e carvacloro, sostanze antibatteriche e anti-infiammatorie).

CI SONO PURE I NEMICI

Quali sono gli acerrimi nemici, incompatibili con i flavonoidi? Il fumo, lo stress, la paura, la preoccupazione, l'aspirina, il cortisone, l'antibiotico, l'antipiretico e il caffè.

QUERCITINA, SOSTANZA NATURALE PIÙ IMPORTANTE DEL PIANETA

Vediamo in dettaglio alcuni dei flavonoidi più importanti. Partiamo dalla quercitina, bioflavonoide bianco, oltre che antistaminico naturale. Pur se ancora poco conosciuta dalla gente, è una delle sostanze naturali più importanti sulla faccia del pianeta, in quanto regina contro allergie ed infiammazioni. Sappiamo che l'intestino non è solo stomaco e tubo intestinale, ma contiene il 70% del sistema linfatico-immunitario, per cui va rispettato religiosamente, e non insultato tutti i giorni con cibarie abominevoli e cervellotiche, assunte a casaccio o in base ad abitudini tanto famigliari quanto dannose.

L'ESPERIDINA E L'EFFETTO ANTI-ARTROSICO SUL COLLAGENE

L'esperidina è un flavonoide ed un vasoprotettore specifico che si trova negli agrumi, nella pasta interna e nella buccia più che nel succo. Il suo alcol o aglicone è chiamato esperetina. La quercitina, assieme alla esperidina, incrementa la resistenza dei capillari e regola la loro permeabilità. Ha inoltre forte azione anti-artrosica, nel senso che contrasta la degenerazione del collagene. L'esperidina aumenta l'efficienza del collagene nei cox-artrosici e rinforza pure il tessuto connettivo.

ANTI-INFIAMMATORIO ED ANTI-STAMINICO NATURALE

La quercitina è il migliore antinfiammatorio, antiallergico ed antistaminico naturale. Inibisce la presenza di istamina stabilizzando i basofili. Controlla la degranulazione di mastociti, basofili e neutrofili. Inibisce la sintesi delle citochine e i loro effetti sui tessuti articolari. Le citochine o citoleuchine sono molecole proteiche prodotte dal sistema immuno-ematopoietico, capaci di indurre produzione, differenziazione e morte nelle altre cellule. La quercitina riduce la sintesi di sostanze chemiotattiche deputate al richiamo di cellule infiammatorie circolanti.

ANTI-EMORRAGICO, ANTI-HERPES LABIALE E VAGINALE

La quercitina inibisce gli enzimi calcio-ossigenasi e lipo-ossigenasi, capaci di ridurre i principali agenti infiammatori istamina, bradichinina e PGE2 (prostaglandine). È anche un modulatore degli stati ansiogeni. Essenziale per la ossidazione della vitamina-C, protegge dalle emorragie e dalla rottura dei capillari. La fragilità dei vasi sanguigni porta alla formazione di macchie rossastre e di edemi sotto-pelle, oltre che mini-emorragie interne e ad accumulazione di liquidi nei tessuti (ritenzione idrica). Assieme alla lisina, è la migliore sostanza naturale contro l'herpes labiale e vaginale.

CONTRASTATRICE DI PARKINSON ED ALZHEIMER

È un free-radicals-scavenger e quindi opera direttamente una sottrazione di radicali liberi alle operazioni corporali. Ha azione anti-apoptoica (protezione da danni neuro-muscolari) ed azione cito-protettiva. Risolve i danni da perossido di idrogeno (radicali liberi) e quindi blocca Parkinson e Alzheimer. Aiuta la prostatite e i dolori pelvici. Allevia la fatica e aumenta il numero di mitocondri all'interno delle cellule, e quindi il potere energetico del sistema cellulare. Ideale per la gente stanca, avvilita, depressa e sfibrata. Aumenta la potenza aerobica del 3,9% (ovvero il VO2 max, il massimo consumo di ossigeno). Aumenta la resistenza fisica allo sforzo del 13,2%, e pertanto di straordinaria importanza per gli sportivi.

QUERCITINA PURA E QUERCITINA GLICOSIDICA

Materialmente parlando, la quercitina pura è un composto giallo-verdastro insolubile in acqua, mentre i suoi composti e derivati glicosidici risultano più idrosolubili. Il 25% della dose pura ingerita viene assorbita dall'intestino tenue attraverso il ciclo portale (vena porta), va al fegato che la re-distribuisce ai vari tessuti del corpo. La quercitina glicosidica invece viene assorbita direttamente dal colon, dove la flora intestinale idrolizza i glicosidi. Troviamo abbondante quercitina nell'iperico (erba di San Giovanni), finocchio, rapa, aglio, sedano, cavolfiore, cavoli, fagioli, fave, lupini, ceci, broccoli, cime di rapa, crescione, cavolo, ciliegie (specie acerole ed amarene), cipolla, capperi, mele, uva rossa, anche uva bianca, peperoncino rosso o paprika, zenzero, vino rosso (ma vedi danni alcol), the verde (ma vedi danni acidificazione).

ECCEZIONALI E POTENTI CATECHINE

Quanto alle catechine, sono potenti polifenoli antiossidanti e solubili in acqua, oltre che facilmente ossidati. Duemila catechine sono note per avere una "struttura di flavon", per cui sono chiamate pure flavonoidi. La loro efficacia consiste nella capacità di attaccarsi facilmente alle proteine e anche ai metalli nocivi (piombo, mercurio, cromo, cadmio, nichel). Contrastano i radicali liberi, rallentano l'invecchiamento, riducono il colesterolo LDL nel sangue, impediscono il restringimento dei vasi sanguigni, prevengono arteriosclerosi, trombosi, infarti e ictus cerebrali, abbassano la pressione, bloccano gli enzimi assorbi-zucchero e prevengono il diabete, combattono l'aggregazione piastrinica, la dissenteria, il colera, le malattie gengivali, le ulcere gastriche. Creano simbiosi intestinale favorendo i batteri utili come il bifidus. Le catechine hanno pure qualità disintossicanti e chelanti.

SOVRA-PERFORMANTI RISPETTO ALLE VITAMINE

Le catechine sovra-performano di 10 volte la vitamina-C e la vitamina-E come collettori del radicale alchilico perossile. Nelle catechine vengono incluse sostanze tipo CE, ECG, EGC EGCG, chiamate sostanze catechimico-inclusive. La EGCG significa ad esempio epigallo-catechin-gallato ed è la più potente di queste catechine, essendo 25-100 volte più antiossidante di vitamina-C e vitamina-E.

CAROTENOIDI, MOLECOLE DEL BENESSERE

I carotenotidi sono pigmenti gialli e arancione e rossi, liposolubili, oltre 700 sostanze finora identificate. I più importanti sono l'alfa-carotene, il beta-carotene, la beta-criptosantina, la luteina, la zeaxantina e il licopene. Le zeaxantine ad esempio sono presenti nelle ovaie, nei testicoli e nell'occhio, dove costituiscono un fattore protettivo contro la degenerazione maculare. Si trovano nelle pesche, nella zucca, nelle albicocche, nella papaia, nelle prugne, nelle patate a pasta gialla. Le astaxantine, chiamate anche molecole del benessere, appartengono alla classe delle xantofille.

DOVE STA IL LICOPENE IL CANCRO NON ENTRA

Il licopene va pure annoverato tra le sostanze più straordinarie. Basti solo pensare che i suoi livelli sierici nel corpo sono inversamente proporzionali agli sviluppi di cancro al pancreas e alla cervice! Blocca i radicali liberi e in particolare l'ossigeno singoletto, inibisce la perossidazione lipidica e possiede attitudine chemioprotettiva. Il licopene conferisce colore rosso alle sostanze che lo contengono. Pertanto, pomodori, anguria, uva scura, guava rosso, radicchio rosso scuro, cavolo rosso e così via, sono particolarmente importanti.

SERVE UNA ADEGUATA VARIETÀ DI FRUTTA ED ANCHE QUALCOSA DI COTTO

Chi dovesse decidere di intraprendere volontariamente una dieta fruttariana, infatti, dovrà ampliare il ventaglio di scelte offerte dalle vecchie abitudini alimentari. Ovvero non più solo mele, pere, banane, fragole, arance, mandarini, albicocche, pesche e quant'altro possano offrire abitualmente i nostri mercati. Per poter massimizzare  i vantaggi della dieta fruttariana, evitandone le carenze, è necessario aggiungere anche altri frutti magari meno noti. E serve pure integrare con verdure e con qualcosa di sapientemente cotto.

LO STILE DI VITA FRUTTARIANO RIMANE VALIDISSIMO PER TUTTI COME PUNTO DI RIFERIMENTO E COME AUSPICABILE TENDENZA

Consigliabile in particolar modo includere durian, manghi, jackfruit, cocco, avocado, longan, rambutan e le diverse varietà di bacche equatoriali. Tutte cose che probabilmente non sarà facile trovare nel supermercato sotto casa. Non sia questa una scusa per demordere. Consoliamoci col fatto che il miglior tarassaco del mondo si trova proprio nelle nostre campagne, corredato da diverse erbe che non si trovano nelle zone calde.

NIENTE RINUNCE E NIENTE CARENZE ENERGETICHE

Se abbracciare la dieta vegetariana è relativamente facile, già con quella vegana-verduriana stretta si iniziano ad avere i primi problemi legati alla ricerca di cibi integrativi, concentrati e compensativi. Chiaro che una dieta fruttariana è ancor più difficile da poter seguire correttamente.

L'ESPERIENZA DIRETTA CONFERMA QUANTO SOPRA

Devo confessare che col caldo torrido di agosto e col tipo di frutta che si trova sui nostri mercati, non sempre mi trovo a mio agio. Difficile spiegarne i motivi. Angurie e nettarine troppo dolci. Mele poco convincenti. Fichi rinsecchiti. Uve gonfiate. Fragole, ciliegie e nespole troppo frettolose. Melagrane e cachi che tardano a maturare. In tutta onestà è proprio grazie a manghi, durian, rambutan, longan, cherimoya, guava, mangustin, leichi, papaia, cocco, tamarindo, passion fruit, dragon fruit, salak o snake fruit, angurie e meloni più dissetanti di quelli nostri, e arance, pompelmi e cachi tutto l'anno, che riesco a fare il fruttariano quando vivo in Sud-Est Asiatico. Al limite aggiungi il succo di carota o di canna da zucchero, e magari la polentina di manioca, la patata dolce alla brace e la pizzetta vegana come stuzzichini e riempitivi, e il gioco è fatto.

RICONOSCIAMO I NOSTRI LIMITI

È facile, oltre che appagante e divertente, fare i fruttariani in zone come Singapore, Bangkok, Hongkong, Malesia, Indonesia, Filippine, Vietnam, Taiwan, India, Sri Lanka, Myanmar, Australia, Africa, America Latina e Hawaii. Da noi, le cose più interessanti del momento restano l'anguria, i mirtilli e le more, le noccioline e i pinoli. E tante belle vigne coi grappoli in attesa di maturazione. Ottime per la cura dell'uva, il frutto più ricco di flavonoidi del mondo intero, a condizione di trovare grappoli privi di spruzzatura anticrittogamica.

SE NON TROVI LA FRUTTA GIUSTA SEI COSTRETTO A COMPENSARE IN UN MODO O NELL'ALTRO

Tutto sommato, troppo poco per convincere una persona normale a diventare di punto in bianco fruttariano al 100%. Non tutti ci chiamiamo Hilton Hotema (alias George Cléments), che si divertiva da matti tra i frutteti delle Hawaii. Se non troviamo il giusto nutrimento nella frutta, ci vediamo costretti a compensare. Chi con le verdure e le patate, chi con cereali e legumi, chi con la pasta, chi con l'ovetto ruspante, chi con le acciughe e i capperi, chi coi gelati e coi latticini.

CI VUOLE APERTURA MENTALE, FLESSIBILITÀ E SENSO PRATICO

Nel condurre questa mia opera informativa, mi sono ripromesso di essere ligio ai nostri principi fondamentali, ma di essere nel contempo conciliante e di manica larga. Meglio pertanto essere franchi, sinceri, trasparenti e concreti. Non possiamo ubriacarci di teorie virtuose ma nel contempo irrealistiche ed insostenibili. Occorre che la gente trovi modo di soddisfare il suo appetito e le sue necessità biologiche. Non possiamo fare un discorso per pochi addetti e per degli sparuti eroi vegani, crudisti, fruttariani e magari respirazionisti. Ci serve un aggancio con la realtà e con la gente comune. Con la gente che studia e lavora, che ha le sue difficoltà a reperire gli alimenti adatti al proprio benessere.

NON ASSUMIAMO ATTEGGIAMENTI BARRICADIERI O DOGMATICI

Niente irrigidimenti dogmatici. Niente etichettature. Niente classificazioni tipo vegani, fruttariani, onnivori e carnivori, ma solo esseri umani che hanno il dovere di puntare al miglioramento e non alla degenerazione. Vogliamo che più gente sperimenti i vantaggi enormi di una alimentazione leggera, incruenta e più vicina alla natura. Se qualcuno incespica o arretra temporaneamente sulla grande via dell'alimentazione innocente e naturale, non è il caso di demonizzarlo. Un vegano si mangia l'ovetto? Rimane un vegano che arretra temporaneamente a vegetariano. Non ha perso per questo la verginità o la nobiltà d'animo. La raccomandazione principale rimane in ogni caso quella di mantenersi il più puliti possibile dentro, nel corpo e nell'anima. Coltivare insomma giusti pensieri e chiari obiettivi.

ALLA RISCOPERTA DI UNA COSA STUPENDA E DIMENTICATA DI NOME NATURA

Anche perché la vera rivoluzione non è quella esterna, che spacca, distrugge, annienta, creando una scia di incubi e di massacri, come la Rivoluzione Francese, quella Sovietica, quella Cinese, quella Vietnamita e quella Cambogiana. Una serie di orribili e fallimentari accadimenti. "La vera rivoluzione è quella che realizziamo al nostro interno. Dopo 30 anni di viaggi esterni, ho deciso di intraprendere quello più importante di tutti, che è il viaggio dentro te stesso. E questo mi ha permesso di riscoprire una cosa stupenda che avevo dimenticato, e che per nome si chiama Natura". Parole di un grande uomo come Tiziano Terzani (1938-2004).

CRUDISMO NON SIGNIFICA FANATISMO

Il crudismo non deve essere guardato come la chiave di volta dell'esistenza umana. Chi lo intende in queste modalità lo fa per moda o per schemi mentali. Crudismo per me significa semplicemente incrementare la frutta di mattina e al pomeriggio tardi e inserire un piatto crudo di radicchio e ravanelli, o di cetrioli e pomodori, o di carciofi e finocchi come piatti di esordio a pranzo e cena, seguiti da un secondo piatto di pietanze anche cotte in modo conservativo. Importante evitare le temperature oltre i 110-120°C dove anche i migliori carboidrati di elezione diventano fonte di micidiali acrilamine, veleni allo stato puro per il fegato, la milza, il pancreas e l'apparato renale.
Più centrifugati di carote-sedani e ananas e meno fornelli costantemente accesi, ma senza negare mai un piatto caldo a chi lo brama e lo richiede.

UN CORSO DI NUTRIZIONE ESISTE GIÀ E BASTA SFOGLIARE

Un corso di nutrizione con Valdo Vaccaro? Basta leggere con maggiore puntualità le mie tesine per averlo pronto e servito, con tutte le sicurezze e le dubbiosità che sorgono dalla conoscenza non dogmatica, prefabbricata o collusa col potere, ma trasparente, scientifica e indipendente, oltre che mobile, dispettosella ed ambulante, come credo dovrebbe essere ogni buona iniziativa controcorrente.

PIANO CON DECORAZIONI E STRANEZZE

Il mio crudismo non ha nulla di sofisticato. Non prevede grandi ricette e grandi soluzioni aromatiche. Non ipotizza rivoluzioni nel gusto. La natura ce le offre già in piena abbondanza. Niente piatti carichi di decorazioni e di stranezze. Niente spaghetti di zucchine crude, indigesti, privi di sapore e di contenuto.

SALVAGUARDIAMO I PIATTI INNOCENTI DELLA BUONA TRADIZIONE

Mi stanno benissimo i piatti della tradizione, inclusivi di gnocchi di patate e passati di verdure, farinate di ceci, polenta arrostita e pani al mais, pop-corn fatti in casa, frico e patate, fagioli e cipolla, succulente peperonate, brovade e crauti, polpette vegetali, al limite uova ruspanti al tegame o all'occhio di bue con spolverata di tartufo oltre a qualche sacrificabile alice col cappero, quando il potere ripulitivo e le mine al potassio di troppa frutta richiedessero un ribilanciamento salino e sodico.

UN CUOCO MODERNO DEVE SAPER GIOSTRARE TRA CRUDO E COTTO

Stiano attenti i cuochi del raw food a non scadere nelle sciocchezze e nell'esibizionismo, perdendo di vista l'appetito sano e naturale della gente che studia e lavora in condizioni precarie e stressanti.
Pensiamo piuttosto a mantenere nelle giuste condizioni di equilibrio e di forma le nostre mucose intestinali, la fluidità del nostro sangue, la vivacità del linfatico, il pH alcalino della matrice extracellulare, il ritmo del nostro metabolismo alimentare e del nostro ricambio cellulare.

IL VERO AGENTE DI SALUTE RIMANE LUI, IL NOSTRO CORPO

Sconfiggiamo l'indolenza, l'apatia, la fiacca e la pigrizia delle nostre reazioni bioelettriche e delle nostre neutrotrasmissioni endocrine. Ridiamo vigore e massima funzionalità a organi basilari e straordinari come a un fegato dalle 500 e oltre funzioni, a un pancreas carico di enzimi e di ormoni, a un sistema renale dai filtri iper-sottili e ultra delicati, a 150 mila km di micro-condutture capillari che portano sostanza e rimuovono residui tossici a 100 trilioni di cellule in continua ebollizione. Facciamolo massimizzando i meliors (esposizione solare, respiro addominale, pensiero positivo, dieta leggera e responsabile) e riducendo al minimo gli stressors (caffè, the, cadaverina, zuccheri raffinati, cibi spazzatura e bevande spazzatura).

RISPETTIAMO DI PIÙ IL DONO DELLA VITA

Più che nelle cibarie speciali e straordinarie il segreto del nostro benessere fisico, mentale e spirituale, sta nel rispetto di un motore formidabile che il creatore ci ha messo a disposizione contando sul nostro buon senso e la nostra intelligenza operativa, sul nostro intuito e la nostra capacità di ascoltarne i rumori, le sensazioni e le minime esigenze.

CIBARIE NATURALI E PACIFICHE

Cibarie semplici, sobrie, digeribili, naturali, pacifiche, il più possibile innocenti, allineate col nostro disegno corporale di specie umana-fruttariana, probabilmente dotata di speciali responsabilità nei riguardi dei beni naturali messici a disposizione per questa frazione di vita e per quelle successive che verranno a completare il nostro percorso.

CERTA GENTE NON MERITA DI PASSARLA LISCIA DEL TUTTO

Sono rispettoso di me stesso e degli altri a 360 gradi, da una vita. Non voglio imporre la mia idea a nessuno. Desidero fortemente che venga raso al suolo, con le buone e col ragionamento più che con manifestazioni di piazza violente ed improduttive, ogni luogo di esecuzione chiamato macello, tonnara o allevamento industriale intensivo. Desidero ardentemente che finiscano dietro le sbarre i funzionari dei servizi segreti spionistici implicati in crimini contro l'umanità. Auguro i lavori forzati per almeno un anno ai dirigenti della Monsanto, autori di avvelenamento delle zolle e delle falde acquifere di mezzo mondo, con Round-Up, azidrine, Ogm e altre imposizioni ancora.

QUATTRO TIPI DI FAME DA SODDISFARE

La realtà è che non esistono sostituti validi ai cibi e ai metodi naturali di vita e di alimentazione, presi in linea armonica col disegno del nostro corpo e con le sue inalterabili esigenze. L’aria è il primo alimento e l’acqua pura, meglio ancora l’acqua biologica, il secondo. La fiducia in se stessi, nel mondo e nella creazione, è il terzo alimento. Il rispetto e l’amore per le creature viventi e per l’ambiente naturale sono il quarto alimento. Soddisfatti questi primi quattro tipi di fame basilare, l’assieme corpo-mente-anima è in grado di sorvolare sulle piccolezze e sulle meschinità umane.

IL SORRISO E IL RELAX PERMETTONO DI DIGERIRE ANCHE I SASSI

Quando una persona si è assicurata l’equilibrio, ed è capace senza sforzo alcuno di essere felice e sorridente, in pace con se stessa e con gli altri, in armonia col prana delle altre creature, può anche consumare i frutti, i semi, le radici e i germogli della Madre Terra, che sceglierà con libera intelligenza e buon senso, e che saranno digeriti, assimilati ed evacuati senza difficoltà alcuna e senza effetti collaterali.

IL GRANDE RUOLO DELLE SODDISFAZIONI SPIRITUALI

Che l’essere umano non si alimenti solo di cibo materiale, ma anche e soprattutto di soddisfazioni spirituali, lo sappiamo ormai tutti. Noi italiani non siamo figli dei petrolieri del Texas e nemmeno degli sterminatori dei Pellerossa e dei bisonti d’America. Abbiamo ancora un sia pur esile rapporto con San Francesco, con Girolamo Savonarola, con Dante Alighieri, con Giovanni Boccaccio e con Giordano Bruno. Oscilliamo in continuazione tra santità e peccato, tra seriosità e spassoso divertimento. Gli stessi antenati romani avevano coniato la mirabile espressione Panem et circensem.

ALIMENTARSI IN ARMONIA CON L’UNIVERSO E NON IN CONTRASTO CON ESSO

Col cibo ci si può rovinare o si possono realizzare dei prodigi. Dobbiamo però comprendere e convincerci che il cibo giusto è carico di elementi divini, magici ed alchemici. "Se mangiate il cibo giusto, e lo mangiate secondo le regole, sarete stupefatti ed entrerete in un altro ordine di vibrazioni. Vi sentirete legati all’universo ed in armonia con esso, per cui godrete di uno straordinario stato di pace, di pienezza e di felicità. Finché non provate questo stato di grazia, nulla avrete compreso della nutrizione". Sono le parole di Omraam Mickael Aivanhov (1900-1986), filosofo e pedagogo bulgaro, che si dedicò ad insegnare, con penetrante, ironica e sottile religiosità, il perfezionamento concreto nel pensiero e nei comportamenti umani.

UN TRACCIATO MILLENARIO DI SAGGEZZA E DI BUON SENSO

Qui e solo qui stanno i metodi, e non nell’ubriacatura continua mediante integratori di ogni tipo, mediante cibi iperproteici e bevande nervine. Questa, detta in soldoni, è la scienza dell’alimentazione che promulghiamo. Più uno si allontana da questi schemi e meno raccoglierà in termini di bellezza e di performance psicofisica.

LA SALUTE NON HA BISOGNO DI STRUMENTI E DI TIMBRI SANITARI

La salute si prova e si sente in modo inequivocabile, quando viene ripristinata davvero. La capacità di respirare, di alimentarsi con gioia ed appetito, di andare regolarmente di corpo, di possedere il controllo dei propri pensieri e dei propri movimenti, di non fare cilecca quando serve, di rispettare l'integrità e gli interessi vitali del prossimo, umano ed animale che sia. Servono forse degli apparecchi per misurare tutto questo? Le guarigioni della Health Science non sono mai placebo, o temporanee stroncature del sintomo, in attesa che tale sintomo riproduca recidive o si trasformi in altre patologie peggiori di quella curata, o diventi un nodo che viene al pettine a distanza, come succede troppo spesso con le cure mediche.

PER ESPRIMERE GIUDIZI SERVONO DOTI CHE LA MEDICINA ATTUALE NON POSSIEDE

Una medicina che, a parte poche eccezioni, non possiede la capacità di comprendere la natura costruttiva della malattia. Una medicina che pensa alla malattia come a qualcosa che possiamo prendere da qualcuno e non da noi stessi. Una medicina che ritiene la malattia proveniente da mostri batterici e virali. Una medicina che non riesce nemmeno a cogliere il fatto che il sintomo è un percorso guaritivo e naturale del corpo e che quindi è da non toccare e da non curare. Una medicina che non vuol capire che è il continuo vivere sbagliato che porta la gente ad ammalarsi. Una medicina di questo tipo non ha il diritto morale e legale di porsi come risolutrice esclusiva e monopolista dei processi guaritivi. La dottrina delle malattie specifiche, nemiche e contagiose è il rifugio delle menti deboli e fragili della medicina, sentenziò la grande Florence Nightingale. Questa è la mia risposta alle varie denigrazioni di una critica sfasata, monocorde e noiosa, priva di mordente oltre che di argomenti veri e propri.

NON ESISTE CONFERENZA DOVE SIANO MANCATE IMPORTANTI E SPONTANEE TESTIMONIANZE

La gente comune comincia ad aprire gli occhi. La gente di strada, anche senza l'ausilio di strumenti e di prove del sangue, è in grado benissimo di capire se sta bene o se sta male. Ha ben registrato nella memoria le esperienze di troppi familiari, amici e conoscenti che sono finiti male. Ha sperimentato anche di persona cosa significa essere inchiodati a vita a un farmaco o a degli integratori. Ha sperimentato sulla propria pelle cosa è un effetto collaterale. Non c'è una conferenza che ho tenuto in questi anni, dove non si siano presentate spontaneamente gruppi di persone, mai incontrate prima, beneficiate dall'Health Science.

TUTTE LE PILLOLE SONO NORMALMENTE INSULTI ALLA SALUTE E AL BENESSERE DI LUNGO PERIODO

I multivitaminici e le varie pillole in circolazione sono autentici insulti chimici a un corpo che vive di sostanze acquose, elettrizzate e soleggiate. C'era un nutrizionista che ridicolizzava il succo d'arancia. Si era fatto confezionare un giaccone apposito con una ventina di capienti tasche, e portava appresso una cinquantina di pillole di colore diverso, atte a coprire i suoi fabbisogni mineralvitaminici. Robert Atkins, grazie a queste convinzioni, ereditate da Linus Pauling, è finito nel peggiore dei modi, similmente ai vari Montignac (diete antiglicemiche), a David Servan-Schreiber (Omega-3 da pesce) e a Carlo Cannella (carne, latte e B12).

MASSIMIZZIAMO PERTANTO LA VITALITÀ

Per concludere, abbiamo enormi margini di miglioramento. Smettiamola di riempirci con cibi-spazzatura e con sostanze grasse che addensano il sangue e impigriscono il linfatico. In termini di termomeccanica si raggiunge il massimo quando si ha a propria disposizione un motore ad alto rendimento, in grado cioè di offrire massima resa e performance in condizioni di minimo sforzo, col minimo consumo e con la più lunga durata. Applichiamo dunque la formula di Ehret, dove V = P - O (vitalità uguale potenza meno ostruzione). Riflettiamo molto su questa formula, ed in particolare sul valore O (ostruzione), che deve essere tenuto costantemente ai minimi termini. Con l'ostruzione vicina allo zero siamo vicini alle condizioni ideali di perfezione operativa.

LA CHIAVE DI VOLTA STA NERLLA FORMULA DEL SANGUE

Mantenere il sangue scorrevole e privo di addensamenti lipo-tossici è la chiave di volta dello star bene. Nessuno muore di malattie cardio-vascolari ma tutti muoiono di sangue guasto, insegnava il grande Padre Taddeo di Wiesent. Dove e come ottenerlo? Mediante digestioni leggere, funzionali e complete, dove si evitano dispersioni energetiche e moltiplicazioni leucocitiche,  dove assimilazione dei nutrienti ed eliminazione accurata e totale delle scorie giocano un ruolo basilare, dove il colon privo di irritazioni fa il suo dovere. In altri termini, il picco di forma psico-fisica-spirituale si mantiene e si recupera applicando il nostro pacchetto-salute, ovvero mettendo assieme le stupefacenti risorse naturali chiamate molecole del benessere.

Valdo Vaccaro
http://valdovaccaro.blogspot.it/2014/05/le-molecole-del-benessere.html

venerdì 23 maggio 2014

Gestire il potere...



Bisogna prima preparare
le persone... non è mai stato fatto, ma siamo
ancora in tempo


Preziosi testi di Osho apparsi su Osho Times n. 207



“Una cosa è più che certa: i giorni dei politici sono finiti.
Che potere hanno i politici? Siamo stati noi a dare loro tutto il potere di cui si sentono padroni. E possiamo riprendercelo. Non è loro, appartiene a noi. Dobbiamo solo trovare il modo, perché dare potere è molto facile, ma riprenderselo è un po’ più difficile. Il potere è nostro, ma quella gente continuerà a conservarlo, se le masse continueranno a sostenerli e le masse possono essere convinte a fare qualsiasi cosa.”
Osho

Le persone che avranno il potere devono essere preparatea gestirlo.
Fino a oggi, per migliaia di anni, nessuno è mai stato educato in questo senso.
Se una persona vuole fare il pugile, non la buttate sul ring dicendole: “Datti da fare! Devi imparare”. Se una persona vuole diventare uno schermidore dovrà allenarsi per anni, altrimenti non saprà neppure tenere in mano la spada e le sarà impossibile usarla per combattere. Come prima cosa dovrà imparare a estrarla dal fodero e a tenerla in mano. Si dovrà allenare. Non date in mano una chitarra a qualcuno che non ne ha mai vista una, aspettandovi che suoni come un Mozart o un Ravi Shankar.

È proprio questo l’errore.
Avete mai preparato le persone che oggi sono al governo? Qualcuno ha mai pensato che le persone nelle cui mani è concentrato un potere tanto grande dovrebbero avere qualità particolari, che impediscano loro di abusare di tale forza? Non è colpa loro.
Ecco perché propongo che in ogni università nascano due nuove facoltà: la prima sarà un istituto per
la “deprogrammazione”. Chiunque con­segua una laurea dovrà, come prima cosa, ottenere anche un certificato da questo istituto che attesti
la deprogrammazione da cristiano, hindu, tedesco, americano, comunista, musulmano, o ebreo... che elimini qualsiasi altro “marchio di fabbrica” vi sia stato impresso. Sarà la prova che siete stati ripuliti da ogni immondizia, perché questo è stato finora il vostro problema.
Se avete creduto in qualcosa per cinquanta, sessant’anni, e a un tratto io dico che è solo un’assurdità, è inevitabile che vi irritiate, che vi irrigidiate, perché vorrebbe dire che per tanti anni siete stati degli stupidi. Ma se avete fegato e intelligenza, è ancora possibile uscire da questo baratro.
La mia religiosità non è altro che scienza della deprogrammazione.
E ricordate, non confondetela con
la deprogrammazione in voga in California, perché si tratta di ri-programmazione: se una persona sta fuggendo dal cristianesimo, viene ricondotta all’ovile! E la chiamate deprogrammazione?!
Deprogrammare vuol dire far sì che tu sia semplicemente privo di qualsiasi programma: privo di religione, razza, casta, nazionalità... sei lasciato in pace, ti è concesso di essere te stesso, di essere un individuo. Bastano quattro anni. La deprogrammazione non richiede molto tempo: bastano poche ore al mese, per quattro anni, e sei deprogrammato. E non sarà rilasciato alcun certificato di laurea se prima l’istituto di deprogrammazione non avrà dichiarato che non hai più “etichette”, che sei un semplice essere umano.

La seconda facoltà sarà l’istituto per la meditazione, perché la semplice deprogrammazione non è sufficiente. Questa ti ripulisce da ogni contaminazione, ma restare vuoti è difficile: presto torneresti a raccogliere im­mondizia. Da solo non saresti capace di imparare a vivere felice nel tuo vuoto interiore e l’arte della meditazione consiste proprio in questo. Per cui questo istituto ti fornirà l’aiuto della meditazione. Non sono necessarie cose complesse: sono le università e gli intellettuali che hanno la tendenza a complicare le cose! È sufficiente un semplice metodo di osservazione del proprio respiro: ogni giorno, per un’ora, dovrai andare in quell’istituto per stare semplicemente seduto in silenzio a osservare il processo della tua mente, mentre la tua attenzione resta focalizzata sul respiro. Non occorre fare nulla. Sii un semplice testimone, un osservatore, uno scrutatore, guarda il movimento della mente: lo scorrere di pensieri, desideri, ricordi, sogni e fantasie. Resta semplicemente distaccato, tranquillo, senza criticare, senza giudicare. Quando afferri il meccanismo, diventa la cosa più facile del mondo.
Per ciò che concerne la meditazione, vanno ricordate alcune cose essenziali: la prima è lo stato di rilassamento, privo di lotta, di controllo, di concentrazione. La seconda è l’osservazione attenta: sii testimone di qualsiasi cosa accada dentro di te. E come terza cosa, non sviluppare giudizi o analisi su ciò che succede. Sii un semplice osservatore.
Il corpo cambia, la mente cambia, le emozioni cambiano: solo il testimone resta sempre lo stesso.
Praticando l’osservazione, noterai che le nuvole dei pensieri e delle emozioni pian piano inizieranno a disperdersi, facendo apparire il vasto cielo azzurro del tuo essere interiore: proverai cosa sia andare al di là della struttura corpo-mente-cuore. E quando avrai sperimentato questo stato dell’essere, avrai assaporato la meditazione: e la meditazione è pace, gioia e appagamento.

Per cui, da un lato l’istituto per la deprogrammazione ti ripulirà, ti svuoterà, ti renderà uno spazio libero; dall’altra l’istituto di meditazione ti aiuterà a godere del tuo nulla, del tuo vuoto... l’assoluto vuoto interiore, la sua pulizia e la sua freschezza. E man mano che ne godrai, avrai la sensazione che non è affatto privo di contenuto, è pieno di gioia. All’inizio sembra uno spazio vuoto perché sei abituato a vederlo pieno di un’infinità di sporcizia e, ora che è stata rimossa, ti sembra vuoto.
Assomiglia a una stanza arredata; l’hai sempre vista piena di mobili... poi, un giorno, entri e scopri che l’intero mobilio è stato portato via. Dirai: “Questa stanza sembra vuota”. Non è vuota, è semplicemente pulita. Per la prima volta la stanza è piena di spazio. Prima era ingombra, piena di cose inutili; ora è puro spazio.
Per godere del tuo vuoto interiore devi imparare la meditazione. Il giorno in cui una persona inizia a godersi il proprio vuoto, la propria solitudine, il nulla, è uno dei giorni più belli della sua vita, perché da quel punto in poi può vivere in meditazione: e con questo intendo dire vivere in amore, con presenza, essere un testimone.

Qualsiasi cosa fai, falla con gioia e totalità: come se in quel momento fosse la cosa più importante al mondo. Quando fai una cosa qualsiasi con tanta intensità, con tanto amore, con tanto rispetto, ne sei trasformato. E ciò che non ti trasforma, non è meditazione.
In tutte le religioni, invece di meditare si prega, ma quelle preghiere non sono altro che lamentele e richieste: non vi condurranno mai all’essenza più intima del vostro essere né a dimensioni di consapevolezza superiori; rimarrete gli stessi di sempre. Centinaia di cosiddetti insegnanti continuano a plagiare la gente in nome della meditazione; non insegnano altro che una disciplina della mente, attraverso la pratica della concentrazione. Ma la concentrazione è un fenomeno mentale che rafforza ancora di più la mente, mentre la meditazione, in breve, non è altro che la creazione di uno spazio vuoto tra te e la tua mente.

Ad esempio, la Meditazione Trascendentale, che è diventata rappresentativa di tutte queste cosiddette meditazioni: ti concentri su una parola, una parola sacra, e la ripeti il più velocemente possibile, senza lasciare un solo intervallo. Questo crea una forma di sonno volontario che procura un rilassamento del processo di pensiero. È un esercizio piacevole e alla fine avrai una sensazione di benessere. Non lo critico, ma per favore non chiamatelo meditazione e non definitelo trascendentale: sono parole sbagliate. Non è altro che un’autosuggestione ipnotica.
La meditazione ti renderà un essere umano nuovo, ti darà una consapevolezza nuova che non conoscerà paura né sarà rigida, avida, piena di odio. Non avrà emozioni o sentimenti oscuri, brutti, malati, nauseabondi. La meditazione conosce solo ciò che ti eleva, che ti porta sempre più in alto. A quel punto nessuno potrà più riprogrammarti; nessuno, nel mondo intero, sarà in grado di farlo.

Se l’istituto di meditazione non ti rilascerà il suo diploma, l’università non ti concederà la laurea. La laurea verrà solo quando avrai conseguito un certificato di pulizia da parte dell’istituto di deprogrammazione e un diploma da parte dell’istituto di meditazione. Dipenderà da te: potrai essere promosso in un anno, in due, in tre oppure quattro. Ma quattro anni basteranno e saranno d’avanzo: qualsiasi imbecille, se solo sta seduto un’ora ogni giorno senza far nulla per quattro anni, scoprirà inevitabilmente ciò che scoprirono Buddha o Lao-tzu, che ho scoperto io. Non è questione di intelligenza, di talento, o di genio. Si deve solo aver pazienza.
Quindi, prima dovrai ottenere un diploma, una laurea in meditazione, poi potrai ottenerne una in letteratura, in economia o in scienze. E sarà la stessa cosa se ti vorrai specializzare: prima dovrai ottenere una specializzazione in meditazione e di nuovo ti sarà richiesto di proseguire per altri due anni nell’istituto di deprogrammazione, in quanto non puoi essere lasciato a te stesso con tanta facilità.
Questi processi, di deprogrammazione e di meditazione, si sviluppano di pari passo. Un istituto continua a purificarti, a svuotarti; l’altro a riempirti, non di cose, ma di qualità: beatitudine, amore, compassione, un’incredibile sensazione di avere valore, senza alcuna ragione. Il semplice vi­vere, respirare, è una prova che l’esistenza ti considera degno di essere al mondo, che l’esistenza ti considera degno di essere qui: tu sei indispensabile all’esistenza.

Se una persona prosegue negli studi universitari, continuerà ad andare all’istituto di meditazione per un’ora ogni giorno e prima di ottenere la specializzazione negli studi scelti, dovrà ottenere quella in meditazione: questi saranno i documenti necessari per ottenere la specializzazione. E voglio che questo processo continui: se in­tendi ottenere un dottorato, dovrai fare altri quattro anni di deprogrammazione e di meditazione. Sono requisiti obbligatori per qualsiasi grado di studi; in questo modo, quando uscirai dall’università, non sarai solo una persona intelligente e istruita, sarai anche una persona che medita: rilassata, felice, silenziosa, tranquilla, in pace, capace di osservare, attenta, intuitiva. E non sarai più un cristiano né un hindu e non sarai più americano né russo: ti sarai liberato completamente da questi pesi.
In questo modo, mentre ricevi un’istruzione, al tempo stesso e in maniera molto sottile, ti prepari a gestire il potere, in modo tale che non ti possa corrompere e che tu non ne possa abusare.
Tratto da: Osho, La Grande Sfida, Bompiani Editore
http://www.oshoba.it/index.php?id=articoli_view_x&xna=74 

mercoledì 21 maggio 2014

IL SOLE HA IL DIFETTO DI APPORTARE SALUTE E DI ESSERE GRATUITO


Insegnare male significa rovinare la gente. Viviamo in un mondo che insegna male sistematicamente. Siamo circondati da poteri, organismi e media che fanno di tutto e di più per allontanarci dalle risorse naturali e farci diventare degli zombi e dei robot obbedienti ed addomesticati. Vorremmo sbagliarci su tutto questo, in nome del pensiero positivo e del relax che predichiamo da sempre come ingredienti fondamentali di salute, ma la chiarezza e l’obiettività che ci contraddistinguono impongono di essere franchi e schietti.

IL SOLE HA IL DIFETTO DI APPORTARE SALUTE E DI ESSERE GRATUITO
La propaganda terroristica delle istituzioni sanitarie, tutte contrarie al sole, dovrebbe far riflettere la gente. Il sole è una risorsa naturale libera e gratuita e questo già suona male, in quanto non dà modo di impiantarci sopra dei guadagni e delle speculazioni. Il sole poi fa bene alla salute, e questa è un’altra caratteristica estremamente sconveniente e sgradita, capace persino di mettere in secondo piano l’impiego di farmaci e integratori, unica strada maestra possibile verso il benessere secondo l’Ordine Medico e Big Pharma.
VIVERE NELLA PENOMBRA O SOTTO LE LUCI AL NEON È TORTURA AGGIUNTIVA
Se poi ci aggiungiamo pure le cattive abitudini della vita moderna che ci costringono non solo a mangiare cibi tossici, ma anche a stare quasi sempre nella penombra di edifici oscuri, a fare lavori noiosi che aumentano il nervosismo e lo sforzo mentale ed oculare, otteniamo le dimensioni del nostro dramma quotidiano, fatto di ombra, di reumatismi, di ossa deboli e di carenze in vitamina D.
Noi insegniamo salute e benessere. Sta arrivando la buona stagione e l’invito generalizzato è fare il pieno di energia solare, disattendendo alle false paure ingenerate dai soliti ignoti.
LA LEZIONE DI ARNOLD EHRET
Il Professor Arnold Ehret, grande consumatore di frutti solari come le ciliegie, nel raccomandare la transizione graduale ad una dieta di sola frutta e verdura per la guarigione di tutte le malattie, indicava già nel 1910 come perentori anche i bagni di sole di 20-30 minuti al giorno ad esposizione integrale. Un corpo, libero dalle ostruzioni causate dalla cattiva alimentazione, è in grado di stare per parecchi giorni senza cibo, purché non manchi l’energia naturale del sole, e gli altri ingredienti fondamentali tipo l’esercizio fisico e le componenti mentali del pensiero stesso che anima l’essere umano. La formula ehretiana V = P – O (vitalità = potenza corporale meno ostruzione) sintetizza assai bene il pensiero del Gran Maestro bavarese.
SHELTON GRANDE AMICO DEL SOLE
Il Dr Herbert M. Shelton nel suo libro del 1934 The Hygienic System dedica diversi capitoli all’impiego del bagno solare e su come esso sia benefico anche per gli occhi e la vista, consigliando di rinforzare gli occhi imparando a guardarlo senza paura. “Ho sempre vissuto senza copricapi per più di quarant’anni, e quasi tutto questo tempo l’ho passato in Texas, sotto il sole sub-tropicale, e ciò non mi ha mai causato danni. I miei pazienti non coprono la testa mentre fanno il bagno di sole e non ne vengono danneggiati. Gli occhi vengono beneficiati dalla luce e danneggiati dall’oscurità. Rimirare direttamente il sole è di grande beneficio per la vista indebolita. I pesci che vivono in cave buie, dove non ricevono luce solare, sono sempre ciechi. Strizzare gli occhi non è necessario, né uno ha bisogno di occhiali scuri per prevenirlo”. Queste le affermazioni del grande igienista americano.
LA FOTOTERAPIA DI ANTONINO SCIASCIA
Antonino Sciascia era un insigne medico siciliano, di Canicattì, di fine Ottocento. Curava le persone esponendole al sole, e concentrando la sua forte luce sulle parti da trattare mediante una enorme apparecchio costituito da lenti di ingrandimento, da lui denominato Fotocauterio, brevettato a Londra.  Fototerapia era il nome da lui dato a questo suo metodo, i cui risultati erano sbalorditivi, perché riusciva a risolvere in uno o due mesi malattie gravissime come il carbonchio, la tubercolosi, il lupus, e altre ancora. Purtroppo, come spesso accade nella scienza, le sue scoperte e i suoi successi, forse perché basati su soluzioni semplici, sono stati nascosti e addirittura usurpati da altri medici, tra i quali il danese Finsen, premio Nobel per la medicina nel 1903, a cui tutti attribuiscono la scoperta della fototerapia sciasciana.
GUARDARE IL SOLE SENZA PAURA ANCHE PER IL DR BATES
Il Dr William H. Bates di New York, lo scopritore della vera cura della vista imperfetta con metodi naturali, senza occhiali e operazioni, è stato il più prolifico autore su questi argomenti, forte anche dell’esperienza maturata con pazienti oculari in oltre cinquant’anni di pratica clinica. Non solo Bates raccomandava l’uso della luce solare, ma incoraggiava i pazienti a guardare direttamente il sole per guarire i problemi degli occhi, C In particolare, Bates aveva applicato il principio del Fotocauterio di Sciascia direttamente sull’occhio.
OTTIME ISTRUZIONI ANCHE PER I PAZIENTI FOTOFOBICI
Così facendo, in pochi minuti anche i più gravi pazienti fotofobici diventavano capaci di aprire ampiamente gli occhi al sole di mezzogiorno e di rimirarlo addirittura, all’inizio per pochi istanti, e nel corso del tempo a volontà. Il libro fondamentale di Bates, pubblicato nel 1920, e disponibile in italiano nel sito www.sistemabates.it, dal titolo Vista Perfetta Senza Occhiali, riporta tutta la conoscenza necessaria al lettore per guarirsi da solo usando la luce sugli occhi, con fotografie dell’epoca in cui si illustra come guardare il sole a mezzogiorno e come usare correttamente la lente solare per concentrare i raggi sulla sclera.
IL CASO DI TERESA NEUMANN
L’uso della luce del sole come pura energia in grado di affrancare l’essere umano dal bisogno di cibo è una materia affascinante che va ben oltre i problemi di salute. I casi di cui si ha testimonianza certa sono molteplici. In Europa, la mistica cattolica Teresa Neumann (1898-1962) perse la vista in seguito ad un incidente nel 1918, ma nel 1923, in occasione della santificazione di Teresa di Lisieux, miracolosamente la riacquistò, iniziando un percorso di elevazione spirituale che la portò, pochi anni dopo, a non sentire più lo stimolo della fame e a vivere di una sola ostia al giorno per oltre trentasei anni.
DA PITAGORA, A SOCRATE E A DIOGENE
Accadimenti simili vengono riportati un po’ da tutto il mondo nelle varie ere storiche. Si dice che fosse addirittura il greco Socrate, nel quinto secolo prima di Cristo, a rimanere in osservazione del Sole e della Luna per giorni interi. Lo stesso Pitagora, nella sua scuola di Crotone, riservava un’ora al giorno all’osservazione del sole come materia di studio per le varie classi. Impossibile non citare l’episodio del grande Diogene (412-323 a.C). Posso fare qualcosa di utile per te? gli aveva chiesto Alessandro Magno venuto a trovarlo presso la botte rovesciata in cui il filosofo viveva. Sì, imperatore, puoi scostarti perché mi stai togliendo la luce del sole!
OSSERVATORI DEL SOLE IN TEMPI MODERNI
Anche nei tempi moderni non mancano i giusti insegnamenti.  Quelli del maestro bulgaro Beinsa Douno (m. 1947, scopritore della Paneuritmia), e degli indiani Acharya Jovel, Dimbeswar Basumatary, Sunyogi Umasankar, Hira Ratan Manek, nonché dell’ucraino Nikolay Nikolayevich Dolgorukiy, tutti osservatori regolari del sole, con risultati più o meno eccezionali.
COME GUARDARE IL SOLE
Chi ha una vista normale e una mentalità rilassata può in genere guardare il sole senza problemi a tutte le ore del giorno. Il segreto fondamentale per arrivare a poter rimirare il sole di mezzogiorno senza problemi sta tutto nel procedere con discrezione, iniziando con pochi secondi al giorno all’alba e al tramonto. L’ideale, per abbreviare questo periodo di lenta riabilitazione alla luce naturale diretta del sole, sarebbe l’uso della “lente solare” del Dr Bates, per la quale rimandiamo al sito www.sistemabates.it.
GUARDARE IL SOLE PER IL PIACERE DI FARLO
Nei casi gravi di intensa fotofobia, è sbagliato iniziare a guardare direttamente il sole senza prima aver abituato gli occhi, e la mente, alla luce del cielo. Applicando questi principi di buon senso, ci rendiamo conto che l’osservazione diretta del sole non può essere una fatica o un lavoro sul quale ci si debba concentrare e sforzare, ma è una felice occasione per godere del profondo rilassamento che la Natura ci offre ogni giorno per garantirci il benessere e la vitalità.
SOLE COME TERAPIA GUARITIVA
Chi non può guardare il sole è una persona nervosa, confusa e infelice. Chi può osservarlo liberamente invece è allegro, spensierato, e padrone delle sue azioni e della sua vita in generale. Imparando a guardare il sole, considerandolo una fonte di energia e di tranquillità, chiunque di noi può non solo guarire la sua vista e la sua mente, ma anche accelerare e completare qualsiasi altra terapia naturale stia effettuando, con benefici immediati e lampanti soprattutto sul piano della detossificazione da farmaci, metalli pesanti, cibi errati e inquinamento.