sabato 8 giugno 2013

Staccare la spina




La consapevolezza non può essere in antagonismo
con il corpo; la tua consapevolezza dimora nel corpo,
pertanto queste due entità non possono essere
percepite come nemiche.

 In realtà, si sostengono da tutti i punti di vista; per
esempio, io dico qualcosa, e la mia mano accompagna
con un gesto le mie parole, senza che glielo dica: tra
me e la mia mano esiste una profonda sincronicità.

 Cammini, mangi, bevi: tutte queste cose indicano
che tu sei un corpo e una consapevolezza, intese come
un'unità organica. Non puoi torturare il corpo e
pretendere al tempo stesso di elevare la tua consapevolezza.
Il corpo dev'essere amato, devi essergli
intimamente amico. È la tua dimora, lo devi ripulire
da ogni pattume, e devi ricordarti che è continuamente
al tuo servizio, ogni giorno, ininterrottamente.
Perfino mentre dormi, non smette di lavorare per
te, digerendo o trasformando il cibo in sangue,
asportando le cellule morte, introducendo nell'organismo
ossigeno nuovo, aria fresca... eppure tu sei
profondamente addormentato!
Il corpo fa di tutto per sostenere la tua sopravvivenza,
malgrado tu sia così ingrato da non averlo
neppure ringraziato una volta. Al contrario, le tue
religioni ti hanno insegnato a torturarlo: "Il corpo è
tuo nemico, te ne devi liberare, devi annientare tutti
i suoi attaccamenti!".

 Certo, anch'io so che tu sei ben più del corpo, e riconosco
che non occorre avere alcun attaccamento
nei suoi confronti; tuttavia, l'amore non è un attaccamento,
né lo è la compassione: amore e compassione
sono elementi assolutamente necessari al corpo e al
suo nutrimento. E più è sano e forte, maggiori sono
le tue possibilità di sviluppare la consapevolezza: si
tratta di un'unità organica.

 Nel mondo è necessaria una nuova forma di educazione,
radicalmente diversa rispetto al passato.
Un'educazione che sia fondamentalmente orientata
a introdurre ogni essere umano ai silenzi del cuore;
in altre parole, alle meditazioni. Un'educazione che
insegni a ogni individuo come essere compassionevole
rispetto al proprio corpo. Infatti, se non sei compassionevole
nei confronti del tuo corpo, non potrai
esserlo nei confronti di qualsiasi altra forma fisica.

 Si tratta di un organismo vivente che non ti ha fatto
alcun male. Dal momento in cui sei stato concepito,
è sempre stato al tuo servizio, e lo sarà finché esalerai
l'ultimo respiro. Farà tutto ciò che gli ordinerai,
addirittura l'impossibile: non ti disubbidirà mai!

 Creare un simile meccanismo, così ubbidiente e al
tempo stesso così saggio, è inconcepibile. Se acquisisci
una consapevolezza di tutte le funzioni del corpo,
resti sorpreso: non hai mai pensato a ciò che il
corpo fa; è qualcosa di miracoloso e di assolutamente
misterioso. Eppure tu non l'hai mai scrutato in
profondità; non ti sei mai preoccupato di fare amicizia
con il tuo stesso corpo... e pretenderesti di amare
le altre persone? Non puoi farlo, poiché tutte quelle
persone si presenteranno a te in quanto corpi.

 Il corpo è il mistero più grande nell'intera esistenza.
Questo mistero richiede di essere amato: si deve
indagare intimamente nei suoi misteri e nel suo modo
di operare. Sfortunatamente, le religioni sono state tutte forti
antagoniste del corpo. In ogni caso, proprio questo antagonismo
ti fornisce una chiave, una chiara indicazione: se un uomo
apprende la saggezza del corpo e i suoi misteri, non
presterà mai più alcuna attenzione ai preti, né si
preoccuperà più di Dio. Grazie a quella comprensione,
avrà trovato dentro di sé l'elemento esistenziale
più misterioso, e all'interno del mistero del
corpo dimora il sacrario per eccellenza, il tempio
della tua consapevolezza.
 Allorché sarai diventato consapevole della tua
consapevolezza, del tuo essere, al di sopra di te non
esisterà più alcun Dio. E solo una persona che abbia
acquisito una simile consapevolezza potrà essere rispettosa
nei confronti degli altri esseri umani, degli
altri esseri viventi, poiché sono tutti altrettanto misteriosi;
sono soltanto espressioni differenti, varietà
diverse che rendono la vita più ricca.
 E quando l'essere umano ha trovato la consapevolezza
dentro di sé, trova la chiave che dischiude l'Assoluto.
Qualsiasi forma di educazione che non insegni
ad amare il corpo, che non insegni a essere compassionevole
nei suoi confronti, che non insegni a immergersi
nei suoi misteri, non potrà neppure insegnare a
entrare e a immergersi nella propria consapevolezza.
 Ricorda: il corpo è la soglia, il corpo è il trampolino
di lancio.
Osho.

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